Il Milan si aggrappa a Ibra: manager, allenatore, bomber e capitano. Inter e Juve rosicano: contro la Samp dal 1'!
Il problema della condizione atletica o dell’adattamento agli schemi di Pioli non si pone nemmeno. Lui contro la Samp vuole giocare e lui giocherà. Del resto la squadra vista a Bergamo non può fare figure peggiori, nemmeno se giocasse il Weah di oggi, tanto per riprendere una parodia social che ha fatto tanto divertire interisti e juventini in questi giorni.
Piccolo inciso: sono felice che finalmente siano tornati a fare battute vagamente rosicanti anche sul Milan, visto che fino a prima dell’arrivo di Ibra ci guardavano con occhi compassionevoli. Dicevamo dunque che Ibra contro la Samp gioca. Come e quanto lo decide lui. Nella sua carriera ha sempre avuto la tendenza a fare così. Adesso e in questo Milan più che mai.
Quando nella prima intervista Ibra spiega: “Ho già spiegato a Pioli quello che mi serve” ha rappresentato in modo molto chiaro quale piega prenderà il rapporto tra lui e l’attuale tecnico rossonero. Che tra l’altro ha secondo me proprio il profilo giusto per assecondare una personalità straripante, dilagante e trascinante come quella dello svedese. Sento già le voci degli avversari: “Ma come, affidate i vostri progetti a un 38enne? La formazione la farà lui e non Pioli! Anche con Ibra non vincerete niente!”.
Tutto vero e tutto giusto, ma in questo momento non mi interessa. Senza ancora mettere piede in campo Ibra ci ha già cambiato la stagione e ci ha restituito orgoglio ed entusiasmo sopiti da tempo. Solo per questo dobbiamo essere grati a lui. E naturalmente a “chi ce l’ha portato”.