Il Milan può dare il colpo di grazia a Pirlo: il duello tra Theo e Chiesa sarà decisivo
Sarà un’Epifania con i fiocchi per gli appassionati della Serie A. Nella famosa calza della Befana il cioccolatino più gustoso è sicuramente quello che da scartare al Giuseppe Meazza, dove il Milan capolista di Stefano Pioli ospiterà la Juventus di Andrea Pirlo con una doppia possibilità di confermare la vetta della classifica e provare a dare un duro colpo alle ambizioni di titolo dei bianconeri, ora a -10 in classifica con una partita da recuperare. Dopo il 4-2 in rimonta dello scorso luglio, i rossoneri potrebbero battere due volte consecutive i bianconeri in campionato per la prima volta dal 2010.
Pur senza il confronto diretto tra i due leader indiscussi in campo, Cristiano Ronaldo e Zlatan Ibrahimovic, sarà l’occasione per vedere sul terreno di gioco la sfida sulla fascia a tutta velocità tra alcuni dei velocisti più performanti del campionato: Chiesa (IEF 97%) e Theo Hernandez. Nonostante la classifica, la partita di San Siro si preannuncia più che mai aperta con un indice di stabilità al ribasso per i rossoneri visto che nelle ultime quattro gare, due pareggi seguiti da due vittorie, l’Efficienza Tecnica ha ballato tra l’89% e il 93% contro il 92% assestato dai bianconeri. Complici anche le assenze, il Milan di Pioli si è dovuto compattare nelle ultime uscite risultando più performante in fase difensiva con un maggiore pressing (+2,7%) e un incremento degli 1vs1 difensivi (+5,8%). La Juventus, invece, si è rivelata più abile con il possesso palla (K-Pass +2,2%, 1vs1 offensivo +3,4%).
Dati che prospettano la squadra di Pirlo a fare la partita a San Siro, ma con la dovuta attenzione in difesa vista anche l’ottima forma realizzativa dell’undici di Pioli, in rete da 17 partite interne consecutive in Serie A e con almeno due gol all’attivo nelle ultime 17 gare nel massimo campionato. Un fattore chiave per il Milan sarà il rientro di Simon Kjaer in difesa a far coppia con Alessio Romagnoli; il difensore danese (K-Movement 96%) ha ridato solidità alla retroguardia di Pioli a Benevento dopo le sette reti incassate nelle quattro giornate precedenti, ma la squadra rossonera dovrà anche cercare di ridurre il gap atletico post natalizio rispetto ai bianconeri (IEF -1,5%).
Spettatrice più che interessata del confronto di San Siro è l’Inter di Conte che però dovrà prima fare i conti con la Sampdoria di Ranieri al Ferraris. La squadra nerazzurra è reduce dai sei gol rifilati al Crotone nella prima gara del 2021, ma è di gran lunga la formazione più in forma del campionato con gli otto successi consecutivi portati a casa, con la striscia record del 2006/07 sullo sfondo. Sulla carta la sfida in casa dei blucerchiati è sbilanciata verso i nerazzurri (IET +2,7%, IEF +1,3%, K-Pass +2,4%, Aggressività +3%), ma oltre ai dati alla mano c’è anche da considerare il poco tempo di recupero a disposizione e la probabile assenza di Romelu Lukaku, sicuramente uomo-chiave della formazione nerazzurra da quando è sbarcato in Serie A.
Anche contro il Crotone l’Inter si è confermata uno schiacciasassi capace di produrre 20 passaggi ad alto coefficiente di difficoltà (50% a buon fine) e mettendo i propri giocatori offensivi nelle migliori condizioni per sfruttare l’attacco 1vs1 (13 disputati e 9 vinti). Dal punto di vista fisico la sfida è di facile interpretazione con la Sampdoria di Ranieri che unisce alla minor produzione offensiva (solo 10 1vs1) una fase di interdizione naturalmente più attenta, con un Indice di Pressing addirittura superiore a quello dell’Inter dell’1,3%. L’operazione sorpasso per Antonio Conte ripartirà a Genova dove l’Inter ha vinto tutti gli ultimi sei confronti in casa della Sampdoria, con un Lautaro Martinez galvanizzato dalla tripletta contro il Crotone e pronto a diventare il secondo giocatore nerazzurro ad andare in doppia cifra in questo campionato, formando con Lukaku la prima coppia da almeno 10 gol a testa nelle prime 16 giornate dal 1958/59 (Angelillo-Firmani).
