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    Il Napoli dei gioielli Insigne e Zielinski contro le big vale l'Inter: la Champions così è vicina. Lazio, deludono i top

    Il Napoli dei gioielli Insigne e Zielinski contro le big vale l'Inter: la Champions così è vicina. Lazio, deludono i top

    • Alberto Polveorsi
      Alberto Polveorsi
    Lo strepitoso 5-2 del Napoli sulla Lazio ha affollato ancora di più la parte alta del gruppetto in corsa per la Champions. In 3 punti Milan (66), Juve e Atalanta (tutt’e due 65) e Napoli (63). Ma i 3 punti virtuali (eventuali, possibili) della Lazio sul Torino portano anche i biancocelesti, ieri stramazzati al suolo al “Maradona”, a ridosso delle quattro. E i posti disponibile sono solo tre...

    Il Napoli ha giocato 70 minuti di grande calcio, ne ha concessi una decina alla Lazio, e poi si è preso anche il finale. Grande attacco con Insigne (doppietta) e Politano, regìa illuminante con Fabian Ruiz, rifinitura da stropicciarsi gli occhi con Zielinski, spinta continua sulle fasce con Di Lorenzo e Hysaj, nella squadra di Gattuso ha funzionato tutto, in quella di Inzaghi assai poco. Nei complicatissimi 90' del “Maradona” si sono persi i giocatori più esperti come Lucas Leiva e Reina, come Immobile (che si è ritrovato solo in quei 10' di buona Lazio segnando un gol molto bello), come Luis Alberto. La Lazio arrivava da 5 vittorie di fila e questa sconfitta, incassata in questo modo, è molto pesante. A favore del Napoli c’è un dato interessante pensando allo sprint finale: ha guadagnato 19 punti (come la capolista Inter) nelle sfide contro le attuali prime 7 in classifica, nessuna ha fatto meglio in questo campionato.

    UN’ESPLOSIONE. E’ stata in assoluto una partita bellissima, piena di gol e di emozioni, la stragrande maggioranza del merito va al Napoli, ovvio, ma almeno la Lazio ha lasciato su questo campo due reti molto belle. La gara è esplosa in tre minuti, meno di 200 secondi in cui è successo di tutto. Un’entrata in gioco pericoloso in area laziale di Milikovic su Manolas, una spinta in area napoletana di Hysaj sulla schiena di Lazzari che, con un contropiede partito proprio dall’intervento precedente di Milinkovic, era arrivato davanti a Meret, urla e proteste di qua e di là e alla fine la chiamata di Irrati al Var per il collega di campo Di Bello, che nelle due occasioni si era comportato come un Pilato dei fischietti. Il pistoiese Irrati gli ha mostrato l’immagine della gamba alta e del piede teso di Milinkovic, precedente al contropiede laziale, e il brindisino Di Bello ha deciso per il rigore e l’ammonizione del 21 biancoceleste. Il riigore, con l’esecuzione al 7' di Insigne, è diventato l’1-0 e del Napoli e ha aperto la sua notte stupenda. Si sono fatti sentire dalla panchina della Lazio e Farris, il vice di Inzaghi ancora chiuso in casa per il Covid, ha detto al quarto uomo Abisso: “Ma il rigore è una cosa seria”. osì seria che da quel momento per Di Bello la partita è diventata un problema. Per non farsela scappare di mano l’ha dovuta spezzettare e riempire di ammonizioni: al 45' c’erano cinque giocatori sul suo taccuino, Milinkovic, Manolas (che, già diffidato, salterà la partita di Torino col Toro), Lucas Leiva, Fabian Ruiz e Mertens. Al 90' arriveranno a 8 con Immobile, Di Lorenzo e Andreas Pereira.

    SBANDAMENTO LAZIALE. Il gol arrivato con quel rigore ha squilibrato la difesa di Inzaghi che ha subìto l’attacco di qualità del Napoli. Non a caso dopo 5' gli azzurri hanno raddoppiato con un’azione nata da un bel lancio di Insigne per Mertens, rifinita dal belga per Politano che l’ha conclusa con un sinistro sul primo palo. Il tiro è passato in mezzo alle gambe di Fares, troppo tenero nella marcatura in quella e in altre occasioni.

    POLITANO, UNO SPETTACOLO. Il Napoli ha continuato ad attaccare con la sua tecnica spinta al punto più alto dalla stupenda prestazione di Politano che si era fatto apprezzare anche prima del gol. Sulla fascia destra, la squadra di Gattuso dominava con gli attacchi sincronizzati di Di Lorenzo e i guizzi di Politano, mentre Fares era in crisi anche perché non riceveva l’aiuto di Luis Alberto.

    IL PALO DI CORREA. La Lazio si è ripresa intorno al 20', proprio quando si è ripreso Milinkovic con un assist di...pettine (suola dello scarpino ad accarezzare la palla) per Correa che ha centrato la base del palo. Era l’occasione buona per rientrare subito in partita. Da quel momento, invece, il Napoli ha ricominciato a guidare il gioco. Ci ha pensato soprattutto Fabian Ruiz, in condizione splendida. Per tutto il primo tempo il centrocampo laziale non ha trovato il modo di frenare la regìa dello spagnolo, sempre pronto (e libero...) a farsi dare palla e lesto a distribuirla. Semmai al Napoli mancava in parte il contributo di Mertens
    che, dopo il passaggio del gol per Politano, ha perso contatto dalla gara, per riprenderlo, alla sua maniera..., in occasione del 4-0. La Lazio faticava a farsi pericolosa. Anche l’altro centravanti della gara, Immobile, non mordeva (e anche lui alzerà il livello della prestazione con un gol molto bello), così come Luis Alberto non illuminava la scena come fa di solito. Non c’era proprio Lucas Leiva, mai dentro alla manovra e incapace di dare protezione alla sua difesa. Non stava bene e si è visto.

