Getty Images
Il Napoli pensa da grande e gioca con la bava alla bocca. Milan ripreso, buttate cornetti e ferri di cavallo: è da scudetto
Questa sera gli è girato tutto per il verso giusto, però la fortuna si deve cercarsela. Il gran gol di Fabian Ruiz dopo 18’ di gioco, il raddoppio dal dischetto di Insigne allo scadere del tempo, rigore chiaro pescato dal Var che ha corretto l’arbitro Serra. Il fallo di mano di Medel sul contrasto di Osimhen è precedente all’urto del centravanti sul difensore, che Serra aveva punito con un calcio di punizione in favore del Bologna. Meno chiaro a metà ripresa e anzi dubbio il secondo penalty decretato dall’arbitro e confermato dal Var (Mariani) per un tocco lieve di Mbaye su Osimhen.
Il poderoso centravanti del Napoli ha cercato in tutti i modi il gol, di piede e di testa, in acrobazia e in giravolta. Non ha inquadrato la porta di Skorupski ma ci è andato più volte vicino. Come tutta la squadra di Spalletti, Osimhen scoppia di salute e gioca con la bava alla bocca.
Il Bologna non esce affatto umiliato dal Maradona. Ha giocato senza timori reverenziali e con manovre fluide e incisive. Vicinissimo al gol non ci è mai arrivato, e tuttavia ha tenuto in allarme la difesa azzurra con le puntate di Barrow, molto ispirato, i ghirigori di Orsolini, e una condotta di gara virile che lo ha dichiarato in salute. Mihajlovic avrà certamente da ridire sui due calci di rigore. Personalmente non ho apprezzato l’arbitro Serra soprattutto nella gestione dei cartellini. Troppo corrivo col Napoli (sanzionato solo Anguissa). Mettiamoci d’accordo, il fallo a spezzare una ripartenza è sempre giallo oppure no? A furia di complicare il regolamento, scrivendo sottoregole, codicilli, eccezioni e variabili varie, la vita degli arbitri è diventata un inferno. Purtroppo nessuno ne parla e dall’aria che tira andrà sempre peggio. In un gioco al massacro che amplia le possibilità di errore degli arbitri, manda a ramengo l’uniformità delle decisioni e scrive una casistica che è una sciarada.
Flash back sulla gara. Spalletti, squalificato e sostituito dal secondo Domenichini, schiera Di Lorenzo e Rui sulla linea difensiva, preferisce Elmas a Zielinski e compone il trio di mezzo con Anguissa e Ruiz. E naturalmente conferma il consueto 4-3-3, con il tridente offensivo formato da Lozano-Osimhen-Insigne. In porta c’è ancora Ospina. Il Napoli è a ranghi quasi completi, marcano visita Ounas, Malcuit e Manolas.
Mihajlovic, freschissimo nonno - la figlia Virginia gli ha dato in giornata la prima nipotina, Violante, figlia del calciatore del Benevento, Alessandro Vogliacco, ripropone il 3-5-2. Davanti a Skorupski, agiscono De Silvestri Medel e Theate. Mbaye, Orsolini, Dominguez, Svanberg e Hickey si piazzano sulla linea mediana, i due esterni in fase di non possesso palla arretrano a comporre la linea difensiva a cinque. Vignato fa il Soriano (il capitano è squalificato), in appoggio all’unica punta, Barrow. Il Bologna deve rinunciare agli squalificati Soriano e Soumaoro e agli infortunati Arnautovic, Bonifazi, Kingsley e Viola.
Avvio spavaldo della squadra di Mihajlovic, perfetta la fisarmonica, attacca e difende a linea compatte e folte. Il Napoli l’ha presa un po’ alla leggera e sbaglia appoggi facile innescando le ripartenze avversarie. La squadra azzurra procede a strappi e per poco non buca il Bologna col più classico dei contropiede, Osimhen scappa e imbecca Insigne, il pallonetto del capitano azzurro è sghimbescio e Medel spazza via. Il gol è rimandato di tre minuti. Errato disimpegno di Svanberg, Elmas lavora in orizzontale per Fabian Ruiz, il mancino dello spagnolo per Skorupski è una sentenza inappellabile: pallone nel sette e Napoli avanti.
