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    Il Milan si illude e sciupa tutto, Belotti no: il Toro risorge e sogna in grande

    Il Milan si illude e sciupa tutto, Belotti no: il Toro risorge e sogna in grande

    • Gian Paolo Ormezzano
      Gian Paolo Ormezzano
    Torino contro Milan, in palio una resurrezione ormai non rinviabile se si coltivano ambizioni importantiSquadre reduci da risultati bruttini e da naufragi di alcune speranze forse troppo belle. Entrambe con nella propria città la nemica che va forte, la Juventus per il Torino, l’Inter per il Milan. Spiegamento di forze dell’ordine come se si trattasse una partita del genere “di vita o di morte”, o più semplicemente come se ci fossero in circolazione ultras simili a quelli bianconeri (o laziali o romanisti o ottentotti). Nel Toro Verdi enfin dall’inizio, con Belotti e Zaza, e fiducia a Lyanco  (non - peggio: non più - a Meitè, ma lo si sapeva), nel Milan esordio da titolare per Theo Hernandez, e prima volta di lui, Leao e Bennacer insieme. Estate infinita per tutta la giornata, ma niente afa la sera. Stadio pienotto, zeppo il settore ospiti.

    Con piccoli sforzi si può anche arrivare a pensare che le due panchine hanno giocatori che potrebbero dar vita, in granata e in rossonero, a due squadre forti (o deboli) pressappoco come quelle in campo al via. Per dire che la campagna acquisti, vasta nel Milan e striminzita nel Torino, ha portato qualche confusioncella. Due falli fischiati ai granata nei primi 30 secondi: Mazzzarri deve avere comandato aggressività. Belotti largo, Verdi falso nueve. Piatek di punta,  Lyanco su di lui a uomo. Un tiro fuori di Romagnoli su punizione, e al 16’ è gol del Milan: De Silvestri mette giù Leao mentre la palla vola vicina, penalty anche senza troppa VAR e troppe proteste, Piatek forte e preciso. E cinque minuti dopo ci vuole un sommo Sirigu per vietare al polacco il bis di testa.

    La canonica reazione granata trova l’arbitro Guida conflittuale specie con Belotti e Zaza, pestati, reattivi male, ammoniti. Lo stadio si accende, per fortuna i giocatori restano calmi. Suso offre al Milan bei guizzi d’attacco quasi epilettici, abbastanza insoliti per lui. Al 38’ mischia, Donnarumma resta immobile a terra, Belotti potrebbe tentare il tiraccio da lontano, manda invece il pallone fuori, si chiama sportività ma la gente granata mica è contenta. Hernandez è grossino ma efficace, fa da diga a Belotti e Zaza, Verdi c’è poco, il Milan chiude in vantaggio e ci può anche stare.

    Ripresa subito con pirotecnia magica dI Izzo che salva di tacco davanti a Sirigu. E Donnarumma impegnato da Verdi, massì un tiro. E Musacchio che fatica su Belotti non si sa bene se più bravo o più commovente. Il Toro fa più gioco di quantità, il Milan dà l’idea di avere armi migliori di qualità (Leao e Piatek mobile assai e però sciagurato nel mandar fuori di poco un assist splendido di Romagnoli. Primo cambio dopo 11, Ansaldi per Lyanco. E Izzo passa su Piatek. Poi Bonaventura per Leao e Berenguer per Verdi. C’è sempre più Toro come quantità, più Milan come qualità. Il Toro tira poco, il Milan non tira molto ma almeno ci prova di più. Mischioni nelle due aree, troppi quasi-gol per prenderli tutti sul serio, spesso le occasioni nascono da errori.

    Il pareggio granata arriva per giustizia proletaria, premia il gran lavoro. Suso fermato in un suo guizzo, di nuovo avanti il Toro, Rincon lotta con Calhanoglu, imbecca Belotti, scatto, tiro, finalmente un tiro, e gol di prepotenza. Tanto per stare al gioco, richiesta di VAR del Milan per Rincon falloso, Guida dice no. E’ il 27’, ancora più Toro e dopo 4’ è il 2 a 1. Mischione solito, Zaza raccoglie, tira, respinta, impennata della sfera, Zaza in qualche modo a Belotti che insacca. Djidji per Aina, partita che ribolle ma non si disfa nelle scorrettezze. Belotti osannatissimo si mangia un contropiedissimo cercando Zaza.

    Finalone, Milan che prova e riprova, Kessié che sbaglia da vicino (ma era fuorigioco), Piatek che alla fine si vede Sirigu apparire davanti per il salvataggio dei salvataggi. In mezzo alle due vampate rosso nere un contropiede facile di Zaza, ma l’ottimo generosissimo giocatore è un uomo esausto che si inciampa su se stesso. Cinque minuti di recupero non spostano niente, sono tutti sgonfi di forze, però alla fine quasi tutti trovano la forza per una abbraccio fra avversari, e pare che proprio questo sia il bello più bello dello sport.







    IL TABELLINO

    Torino-Milan 2-1 (primo tempo 0-1)

    Marcatori: 19’ p.t. Piatek rig. (M), 27’ s.t. Belotti (T), 31’ s.t. Belotti (T)

    Torino (3-4-1-2): Sirigu; Izzo, Lyanco (12’ s.t. Ansaldi), Bremer; De Silvestri, Baselli, Rincon, Aina; Verdi (21’ s.t. Berenguer): Belotti, Zaza. All. Mazzarri.

    Milan (4-3-3): G. Donnarumma; Calabria, Musacchio, Romagnoli, Hernandez; Kessie, Bennacer (34’ s.t. Rebic), Calhanoglu; Suso, Piatek, Leao (20’ s.t. Bonaventura). All. Giampaolo. 

    Arbitro: Guida di Torre Annunziata

    Ammoniti: 8’ p.t. Lyanco (T), 21’ p.t. Bennacer (M), 31’ p.t. Zaza (T), 33’ p.t. Belotti (T), 18’ s.t. Hernandez (M), 28’ s.t. Romagnoli (M), 33’ s.t. Donnarumma (M), 43’ s.t. Musacchio (M)

    Espulsi: 28’ s.t. Reina (M)

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