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    Il piano dell'Arabia Saudita va oltre il calcio: quasi 40 miliardi per dominare l'industria del gaming

    Il piano dell'Arabia Saudita va oltre il calcio: quasi 40 miliardi per dominare l'industria del gaming

    • Federico Albrizio
    L'Arabia Saudita sta diventando il nuovo centro di gravità permanente dei mercati globali, ma nel piano del Paese asiatico c'è più del semplice controllo del mondo del calcio. Gli investimenti mastodontici con cui il campionato saudita sta razziando campioni dall'Europa e minando gli equilibri internazionali: Ronaldo prima, Benzema poi e ora una serie di stelle pronte a raggiungerli, da Kanté e Ruben Neves a Koulibaly, Mendy e Ziyech. E tanti altri ancora tentati dall'opportunità, come i freschi campioni d'Europa Bernardo Silva e Mahrez. Tutto parte del grande piano per accrescere drasticamente il valore del brand saudita che vede nell'ottenimento dei Mondiali del 2030 l'ideale culmine. Ma il progetto dell'Arabia Saudita non si limita al calcio, perché l'intenzione è di diventare leader globali anche in un altro mercato, quello del gaming.

    8 MILIARDI E IL SAVVY GROUP - Come rivelato da uno studio del Financial Times infatti, negli ultimi 18 mesi l'Arabia Saudita ha speso quasi 8 miliardi di dollari per acquisire e costruire partecipazioni in società di gaming in tutto il mondo. Non un investimento sporadico e isolato, ma parte di un percorso ambizioso per diventare la forza dominante nella crescente industria dell'intrattenimento. Al centro di tutto il Savvy Games Group, che ha guidato gli accordi tra cui spiccano la significativa partecipazione nella cinese VSPO, nello svedese Embracer Group e l'acquisizione della Scopely, con sede negli Stati Uniti. Pur essendo stato lanciato solo nel gennaio del 2022, Savvy è una potenza a tutti gli effetti: è interamente di proprietà del Public Investment Fund (PIF) dell'Arabia Saudita, fondo da 650 miliardi di dollari già noto al mondo del calcio, ed è presieduto dal principe ereditario Mohammed bin Salman, che ha affermato come il suo obiettivo fosse rendere il regno saudita "l'hub globale per eccellenza per il settore dei giochi e degli e-Sport" in soli sette anni.

    POTENZA DI FUOCO - Un piano ambizioso sostenuto da investimenti concreti, perché a Savvy è stato dato un budget da 38 milioni di dollari, evidenzia il Financial Times. E strutturato in maniera chiara: la deadline è, non a caso, il 2030 e l'obiettivo è di diventare la sede di 250 società e studi di gaming, creare 39mila posti di lavoro con l'industria che contribuirà per l'1% al prodotto interno lordo entro la data prestabilita. Gaming e eSports, perché grazie alla partnership con VSPO l'obiettivo è di consolidarsi anche nei circuiti competitivi del mondo videoludico. Già quest'anno l'Arabia Saudita dovrebbe ospitare la FIFAe Nations World Cup Final, ultimo atto del mondiale per Nazionali del circuito di FIFA-EA SPORTS. Nel passato, poi, i gamer sauditi si sono spesso contraddistinti ai vertici delle varie competizioni, come Mosaad 'Msdossary' Aldossary che nel 2018 si impose vincendo la FIFA eWorld Cup.

    DAI GIOVANI, PER I GIOVANI - Una strategia prepotente e ambiziosa che ha già creato increspature con colossi internazionali del settore come Tencent, Microsoft e Sony. D'altronde oltre agli accordi tramite Savvy, PIF ha anche acquistato una partecipazione in aziende straniere come Nintendo (8%, il fondo saudita è il più grande investitore estero della società giapponese), Activision Blizzard e Ubisoft. Ma perché investire con così tanta forza sul mondo del gaming? Non solo per interesse personale del principe Mohammed, che è un gamer dichiarato, ma anche per questioni demografiche. Il 70% della popolazione in Arabia Saudita (36 milioni) ha meno di 35 anni e una simile percentuale dei suoi cittadini, secondo i funzionari del gaming saudita, si identifica come gamer abituale. C'è un terreno fertile dunque, come evidenziato anche dai vertici di Savvy, e questo rafforza ulteriormente l'ambizione del regno di costruire tramite il proprio peso finanziario una quota considerevole nel settore gaming. Secondo un rapporto di PwC dello scorso anno, le entrate globali dei videogiochi potrebbero superare i 300 miliardi di dollari e rappresentare più di un decimo della spesa totale per intrattenimento e media entro il 2026. Calcio e non solo, l'Arabia Saudita prova a diventare leader anche nel mondo del gaming e degli eSports.

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