La gara è assai godibile e scivola via con continui capovolgimenti di fronte. Il Napoli è discretamente sarriano, se mi passate la definizione: palleggio stretto che sgorga in puntate verticali su Elmas e Osimhen, con Ruiz che agisce da centrale alternandosi ad Anguissa (ammonito per un fallo su Dominguez). Il Bologna che resta stretto e corto e riparte grazie ad un ispirato Orsolini e ad un Barrow decisamente in palla, che copre da solo tutti i 180 gradi dell’attacco. Al 35’ Osimhen allarga un braccio sul viso di Theate, l’arbitro ignora, il Var ignora e si prosegue. Mah…
Due minuti e sul pallone che spiove a centro area, Osimhen salta con Medel, il centrale del Bologna alza il braccio e incoccia la sfera, Serra fischia un fallo del napoletano ma al Var Mariani lo richiama all on field review e in effetti la mossa di Medel anticipa di una frazione di secondo la spallata di Osimhen e dunque è fallo di mano e calcio di rigore. Bologna su tutte le furie, De Silvestri e Medel si beccano il giallo, il primo per proteste, il secondo per il fallo da rigore. Insigne dal dischetto buca Skorupski che aveva intuito la direzione del tiro. Napoli avanti di due. Mihajlovic in panchina discute animatamente col quarto uomo, Massimi. Ma non si torna indietro. Un bel Bologna, comunque, trafitto da due episodi. La prodezza di Fabian Ruiz e un gesto improvvido di Medel. Piuttosto, trascorrono quattro minuti dal tocco di mano alla trasformazione del calcio di rigore e Serra concede appena un minuto di recupero. Cosa aspettano i parrucconi dell’Ifab, l’organismo della Fifa che sovraintende ai regolamenti del calcio, a introdurre il tempo effettivo?
Ripresa. Il Napoli lievita come una pizza impastata con ingredienti di primissima qualità. Nel tentativo di rimontare lo svantaggio Orsolini è avanzato ad affiancare Barrow ma il campo lentamente e inesorabilmente pende dalla parte dei padroni di casa. Il Napoli ha ancora fame, Osimhen si avventa piroetta, calcia, e al quarto d‘ora un sandwich fra De Silvestri e Mbaye riceve un calcetto dal coloured e crolla a terra. Serra deciso indica il dischetto. Altre proteste del Bologna, il Var verifica e conferma. Insigne giustizia Skorupski: 3-0 e vittoria in banca. Ma, appunto, c’è materia per divertire chi assiste al match. Girandola di cambi, entrambi gli allenatori daranno fondo alle cinque sostituzioni consentite. Un destro di Anguissa scheggia l’incrocio dei pali, il tirassegno azzurro prosegue con Osimhen, Mertens, subentrato ad Elmas e Orsolini. Un tocco col braccio in area da parte di Fabian Ruiz viene considerato regolare da Serra: il braccio è largo ma il pallone gli schizza addosso dopo un controllo sporco di piede. Decisamente non è serata per il Bologna che evita un cappotto immeritato. Serra concede due minuiti di recupero e fischia la fine al 90’ spaccato. Mah… Il Napoli ha il cuore nelle rose e Spalletti, dalla tribuna, sorride e si sfrega le mani. Diceva il sommo Fulvio Bernardini che il calcio è difficile perché si gioca con i piedi. Ma se i piedi sono quelli del Napoli il calcio diventa uno gioco di prestigio.
:(actionzone)
IL TABELLINO
Napoli-Bologna 3-0
Marcatori: 18' p.t. Fabián Ruiz (N), 41' p.t. Insigne (r) (N), 17' s.t. Insigne (r) (N).
Assist: 18' p.t. Elmas (N).
Napoli (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui (42' s.t. Ghoulam); Anguissa (30' s.t. Demme), Fabián Ruiz; Lozano (20' s.t. Zielinski), Elmas (30' s.t. Mertens); Insigne (20' s.t. Politano); Osimhen. All. Domenichini.
Bologna (3-5-2): Skorupski; Mbaye (18' s.t. Skov Olsen), Medel, Theate; De Silvestri, Svanberg, Dominguez (31' s.t. Binks), Vignato (30' s.t. Sansone), Hickey (36' s.t. Dijks); Orsolini, Barrow (36' s.t. van Hooijdonk). All. Mihajlovic.
Arbitro: Serra di Seregno
Ammoniti: 32' p.t. Anguissa (N), 40' p.t. Medel (B).
Espulsi: -