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Il Napoli si illude, il Sassuolo non si arrende mai e sfiora l'impresa. Spalletti sfortunato, ma commette un errore
Partita dalla tante emozioni, dunque. Che comincia con una novità. Stavolta, infatti, Spalletti non cambia proprio niente. Tutti promossi e confermati gli azzurri della superpartita con la Lazio. Non si fa tentare, insomma, l’allenatore azzurro, dalla voglia che sarebbe stata pure sacrosanta, di risparmiare un po’ di forze pere il match con l’Atalanta di fine settimana. Non così Dionisi. Lui nonostante il limpido successo di Milano, rivede tre quarti di difesa (Toljan, Chiriches e Rogerio per Muldur, Ayhan e Kyriakopoulos), e riporta Traoré a centrocampo al posto del giovane e assai bravo Henrique. Cambiano gli uomini, ma non cambia certamente la filosofia dei giovanotti del Sassuolo. Così come quella degli azzurri, si capisce. Infatti, guardano avanti tutte e due le squadre. E pure per questo è sfida aperta. Anche se il Sassuolo il suo gioco d’attacco stavolta lo porta in campo con un pizzico di prudenza più. “Colpa” del Napoli, probabilmente. Perché il Napoli mostra più autorevolezza. Ovvero, più rapidità nella circolazione del pallone, migliore qualità nel giro palla, più qualità e anche sfrontatezza, se si vuole. Certo, là davanti manca un certo Osimhen, ma per sua fortuna, Spalletti ha subito trovato un motivatissimo Dries Mertens. Insomma, due gran belle squadre per una partita intensa, anche se è il Napoli un passo avanti rispetto all’avversario. Napoli che gli spazi più ampi e pericolosi li trova soprattutto sulla destra, dove Raspadori è il più in difficoltà della sua squadra, dove Di Lorenzo fa danni quando avanza e dove Lozano costringe Rogerio alla sofferenza e pure al cartellino giallo. Lo conferma la conta delle occasioni-gol. Almeno tre per il Napoli a fronte di una sola del Sassuolo nella prima metà della partita (15’ Zielinski spara alto da vicino; 27’ Consigli nega il punto a Insigne in contropiede; poi ancora Consigli costretto a salvarsi anche da Rogerio che frena Di Lorenzo all’ultimo momento). Il Sassuolo? Dopo un destro di Raspadori di scarsa pericolosità, l’occasione vera sorride a Ferrari a niente dal riposo. Il tiro è forte, ma centrale e Ospina fa bella figura.
Insomma, a metà gara, rispetto alle abitudine di tutte e due le squadre, pochi tiri. Segno di un sostanziare equilibrio che resiste. Sorpresa, però, quando torna in campo il Napoli: Insigne non c’è più; tradito da un risentimento muscolare, il capitano resta nello spogliatoio e lascia il posto a Elmas. E tatticamente un po’ le cose cambiano, perché Elmas si mette subito al servizio di due padroni: l’attacco e il centrocampo. Cosa che, sarà pure un caso, porta subito un gran bene alla squadra di Spalletti. Dopo un destro d’assaggio di Zielinski, infatti, il Napoli passa con Fabian: (51’) fallaccio su Mertens al limite dell’area, vantaggio perché il pallone finisce sul piede di Zielinski, il quale lo gira subito a Fabian specialista dei tiri da fuori e primatista dei gol da lontano. E, infatti, lo spagnolo non sbaglia: sinistro secco e palla in porta per un vantaggio che mette sotto il Sassuolo e momentaneamente ricaccia dietro il Milan e l’Inter. Ma un gol, si sa, non dà certezze. E allora il Napoli insiste. E raddoppia dopo soltanto otto minuti con una combinazione Mertens-Zielinski-Mertens che “Ciruzzo” conclude con un destro incrociato che non lascia scampo al povero Consigli.
Prima Fabian e poi Mertens. Tutti e due in gol con la Lazio, tutti e due in gol tre giorni dopo in un Napoli che, in attesa dell’Atalanta, conferma il suo momento assai brillante. E, probabilmente, proprio andando col pensiero all’imminente scontro con Gasperini, Spalletti richiama Mertens e manda Petagna in campo, mentre Fabian esce per un accidente agli adduttori e lascia il campo al rientrante Politano. E qui le cose cambiano. Mentre il Napoli si sistema in campo, infatti, il Sassuolo riapre la partita con Scamacca, il quale, (71’) approfittando dell’eccessiva libertà che gli concedono i centrali azzurri, stoppa di petto e col destro spara una cannonata che fulmina Ospina. A un quarto d’ora o poco più dalla fine del match, il Sassuolo trova il gol e pure il coraggio di osare assai di più. Pure perché senza Insigne, Mertens, Fabian e alla fine anche Koulibaly mezzo ammaccato, il Napoli non può essere più quello di prima.
Cosicché, il finale di partita diventa una sofferenza per la squadra di Spalletti che pericolosamente ripiega su se stesso lasciando palla e spazio ad un Sassuolo sempre più intraprendente e con il campo anche Henrique (per Traoré), Kyriakopoulos (per Rogerio) Harroui (per Frattesi). Una pressione che si concretizza al novantesimo grazie a un colpo di testa di Ferrari sul quale Ospina non ci arriva. E che poi, in pieno recupero, si conclude con un rosso e tanta amarezza per Spalletti ed un gol di Defrel (appena entrato al posto di Raspadori) che il bancario Pezzuto prima assegna e poi, su suggerimento del Var, annulla per una fallo precedente di Berardi.
:(actionzone)
IL TABELLINO
Sassuolo-Napoli 2-2 (primo tempo 0-0)
Marcatori: 6’ s.t. Fabian (N), 15’ s.t. Mertens (N), 26’ s.t. Scamacca (S), 44’ s.t. Ferrari (S)
Assist: 6’ s.t. Zielinski (N), 15’ s.t. Zielinski (N), 26’ s.t. Kyriakopoulos (S), 44’ s.t. Berardi (S)
Sassuolo (4-3-3): Consigli; Toljan, Chiriches, Ferrari, Rogerio (15’ s.t. Kyriakopoulos); Frattesi (31’ s.t. Harroui), Lopez, Traorè (15’ s.t. Henrique); Berardi, Scamacca, Raspadori (42’ s.t. Defrel). All. Dionisi
Napoli (4-3-3): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly (34’ s.t. Juan Jesus), Mario Rui; Zielinski, Lobotka, Fabian (20 s.t. Politano); Lozano (27’ s.t. Demme), Mertens (20’ s.t. Petagna), Insigne (1’ s.t. Elmas). All. Spalletti
Arbitro: Sig. Pezzuto di Lecce
Ammoniti: 24’ p.t. Rogerio (S), 9’ s.t. Berardi (S), 39’ s.t. Politano (N), 42’ s.t. Demme (N), 45’ + 4’ Defrel (S)
Espulsi: 45’ + 1’ s.t. Spalletti (N)