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  • IL PAGELLONE: Icardi-Milik 10-9. Allegri merita 1, che schifo quei cori

    IL PAGELLONE: Icardi-Milik 10-9. Allegri merita 1, che schifo quei cori

    • Stefano Agresti
    Ecco il pagellone della quarta giornata.
     
    10 ICARDI. Non tanto per il gol, comunque decisivo e bello. Non solo per l’assist a Perisic, preziosismo tecnico straordinario. Soprattutto per come si prende l’Inter sulle spalle quando va in svantaggio, trascinandola alla vittoria contro una tra le squadre migliori del mondo. Una partita da fuoriclasse, a ventitré anni appena.
     
    9 MILIK. Il Napoli di centravanti se ne intende. Dopo Cavani, Higuain. E dopo Higuain, offerta choc per Icardi: Inter-Juve dimostra che quei 60 milioni sarebbero stati investiti bene. Ricevuto il rifiuto nerazzurro, ecco Milik, un anno più giovane di Maurito, costo dimezzato e già determinante in modo straordinario. Arkadiusz segna più del Pipita: da non credere.
     
    8 I FRATELLI INZAGHI. Simone è stato chiamato al capezzale della Lazio quando Bielsa è svanito: senza l’affetto dei tifosi, senza un sostituto adeguato di Candreva, con il caso Keita in piena esplosione. Eppure sta guidando i biancocelesti con la maestria di un veterano (ha perso una sola volta, con la Juve, e nemmeno in modo netto). Ma gode anche Pippo, che ha avuto il coraggio di ripartire da Venezia per dimostrare che il flop milanista non era colpa sua: in quattro giorni ha vinto a Parma (con due gol negli ultimi tre minuti) e poi ad Ancona (con la squadra ridotta in otto!).
     
    7 L’ESULTANZA DI BORRIELLO. Meriterebbe un gran bel voto anche solo per la doppietta all'Atalanta, per di più sotto gli occhi del mito Riva. Ma gli diamo questo 7 con un gusto particolare perché l’abbiamo visto esultare benché abbia segnato alla squadra in cui ha giocato fino a pochi mesi fa. La moda della non esultanza degli ex è davvero patetica, soprattutto per chi in carriera ha vestito una decina di maglie differenti.
     
    6 CROTONE. In attesa della prima vittoria, arriva il primo punto della storia in Serie A: un evento che resterà indimenticabile da quelle parti. Peccato che il Crotone lo abbia dovuto festeggiare a Pescara, a causa dell’inagibilità dello stadio di casa: i tifosi calabresi meritavano di gustarsi in ben altro modo l'inizio di questo campionato.
     
    5 IL TORO. Ci aspettavamo di più: più risultati, più gioco, più aggressività. Vero che mancano i due gioielli, Belotti e Ljajic, però il pareggio con l’Empoli ci ha trasmesso l’idea di una squadra incapace di accendersi. 
     
    4 I RIGORISTI. Raramente avevamo visto due rigori calciati male come quelli di Memushai (sabato contro la Lazio, sullo 0-0) e Paloschi (domenica contro il Cagliari, sull’1-0). E curioso che l’atalantino abbia sbagliato dopo il caso-Kessie, che aveva voluto tirare il penalty a ogni costo, l’aveva trasformato e si era preso il duro rimprovero di Gasperini: "Deve rispettare le regole". Kessie, potevi rubare la palla anche stavolta...
     
    3 SPALLETTI. L’eliminazione in Champions, un miserrimo pareggio in Europa League, le difficoltà in campionato. La Roma non decolla, l’impronta dell’allenatore non si vede. Poi è vero che a Firenze ha perso per un gol irregolare, però i giallorossi continuano a non convincere.
     
    2 GLI ARBITRI. Almeno due errori clamorosi: il rigore concesso all’Atalanta, con contatto nettamente fuori area, e il gol assegnato alla Fiorentina, con Kalinic in fuorigioco evidentissimo. Due sbagli che sarebbero stati facilmente evitati se già fosse entrata in azione la moviola. E pensare che la classe arbitrale l’ha osteggiata per anni...
     
    1 ALLEGRI. Forse vuole dimostrare che è capace di mandare in panchina anche i campioni, ma sta esagerando. Dopo l’errore fatale in Champions, con l’esclusione di Pjanic, a San Siro batte il record: Higuain in panchina addirittura per 74 minuti. Uno spreco senza giustificazioni. La sensazione, poi, è che fatichi ad ammettere a se stesso di avere sbagliato, altrimenti il Pipita lo avrebbe messo dentro prima.
     
    0 GLI INSULTI A CIAMPI. Non ci aspettiamo - e non sarebbe giusto - che tutti condividano quanto Ciampi ha fatto in e per l’Italia. Ma i fischi e i cori durante il minuto di raccoglimento in ricordo dell’ex presidente della Repubblica sono qualcosa di schifoso.

    @steagresti
     

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