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Il no alla Juve e l'interesse dell'Inter: Facundo Torres fa sognare il Penarol, lo manda il Pato Aguilera
Pellistri chiama, Facundo Torres risponde. Il Peñarol si conferma una fucina di talenti inesauribili e, dopo l'esterno offensivo trasferitosi in prestito all'Alavés dal Manchester United, presto o tardi passerà all'incasso con un altro calciatore ormai sulla bocca di tutti e finito da tempo sul taccuino di tanti direttori sportivi. La Juventus fece un tentativo in passato per portarlo in Italia, mentre nei mesi scorsi è stato accostato all'Inter: il prezzo di partenza è 17 milioni di euro, ossia l'importo della sua clausola rescissoria.
LO MANDA EL PATO - Il padre Jorge ha raccontato che l'amore per il calcio non è stato immediato ("Non gli piaceva. Al posto che giocare, faceva montagne di terra in mezzo al campo o andava con sua madre a prendere l’acqua"), ma quando il Peñarol lo ha chiamato non ha esitato nemmeno un momento. Ci mette poco il giovane Facundo a prendersi la scena: a 10 anni è grande protagonista nella Lega Regional del Sur, dove lo nota un certo Carlos Aguilera, per tutti El Pato, indimenticato attaccante di Genoa e Torino nei primi anni Novanta. E' lì per vedere giocare il figlio, ma si accorge subito delle qualità di Torres e lo fa presente al padre Jorge, andandosi a complimentare al termine della partita. E scattando con lui una foto che resterà un ricordo indelebile. Come il trofeo di capocannoniere consegnatogli direttamente dalle mani di una leggenda come Alcides Ghiggia, campione del mondo nel 1950. Nel frattempo Facundo cresce, continuando a mostrare in tutte le categorie - spesso giocando anche con ragazzi di due anni più grandi - quei colpi che lo portano presto nell'orbita della prima squadra, dove viene fatto debuttare da Diego Forlan nell'agosto 2020.
LA CLAUSOLA E IL NO ALLA JUVE - L'esordio è col botto, visto che impiega appena 6 minuti a trovare il primo gol da professionista, con un gran sinistro (la sua arma letale) da fuori. Rapidità nello stretto, continui cambi di passo e un mancino fatato: in un anno Facundo Torres mostra il meglio del proprio repertorio e ben 59 apparizioni in prima squadra, condite da 12 reti, 4 delle quali in una Copa Sudamericana in cui ha raggiunto le semifinali da protagonista. Se ne accorge anche il ct della Celeste Oscar Washington Tabarez, che lo fa esordire il 7 giugno scorso contro il Paraguay in un match di qualificazione al Mondiale e lo aggrega al gruppo che prende parte all'ultima Copa America. Lì il Peñarol intuisce che è arrivato il momento di alzare il muro e raddoppiare il valore della clausola innalzandolo a 20 milioni di dollari, circa 17 milioni di euro. Un avviso per tutti, anche per quella Juve sfiorata soltanto nel 2017 - quando il ragazzo preferì non lasciare l'Uruguay - e l'Inter, stregata da quel mancino con la '10' sulle spalle.
LO MANDA EL PATO - Il padre Jorge ha raccontato che l'amore per il calcio non è stato immediato ("Non gli piaceva. Al posto che giocare, faceva montagne di terra in mezzo al campo o andava con sua madre a prendere l’acqua"), ma quando il Peñarol lo ha chiamato non ha esitato nemmeno un momento. Ci mette poco il giovane Facundo a prendersi la scena: a 10 anni è grande protagonista nella Lega Regional del Sur, dove lo nota un certo Carlos Aguilera, per tutti El Pato, indimenticato attaccante di Genoa e Torino nei primi anni Novanta. E' lì per vedere giocare il figlio, ma si accorge subito delle qualità di Torres e lo fa presente al padre Jorge, andandosi a complimentare al termine della partita. E scattando con lui una foto che resterà un ricordo indelebile. Come il trofeo di capocannoniere consegnatogli direttamente dalle mani di una leggenda come Alcides Ghiggia, campione del mondo nel 1950. Nel frattempo Facundo cresce, continuando a mostrare in tutte le categorie - spesso giocando anche con ragazzi di due anni più grandi - quei colpi che lo portano presto nell'orbita della prima squadra, dove viene fatto debuttare da Diego Forlan nell'agosto 2020.
LA CLAUSOLA E IL NO ALLA JUVE - L'esordio è col botto, visto che impiega appena 6 minuti a trovare il primo gol da professionista, con un gran sinistro (la sua arma letale) da fuori. Rapidità nello stretto, continui cambi di passo e un mancino fatato: in un anno Facundo Torres mostra il meglio del proprio repertorio e ben 59 apparizioni in prima squadra, condite da 12 reti, 4 delle quali in una Copa Sudamericana in cui ha raggiunto le semifinali da protagonista. Se ne accorge anche il ct della Celeste Oscar Washington Tabarez, che lo fa esordire il 7 giugno scorso contro il Paraguay in un match di qualificazione al Mondiale e lo aggrega al gruppo che prende parte all'ultima Copa America. Lì il Peñarol intuisce che è arrivato il momento di alzare il muro e raddoppiare il valore della clausola innalzandolo a 20 milioni di dollari, circa 17 milioni di euro. Un avviso per tutti, anche per quella Juve sfiorata soltanto nel 2017 - quando il ragazzo preferì non lasciare l'Uruguay - e l'Inter, stregata da quel mancino con la '10' sulle spalle.