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    Il Napoli si vendica, ma il 3-0 di La Spezia non cancella i rimpianti: poteva lottare fino all'ultimo per lo scudetto

    Il Napoli si vendica, ma il 3-0 di La Spezia non cancella i rimpianti: poteva lottare fino all'ultimo per lo scudetto

    • Francesco Marolda
      Francesco Marolda
    Finisce qui per lo Spezia e per il Napoli. Stagione di sorrisi e di soddisfazione per i liguri alla seconda salvezza consecutiva e stagione, invece, dolceamara per gli azzurri che, se possono dirsi rinfrancati - anche economicamente, si capisce - dal ritorno in Champions non possono non aver rimpianti per aver sprecato un’occasione per puntare allo scudetto. O, almeno, per restare in corsa sino all’ultimo momento con le milanesi. Così, trastullandosi tra obiettivi raggiunti, ma anche rimpianti e delusioni, nell’ultima di stagione a La Spezia passa facile il Napoli, sempre in dominio del gioco e del pallone e mai in affanno. Successo largo e franco. Un tre a zero che conta praticamente nulla, è vero, ma che non fa una grinza grazie ai centri di Politano, Zielinski e pure Demme.

    Thiago, firmatario assieme ai suoi giovanotti d’una salvezza per nulla scontata a metà stagione, cambia poco. Anche l’ultima passerella, infatti, è per chi ha corso e sgobbato tutto l’anno per confermare allo Spezia la categoria. Di tutt’altra filosofia Spalletti. Lui, che al “Picco”, è quasi di casa per quei quattro anni da calciatore a fine anni Ottanta, fa la rivoluzione. Rispetto all’ultima partita, infatti, ad eccezione di Koulibaly, fuori tutti e fascia di capitano a Ghoulam, il quale dopo quasi nove anni (lo volle Benitez nel 2014) saluta e se ne va. Cambiano i protagonisti, ma il “testo” è sempre quello. Il Napoli, infatti, seppure in avvio senza Osimhen che spesso condiziona le giocate, s’esalta nel palleggio e impone uno spessore tecnico al quale lo Spezia - volenteroso, certo, ma forse pure già appagato – non sa opporsi. Una sorta di vendetta fredda, comunque, quella del Napoli, visto che all’andata lo Spezia al “San Diego” gli portò via i tre punti dando pure il via ad una mezza stagione di incertezze e delusioni. In più, forse, c’è pure la voglia delle seconde linee azzurre di mettersi in vetrina in questi giorni di mercato e di bilanci per Spalletti e De Laurentiis.

    Insomma, “non c’è gioco” per la squadra di Thiago. Tant’è che dopo quattro minuti il Napoli è già “sopra” con un bel gol di Politano che fa tutto da solo dal centrocampo al sinistro micidiale che sorprende Provedel e tant’è che a fine primo tempo il conto è di tre a zero grazie agli altri centri di Zielinski (25’) e Demme (36’). E ci sta tutto. questo risultato ottenuto persino con troppa facilità. E anche con troppa rassegnazione dello Spezia, che soffre maledettamente l’organizzazione del gioco spallettiano affidato a Lobotka e Demme e, soprattutto, i tagli interni di Politano, spina dolorosa davanti alla difesa e alle spalle del centrocampo ligure. Lo Spezia, invece, è già in vacanza. Non ci sta con la testa e con le gambe e solo Verde, forse anche perché è napoletano e gioca contro la “sua” squadra, prova a darsi un po’ una mossa. Ma è poca cosa, è ovvio. Una punizione deviata da Meret è il suo bottino personale e anche quello di tutto lo Spezia nella prima metà della partita.

    Partita che l’arbitro sospende per undici minuti (dal 12’ al 23’) perché in curva, alle spalle del portiere azzurro, se le danno di santa ragione. Tafferugli cominciati fuori prima dell’inizio della gare proseguito poi all’interno. Il seguito, probabilmente, di quanto era capitato all’andata a Fuorigrotta. Una vergogna. Un’indecenza. Una partita che non conta nulla e che dovrebbe essere una festa e basta trasformata, invece, nell’ennesima occasione di violenza becera, gratuita, senza senso.

    Una partita che si gioca, si decide e si consuma tutta nel primo tempo. Al di là dei cambi e di una traversa centrata da Manaj (89’), infatti, si combina poco, in campo. Cambi che portano sul prato anche due ragazzi all’esordio in A. Due portieri: il ventenne bosniaco Lovko e Marfella, ventiduenne napoletano di Pozzuoli. Due sorrisi in più per chiudere questo campionato. Arrivederci a presto.


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    IL TABELLINO

    Spezia-Napoli 0-3 (primo tempo 0-3)

     
    Marcatore: 4’ Politano, 25’ Zielinski, 36’ Demme
    Assist: 25’ Petagna, 36’ Petagna
     
    Spezia  (4-2-3-1): Provedel (17’ st Zovko), Amian, Erlic (35’ st Bertola), Nikolau, Salva Ferrer, Maggiore (27’ st Nguiamba), Kiwior, Agudelo (27’ st Salcedo), Verde, Antiste (17’ st Kovalenko), Manaj. All. Motta.
    Napoli (4-2-3-1): Meret (35’ st Marfella), Zanoli, Juan Jesus,  Kouilibaly, Ghoulam. Demme (35’ st Anguissa), Lobotka, Politano (22’ st Insigne), Elmas, Zielinski (22’ st Mertens), Petagna (22’ st Osihmen).  All. Spalletti.
     
    Arbitro: Matteo Marchetti di Ostia (RM).
     
    Ammoniti: 55’ Manaj (S), 6’ st Politano (N), 21’ st Ghoulam (N)

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