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Il Milan rivuole Darmian: ecco il piano
Nel Milan a forte vocazione italiana che Silvio Berlusconi ha intenzione di costruire per la stagione che verrà, indipendentemente da chi sarà l'allenatore e dall'ingresso immediato o nel tempo di investitori stranieri in società, si proverà ad inserire uno come Matteo Darmian. L'esterno granata è cresciuto a pochi passi da Milano ed è uno dei tanti prodotti del settore giovanile rossonero mandati in giro per l'Italia per crescere e consacratisi altrove. Merito della trasformazione da buon difensore centrale a terzino di fascia destra e sinistra con grande qualità in fase di spinta.
VOGLIA DI CASA - Lo scorso anno l'esplosione con Ventura e un Mondiale in Brasile in cui è stato uno dei pochi a salvarsi da una disastrosa spedizione, quest'anno Darmian è andato oltre, consacrandosi e riuscendo a mantenere livelli di rendimento alti sia in campionato che in Europa League, competizione nella quale si è tolto lo sfizio di firmare la storica vittoria a San Mamès con l'Athletic Bilbao. 25 anni compiuti a dicembre, un rapporto stretto fatto di riconoscenza nei confronti del presidente del Torino Cairo e di chi ha creduto in lui e attaccamento ai colori, ma sarà molto difficile pensare di vederlo indossare la fascia di capitano dopo Glik. Il richiamo della squadra che lo ha fatto debuttare in Serie A, il Milan, e di alcuni importanti club stranieri (defilatisi nelle ultime ore) sono una tentazione troppo grande e, dietro le classiche parole di circostanza, c'è il desiderio di mettersi alla prova di nuovo in una grande.
L'OFFERTA DEL MILAN - La strategia del Milan è chiara: provare a sfruttare i buoni rapporti tra Berlusconi e Cairo (che, a dir la verità, servirono poco circa un anno fa quando si trattò di discutere del passaggio in rossonero di Cerci) e inserire delle contropartite tecniche per abbassare la valutazione monstre di circa 20 milioni di euro pretesa dal numero 1 granata. Nei giorni scorsi si è parlato del possibile scambio di prestiti con Alessio Cerci, che con Inzaghi non ha trovato spazio ma che più in generale non ha convinto nei suoi 5 mesi in rossonero. Improbabile che l'Atletico Madrid, squadra proprietaria del cartellino e che ha prestato per 2 anni l'attaccante al Milan in cambio di Torres, decida di riportare in Spagna Cerci e allo stesso modo che Cairo si accontenti di questa formula per uno dei pezzi pregiati della sua rosa. Ecco che l'operazione può allargarsi inserendo il cartellino di Simone Verdi, di rientro dal prestito all'Empoli e per cui Milan e Torino devono accordarsi per la risoluzione della comproprietà. Senza dimenticare il nome di M'Baye Niang, che a luglio sarà di nuovo a Milanello dopo l'ottima seconda metà di stagione al Genoa e che può diventare una pedina di scambio interessante per molte delle operazioni in entrata della prossima estate.
Andrea Distaso
@AndreaDista83
VOGLIA DI CASA - Lo scorso anno l'esplosione con Ventura e un Mondiale in Brasile in cui è stato uno dei pochi a salvarsi da una disastrosa spedizione, quest'anno Darmian è andato oltre, consacrandosi e riuscendo a mantenere livelli di rendimento alti sia in campionato che in Europa League, competizione nella quale si è tolto lo sfizio di firmare la storica vittoria a San Mamès con l'Athletic Bilbao. 25 anni compiuti a dicembre, un rapporto stretto fatto di riconoscenza nei confronti del presidente del Torino Cairo e di chi ha creduto in lui e attaccamento ai colori, ma sarà molto difficile pensare di vederlo indossare la fascia di capitano dopo Glik. Il richiamo della squadra che lo ha fatto debuttare in Serie A, il Milan, e di alcuni importanti club stranieri (defilatisi nelle ultime ore) sono una tentazione troppo grande e, dietro le classiche parole di circostanza, c'è il desiderio di mettersi alla prova di nuovo in una grande.
L'OFFERTA DEL MILAN - La strategia del Milan è chiara: provare a sfruttare i buoni rapporti tra Berlusconi e Cairo (che, a dir la verità, servirono poco circa un anno fa quando si trattò di discutere del passaggio in rossonero di Cerci) e inserire delle contropartite tecniche per abbassare la valutazione monstre di circa 20 milioni di euro pretesa dal numero 1 granata. Nei giorni scorsi si è parlato del possibile scambio di prestiti con Alessio Cerci, che con Inzaghi non ha trovato spazio ma che più in generale non ha convinto nei suoi 5 mesi in rossonero. Improbabile che l'Atletico Madrid, squadra proprietaria del cartellino e che ha prestato per 2 anni l'attaccante al Milan in cambio di Torres, decida di riportare in Spagna Cerci e allo stesso modo che Cairo si accontenti di questa formula per uno dei pezzi pregiati della sua rosa. Ecco che l'operazione può allargarsi inserendo il cartellino di Simone Verdi, di rientro dal prestito all'Empoli e per cui Milan e Torino devono accordarsi per la risoluzione della comproprietà. Senza dimenticare il nome di M'Baye Niang, che a luglio sarà di nuovo a Milanello dopo l'ottima seconda metà di stagione al Genoa e che può diventare una pedina di scambio interessante per molte delle operazioni in entrata della prossima estate.
Andrea Distaso
@AndreaDista83