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Il Napoli diverte, ma si sgonfia in fretta. Atalanta, il sogno Champions è realtà
Colpa della pioggia che nel primo tempo al San Paolo viene giù senza avarizia e che annacqua i suoi triangoli rapidi e improvvisi? No, non è così. Non può essere così perché il Napoli, invece, anche su quel campo modello saponetta il pallone riesce a governarlo come vuole. No, una verità più vera è che, costretta a rinunciare a Ilicic che ha il ginocchio ancora difettoso e sta in panchina, l’Atalanta si ritrova con Gomez frenato come mai ora da Malcuit ora da Hysaj, con Pasalic che non è neanche l’ombra di se stesso e per questo appartiene poco alla partita e con il povero Zapata al quale Koulibaly non gliela dà mai vinta. E in queste condizioni, è ovvio, la sofferenza è grande.
Non così per il Napoli, che mostra invece d’essersi ripreso dalla batosta dell’esclusione dalla coppa e d’essersi liberato dei fantasmi inglesi. Infatti, in campo riporta la personalità che s’era perso, ma soprattutto compostezza tattica e giocate piene d’antichi sentimenti. Sì, è vero, Ancelotti fa sedere Insigne accanto a sé negandogli la vendetta nei confronti di chi contro l’Arsenal l’ha fischiato ingenerosamente, ma se non c’è Lorenzinho, il Napoli ritrova all’improvviso il miglior Mertens di questa stagione. Un Mertens che partendo da sinistra oppure rubando spazio al centro a Milik è sempre e comunque un gran castigo per la difesa nerazzurra.
Insomma, un gran bel Napoli e un’Atalanta in difficoltà. Un Napoli che manca il gol con Mertens perché (11’) va giù quando è solo davanti a Gollini; con Milik che tira e non passa palla a chi può far gol e sbaglia, ma che si rifà col solito Mertens, che (28’) fa gol di culo. Nel senso che nel disperato tentativo di salvare, Mancini gli spedisce il pallone sul didietro e il tocco è decisivo per far gol. Napoli in vantaggio e Napoli che è padrone del campo e del pallone. Tant’è che l’Atalanta chiama Ospina alla prima parata solo nell’extra time, col destro di Gomez.
Diverte e piace, insomma, il Napoli. Ma c’è ancora un tempo da giocare e l’Atalanta, si sa, non è squadra che si rassegna facilmente. Ma non è che il Napoli rallenti, questo no. Almeno, non ancora. Anzi, Masiello deve superarsi per togliere dalla riga il pallone calciato moscio da Milik (60’) e poi sono Zielinski e Mertens a mettere paura a Gollini un’altra volta. Bene, sembra senza storia la partita. Sembra, ma, si sa, il pallone è traditore. Sa riservare sempre una sorpresa, E a volte pure due. E, anche questo si sa, nel calcio chi spreca finisce dietro la lavagna.
E infatti all’improvviso la partita cambia. Il Napoli arretra e l’Atalanta avanza. Soprattutto, il Napoli perde brillantezza e anche le misure. E Zapata, l’ex che il Napoli lasciò andare troppo in fretta, (69’) approfitta di Luperto fuori posizione e Koulibaly ritardatario per far gol. Poi entra Ilicic ed esce Mertens (ma perchè?), il Napoli ripiega ancor di più e su un’altra dormita della difesa azzurra Ilicic, Zapata e Pasalic confezionano il gol che mortifica – anche troppo – il Napoli e che porta in paradiso l’Atalanta.
IL TABELLINO
Napoli-Atalanta 1-2 (primo tempo 1-0)
Marcatori: 28' pt Mertens, 24' st Zapata, 35' st Pasalic
Assist: 28' pt Malcuit, 24' st Hateboer, 35' st Zapata
NAPOLI (4-4-2): Ospina, Malcuit, Chiriches (13' pt Luperto), Koulibaly, Hysaj; Callejon, Allan, Fabian, Zielinski (36' st Verdi); Mertens (32' st Younes), Milik. A disposizione: Meret, Karnezis, Mario Rui, Ghoulam, Insigne, Gaetano. All. Ancelotti
ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Mancini (1' st Palomino), Djimsiti, Masiello; Hateboer (31' st Gosens), De Roon, Freuler (9' st Ilicic), Castagne; Gomez, Pasalic; Zapata. A disposizione: Rossi, Reca, Piccoli, Pessina, Ibanez, Colpani, Del Prato, Barrow. All. Gasperini
Arbitro: Orsato di Schio
Ammoniti: 1' pt Mancini, 29' pt Hysaj, 26' st Koulibaly, 33' st Fabian
Espulso: Gasperini