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    Il nuovo stadio dell'AEK Atene: un'odissea di 20 anni per tornare finalmente a casa, con Almeyda in panchina

    Il nuovo stadio dell'AEK Atene: un'odissea di 20 anni per tornare finalmente a casa, con Almeyda in panchina

    • Fausto Vassoney
    Il nuovo stadio dell’AEK Atene, inaugurato ad inizio ottobre, oltre a consegnare ai tifosi una struttura degna di palcoscenici europei, contribuisce a scrivere una pagina indelebile della storia del club ateniese. Non tanto per gli investimenti fatti e il prestigio della struttura, quanto piuttosto per il significato che porta con sé e i valori che rappresenta. Il club greco nasce un secolo fa, nel 1924, per mano dei profughi greci provenienti dalla Turchia e diviene ben presto il simbolo degli sfollati, con lo stadio, il vecchio “Nikos Goumas”, vera e propria casa di chi la sua casa l’ha dovuta abbandonare. Nel 2003, però, l’impianto viene demolito perché considerato obsoleto, oltre ad essere stato vittima dei danni causati dal terremoto del 1999. E così l’AEK è costretto a trasferirsi allo stadio Olimpico di Atene. Ormai sono passati quasi vent’anni da quel 2003 in cui il club greco si è visto privare della sua casa, ma oggi finalmente l’AEK ha una nuova culla
     
    RITORNO A CASA - Proprio come i profughi sono stati costretti ad abbandonare i propri focolai per cercare una vita migliore in Grecia, così, per uno strano contrappasso, ecco che nel 2003 i loro discendenti, i tifosi dell’AEK, rimangono orfani del loro stadio, simbolo del popolo che lo aveva costruito. Si passa poi attraverso un interminabile iter, che ha richiesto 15 anni per l’autorizzazione e altri 5 per la costruzione, ma ecco che il 3 ottobre 2022 la squadra di Atene torna a esordire nel nuovo “Hagia Sofia”. Il nome di per sé dice molto della storia di questo stadio, poiché significa “Santa Sofia” e richiama alla cattedrale di Santa Sofia di Istanbul, simbolo della religione ortodossa. Il nome commerciale dello stadio sarebbe in realtà “OPAP Arena”, in onore della compagnia di scommesse sportive che ha finanziato i lavori, ma per il senso d’appartenenza dei tifosi non può che essere il Santa Sofia
     
    UN NUOVO CICLO - L’esordio nel nuovo stadio è una festa. La squadra di Matias Almeyda vince 4 a 1 contro lo Ionikos sotto gli occhi dei 32mila tifosi che riempiono le gradinate. Segna il primo gol Mijat Gacinovic, giocatore di nazionalità serba che poi firmerà una doppietta, andando a chiudere un cerchio aperto vent’anni prima. Era stato infatti un altro serbo, Ilija Ivic, a segnare l’ultimo gol al “Nikos Goumas”, prima della sua demolizione. Questa partita segna un nuovo inizio per l’AEK Atene, che ritorna ad avere una casa nel quartiere di Nea Filadelfia. Ora il prossimo capitolo si chiama Conference League, visto che l’OPAP Arena è candidata ad ospitare la finale del 2024

     

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