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    Il Monza certifica la crisi Juve, ma non è solo colpa di Allegri: il mercato ha tradito. Palladino centra la storia

    Il Monza certifica la crisi Juve, ma non è solo colpa di Allegri: il mercato ha tradito. Palladino centra la storia

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    La prima storica vittoria del Monza in serie A coincide con la prima clamorosa sconfitta della Juventus in campionato. Risultato giusto, anzi giustissimo, ma punteggio bugiardo perché la squadra brianzola avrebbe meritato un successo ancora più netto per la superiorità dimostrata dall’inizio alla fine. A poco serve, infatti, sottolineare il teorico alibi dei bianconeri per l’espulsione di Di Maria dopo 40’, prima di tutto perché l’argentino se l’è cercata con una gomitata a Izzo e poi perché anche prima di essere in inferiorità la Juventus aveva sofferto le iniziative del Monza, il cui unico limite è stato quello di non avere segnato prima il gol del vantaggio e dopo quello del raddoppio. La giornata della svolta per il campionato del Monza, che non è più ultimo in classifica, apre così ufficialmente la crisi della Juventus, che non può essere addebitata soltanto ad Allegri, ma semmai agli errori della campagna acquisti, perché i vari Paredes, Kostic e Pogba, per motivi diversi, non hanno offerto il rendimento sperato, per non parlare dei tanti infortunati, mentre a Dybala la società non ha voluto rinnovare il contratto…. Primo punto in casa

    NUOVO MONZA - Raffaele Palladino, nuovo allenatore del Monza al posto dell’esonerato Giovanni Stroppa, aveva detto alla vigilia di non provare alcuna emozione per il suo esordio su una panchina di serie A. E per quello che si vede subito, nemmeno la squadra brianzola si fa condizionare dal fatto di trovarsi davanti una Juventus affamata di riscatto, dopo le recenti delusioni in campionato e Champions League. Più del modulo, un elastico 3-4-3, conta l’atteggiamento di Pessina e compagni che cercano con insistenza il gol. In assenza dell’infortunato Petagna, in attacco c’è il debutto di Ciurria in linea con Caprari e Mota Carvalho, ma soprattutto alle loro spalle ci sono due registi di qualità come Sensi e il fresco ex juventino Rovella che dirigono le operazioni. Sicuro in difesa, grazie al trio Marlon, Marì, Izzo, il Monza ha il merito di non limitarsi a controllare gli avversari. Tutti partecipano alle azioni offensive e non a caso Izzo, di testa, è il primo a spaventare Perin, a dimostrazione di una nuova mentalità che coinvolge anche i difensori in fase offensiva.

    POCA JUVE - Senza gli squalificati Cuadrado, Milik e Allegri, sostituito dal suo “vice” Landucci, la Juventus conferma di attraversare un momento difficile. E a poco serve avere il miglior tridente possibile, con Vlahovic tra i due nuovi acquisti Di Maria e Kostic, perché i problemi nascono in mezzo al campo dove non basta qualche apertura di Miretti, che completa il reparto con McKennie e Paredes. Più forte del Monza in attacco, a livello di singoli, ma senza la doppia regia di Sensi e Rovella, la Juventus subisce le iniziative dei padroni di casa rischiando quando Ciurria gira al volo sopra la traversa un bel cross di Mota Carvalho. Per trovare una conclusione bianconera bisogna aspettare quasi mezz’ora, quando Vlahovic riesce a liberarsi per far partire un diagonale da destra, troppo debole però per spaventare Di Gregorio.

    ROSSO DI MARIA - Come se non bastassero queste difficoltà, la Juventus allo scadere del primo tempo riesce a complicarsi la vita, per colpa di una gomitata, tanto inutile quanto evidente, di Di Maria a Izzo. Maresca estrae subito il cartellino rosso e così all’inferiorità di gioco i bianconeri aggiungono quella numerica. Vlahovic appare ancora più solo, perché Kostic arretra sulla linea dei centrocampisti, lasciando a McKennie il compito di avvicinarsi maggiormente al centravanti serbo. Il vantaggio dell’uomo in più regala ulteriore coraggio al Monza, che però conferma i propri gravi limiti in fase conclusiva.

    GOL STORICO - Senza molte alternative in panchina, Landucci non cambia nulla nemmeno all’inizio della ripresa. Palladino, invece, dopo 10’ effettua un triplo cambio. Fuori il bravissimo ma troppo fragile Sensi, rilevato da Barberis, e per scelta tecnica fuori anche Mota Carvalho e Marlon, sostituiti da Gytkjaer e Caldirola. Visto che non succede niente, malgrado la continua pressione, arriva anche il momento di Colpani che prende il posto del deludente Caprari. A forza di insistere, però, arriva il meritato gol del vantaggio, un premio alle scelte di Palladino, perché Ciurria al debutto in serie A crossa da destra per Gytkjaer che in spaccata, dopo aver firmato i gol della promozione, firma anche quello della prima storica vittoria del Monza in serie A e per di più contro la Juventus.

    FUORI KOSTIC E GALLIANI - Landucci a quel punto toglie Kostic per inserire Kean. Manca un quarto d’ora abbondante alla fine e anche Galliani decide di uscire, perché sta soffrendo troppo, ma siccome lui è insostituibile nessuno prende il suo posto in tribuna vicino al figlio Gianluca. Fagioli per Miretti e Soulè per De Sciglio sono le ultime mosse disperate di Landucci per raggiungere almeno pareggio negli interminabili 8’ di recupero. Tutto inutile, però, perché alla fine fa festa il Monza ed è giustissimo così. Monza-Juventus: 1-0

    Marcatori: 29’ st Gytkjaer

    Assist: 29’ st Ciurria

    Monza (3-4-2-1): Di Gregorio; Marlon (dal 9’ Caldirola), Marì, Izzo; Ciurria, Rovella, Sensi (dal 9’ st Barberis), Carlos (dal 39’ st Birindelli); Pessina, Caprari (dal 24’ st Colpani); Mota (dal 9’ st Gytkjaer). All. Palladino.

    Juventus (4-3-3): Perin; De Sciglio (dal 40’ st Soulè), Gatti, Bremer, Danilo; McKennie, Paredes, Miretti (dal 40’ st Fagioli); Di Maria, Vlahovic, Kostic (33’ st Kean). All. Landucci (Allegri squal.).

    Ammoniti: Bremer (J)

    Espulso: 40’ Di Maria (J)

    Arbitro: Fabio Maresca (sezione di Napoli)

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