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    Il patto fra Liga spagnola e investitori per una Lega brasiliana: Tebas lavora alla propria Superlega

    Il patto fra Liga spagnola e investitori per una Lega brasiliana: Tebas lavora alla propria Superlega

    • Pippo Russo
      Pippo Russo
    La notizia è stata riportata nelle scorse ore dai media brasiliani. È stato firmato un memorandum d'intesa fra la Liga spagnola guidata da Javier Tebas Medrano e soggetti interessati a creare in Brasile una lega professionistica di stampo europeo, che poi potrebbe essere ceduta in quota a un grosso investitore con l'intento di favorirne l'ulteriore sviluppo economico e mediatico sul piano globale. È ciò che emerge grazie a un'indiscrezione pubblicata dal sito web Globoesporte, che ha anche ricostruito sia il contesto in cui questo progetto matura, sia le prospettive di realizzazione.

    Per quanto riguarda il contesto, esso è segnato da una fase di massima debolezza della federcalcio brasiliana, cui fa da contraltare il tentativo dei club di garantirsi condizioni di sviluppo economico fin qui non messe in atto. Per quanto riguarda le condizioni di realizzazione, va ricordato che nel mese di agosto 2021 il parlamento brasiliano ha approvato la legge sulle Sociedades Anônimas de Futebol (SAF), che imprime un deciso colpo di acceleratore alla trasformazione dei club in società di capitali.

    Si tratta di un passaggio che facilita l'ingresso di investitori privati nei club, con tutti gli aspetti positivi e negativi che ne derivano. In positivo c'è la prospettiva che i denari degli investitori privati risolvano gli endemici problemi finanziari. Ma a controbilanciare questo aspetto positivo ve ne sono due di carattere negativo, particolarmente pesanti. Il primo sta nella perdita di centralità della forma associativa, che nel caso dei club brasiliani è molto forte ma dall'ingresso degli investitori privati verrebbe messa definitivamente in subordine. Il secondo riguarda il fatto che, in un contesto opaco come quello del calcio sudamericano, dietro gli investitori potrebbero celarsi forme mascherate di Third Party Ownership (TPO) se non traffici peggiori. Inoltre, come anticipato da un articolo di Calciomercato.com pubblicato lo scorso dicembre, l'acquisizione di un club brasiliano può essere premessa per la costruzione di sistemi multiproprietari di club, con successiva acquisizione di club europei medio-piccoli da utilizzare per importare calciatori in Europa. Progetti che potrebbero essere di pura speculazione e a danno dei sistemi europei di formazione.

    Al di là di queste visioni di prospettiva, rimane il progetto propugnato da Tebas. Un progetto che secondo le anticipazioni fornite da Globoesporte verrà sottoposto ai 40 club di Serie A e B in occasione di un meeting in agenda per il prossimo 15 marzo. Soprattutto, spiccano i nomi coinvolti. L'immancabile XP Investimentos, il soggetto che sta manovrando i fili del grande processo di finanziarizzazione del calcio brasiliano. Ma anche CVC Capital, il fondo che a ottobre 2020 avrebbe dovuto comprare il 10% della costituenda media company della Lega di Serie A, salvo vedere naufragare il progetto per opposizione di parte dei club della cosiddetta Confindustria del calcio italiano. Ma si tratta della stessa CVC che nell'estate 2021 ha condotto in porto il medesimo progetto con la Liga di Tebas, che a sua volta ha dovuto piegare l'opposizione dei due club spagnoli impegnati a promuovere la Superlega europea, cioè il Barcellona e il Real Madrid.

    E qui sta un altro aspetto del gioco grande dell'economia e della finanza del calcio. Tebas è un fiero oppositore della Superlega. Ma si tratta di una posizione tenuta non già in difesa del “calcio del popolo” (di cui nulla gli importa), quanto perché gli interessa promuovere altre superleghe. Come quella che si realizza sul modello che vede una forte lega europea (la Liga, appunto) pronta a infeudare le nascenti leghe di oltreoceano. Sta per succedere in Brasile, ma un analogo tentativo era stato fatto in Argentina. Non è andata bene, ma anche allora Tebas era in prima fila a fare da soggetto ispiratore. Senza che si capisse se parlasse da presidente della Lega o da avvocato d'affari. Giusto per sottolineare che la contrapposizione fra Tebas e i residui propugnatori della Superlega europea (la scalcinata triade Agnelli-Laporta-Pérez) non è un conflitto tra buoni e cattivi, bensì una guerra per bande che litigano per affermare interessi contrastanti. Il bene del calcio c'entra nulla.

    @Pippoevai

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