4) RISCATTO - Il 2019/2020, come detto, è stato finora più simile a un incubo che a una stagione esaltante. Alle difficoltà tecniche si sono aggiunte le schermaglie societarie prima e le tante voci poi. Sin da novembre gli insistenti rumors su Rangnick, che hanno portato - a febbraio - al licenziamento di Boban. Un trofeo restituirebbe serenità e convinzione ad un ambiente messo sotto pressione dalle tante indiscrezioni degli ultimi mesi.

3) PROVA DI FORZA - Quella che attende il Milan è quasi una mission-impossibile. Allo Stadium, infatti, i rossoneri hanno vinto solamente una volta. Era il 2011-2012: Mesbah e Maxi Lopez regalarono il successo nei 90', ma ai supplementari ebbe la meglio la Juve. In campionato, invece, nove sconfitte in altrettante partite. Mancheranno, inoltre, gli squalificati Castillejo, Theo Hernandez e Ibrahimovic: fare risultato sarebbe una prova di forza degna dell'etichetta di impresa.

2) VENDETTA - In senso sportivo, sia chiaro. In casa Milan bruciano ancora le ultime due finali di Coppa perse: due scenari completamente diversi, uno stesso esito. Nel 2016 fu Morata a bruciare i ragazzi di Brocchi a pochissimi giri di orologio dai rigori. Nel 2018, invece, un 4-0 senza storia che Gattuso sentenziò così:

1) EUROPA - Last but non least: l'eventuale successo della Coppa Italia garantirebbe al Milan il pass per l'Europa League. Dopo un'annata senza coppe a causa della sentenza Uefa, tornare in Europa sarebbe fondamentale per vari aspetti. In campionato, l'accesso alle coppe è tutto da conquistare e ci sarà da lottare fino all'ultimo con Verona e Parma per strappare l'ultimo biglietto utile. Ecco perché, in cinque giorni, il Milan si gioca gran parte del proprio futuro.