    I GIOIELLI 1: Il CAPITANO. Tre a zero del Napoli dopo un minuto del secondo tempo, azione bellissima, ma tocco finale di Zielinski in fuorigioco. Pur nella sua vaghezza, la Lazio ha provato a recuperare e Milinkovic, su tocco di Radu, si è fatto respingere da Meret una palla-gol. Da quella respinta è partito il 3-0 con il gioiello del capitano. Hysaj ha iniziato il contropiede attaccando sulla sinistra, palla a Insigne, palla a Hysaj, palla ancora a Insigne che ha evitato il molle intervento di Lucas Leiva, ha alzato lo sguardo, ha visto Reina un po’ fuori dai pali e l’ha infilato con un fantastico pallonetto. Ma nemmeno a quel punto, nemmeno sul 3-0, il Napoli ha smesso di attaccare e quando la palla arrivava a Zielinski, che danzava col suo calcio di tecnica pura davanti all’area laziale, Acerbi e compagni erano sempre in affanno. Inzaghi da casa ha ordinato un primo inevitabile cambio, Cataldiper Leiva.

    I GIOIELLI 2: ZIELINSKI/MERTENS. Ancora qualche minuto e la Lazio ha cambiato ancora, Lulic e Andreas Pereira per Fares e Luis Alberto. Appena
    messo piede in campo, Lulic ha dovuto incassare un colpo di tacco, con movimento a girare (una trottola) di Zielinski con cui ha fatto saltare non solo il bosniaco ma tutta la difesa laziale, l’assist per Mertens è stato un capolavoro, come l’interno destro al volo del belga da fuori area finito sotto l’incrocio dei pali. Per Dries era il gol 102 con la maglia del Napoli in Serie A, adesso è il primo marcatore nella storia del club insieme a Vojak, da qui le lacrime del Ciro napoletano.

    I GIOIELLI 3: LA SCARPA D’ORO. Sul 4-0 il Napoli ha rallentato e questo è stato l’unico errore della sua splendida partita, perché comunque la Lazio
    davanti aveva sempre una coppia del livello di Immobile-Correa. Mai scherzare con quei due. Proprio Ciro ha messo di nuovo il suo timbro in questo stadio con un’altra rete spettacolare, per il controllo e il tiro a giro, dopo l’assist di Andreas Pereira, un giocatore troppo poco considerato nell’organico della Lazio.

    I GIOIELLI 4: LA PUNIZIONE DI MILINKOVIC. Era il 25' alla Lazio non costava niente provarci ancora un po’. Il Napoli ha avuto un attimo di
    sbandamento, Di Lorenzo è entrato male su Immobile pochi metri fuori dalla sua area, punizione e giallo. Milinkovic da fermo, come Mertens in movimento, ha messo la palla all’incrocio dei pali nonostante il volo e la deviazione di Meret. Curiosità: nessun giocatore ha segnato più gol su punizione diretta di Milinkovic nei primi 5 campionati europei, quattro gol come James Ward-Prowse.

    LA CHIUSURA DI OSIMHEN. E ora? Sul 4-2, a 20' (recupero compreso) da giocare, la Lazio aveva l’obbligo di provarci, ma il triplice cambio di Gattuso è stato decisivo e ha tolto ogni speranza ai biancocelesti. Sono entrati Rrahmani per Manolas, Lozano per Politano e Osimhen per Mertens e gli ultimi due, il messicano e il nigeriano, hanno ristabilito le distanze col quinto gol della serata napoletana. E’ stato l’ennesimo recupero palla di Fabian Ruiz (su Immobile) a dare il via all’azione, da Lozano il pallone è arrivato al centro per Osimhen che ha fatto partire una sassata sul primo palo. Anche in quell’occasione Reina non ha fatto una bella figura.

    IL TABELLINO

    Napoli-Lazio 5-2


    Marcatori: 7' p.t. (r) 8' s.t. Insigne (N), 12' p.t. Politano (N), 20' s.t. Mertens (N), 25' s.t. Immobile (L), 29' s.t. Milinkovic-Savic (L), 35' s.t. Osimhen (N).

    Assist: 12' p.t. Mertens (N), 8' s.t. Hysaj (N), 20' s.t. Zielinski (N), 25' s.t. Pereira (L), 35' s.t. Lozano (N).

    Napoli (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Manolas (26' s.t. Rrahmani), Koulibaly, Hysaj; Fabián Ruiz, Bakayoko (44' s.t. Lobotka), Politano (27' s.t. Lozano), Zielinski (37' s.t. Elmas), Insigne; Mertens (27' s.t. Osimhen). All. Gattuso.

    Lazio (3-5-2): Reina; Marusic, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic-Savic (38' s.t. Akpa), Leiva (13' s.t. Cataldi), Luis Alberto (19' s.t. Pereira), Fares (20' s.t. Lulic); Correa, Immobile (38' s.t. Muriqi). All. Farris.

    Arbitro: Doveri di Roma.

    Ammoniti: 6' p.t. Milinkovic-Savic (L), 15' p.t. Manolas (N), 29' p.t. Leiva (L), 42' p.t. Fabián Ruiz (N), 46' p.t. Mertens (N), 3' s.t. Immobile (L), 28' s.t. Di Lorenzo (N), 30' s.t. Pereira (L).

    Espulsi: -

     
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