Sfida interessante anche all’Olimpico dove si affrontano Lazio e Fiorentina dopo il pareggio all’esordio nel 2021 per entrambe. La squadra biancoceleste sta ancora cercando la migliore condizione dopo le difficoltà di inizio stagione tra impegni europei e indisponibilità per Covid (IET 90,2%, IEF 91%), ma all’Olimpico arriva la mina vagante dell’ultima parte di campionato, quella Fiorentina di Prandelli capace – tra un pareggio e l’altro – di demolire la Juventus in casa propria, firmando il record negativo di Stabilità passando dall’87% contro l’Atalanta al 93% proprio contro i bianconeri. La cura Prandelli però sta portando qualche frutto per la Viola che nelle ultime uscite è in vantaggio un po’ su tutti i fronti rispetto alla Lazio (K-Pass +3%, K-Movement +2,4%, Pressing +1,3%). Toccherà a Simone Inzaghi fare affidamento sui suoi uomini-chiave per risalire la china: la certezza è Ciro Immobile, secondo giocatore nella storia della Lazio, dopo Giuseppe Signori, capace di andare in doppia cifra per cinque campionati di fila; anche Luis Alberto è un punto fermo contro la Fiorentina, la sua vittima preferita, avendo contribuito a sette reti contro i Viola in sei sfide in Serie A (tre gol e quattro assist); poi Milinkovic-Savic. Toccherà anche a questi tre far compiere il salto dall’attuale IET del 92% al 94-95% che rappresentava lo standard della Lazio nella scorsa stagione.
Pur senza il confronto diretto tra i due leader indiscussi in campo, Cristiano Ronaldo e Zlatan Ibrahimovic, sarà l’occasione per vedere sul terreno di gioco la sfida sulla fascia a tutta velocità tra alcuni dei velocisti più performanti del campionato: Chiesa (IEF 97%) e Theo Hernandez. Nonostante la classifica, la partita di San Siro si preannuncia più che mai aperta con un indice di stabilità al ribasso per i rossoneri visto che nelle ultime quattro gare, due pareggi seguiti da due vittorie, l’Efficienza Tecnica ha ballato tra l’89% e il 93% contro il 92% assestato dai bianconeri. Complici anche le assenze, il Milan di Pioli si è dovuto compattare nelle ultime uscite risultando più performante in fase difensiva con un maggiore pressing (+2,7%) e un incremento degli 1vs1 difensivi (+5,8%). La Juventus, invece, si è rivelata più abile con il possesso palla (K-Pass +2,2%, 1vs1 offensivo +3,4%).
Dati che prospettano la squadra di Pirlo a fare la partita a San Siro, ma con la dovuta attenzione in difesa vista anche l’ottima forma realizzativa dell’undici di Pioli, in rete da 17 partite interne consecutive in Serie A e con almeno due gol all’attivo nelle ultime 17 gare nel massimo campionato. Un fattore chiave per il Milan sarà il rientro di Simon Kjaer in difesa a far coppia con Alessio Romagnoli; il difensore danese (K-Movement 96%) ha ridato solidità alla retroguardia di Pioli a Benevento dopo le sette reti incassate nelle quattro giornate precedenti, ma la squadra rossonera dovrà anche cercare di ridurre il gap atletico post natalizio rispetto ai bianconeri (IEF -1,5%).
Spettatrice più che interessata del confronto di San Siro è l’Inter di Conte che però dovrà prima fare i conti con la Sampdoria di Ranieri al Ferraris. La squadra nerazzurra è reduce dai sei gol rifilati al Crotone nella prima gara del 2021, ma è di gran lunga la formazione più in forma del campionato con gli otto successi consecutivi portati a casa, con la striscia record del 2006/07 sullo sfondo. Sulla carta la sfida in casa dei blucerchiati è sbilanciata verso i nerazzurri (IET +2,7%, IEF +1,3%, K-Pass +2,4%, Aggressività +3%), ma oltre ai dati alla mano c’è anche da considerare il poco tempo di recupero a disposizione e la probabile assenza di Romelu Lukaku, sicuramente uomo-chiave della formazione nerazzurra da quando è sbarcato in Serie A.
Anche contro il Crotone l’Inter si è confermata uno schiacciasassi capace di produrre 20 passaggi ad alto coefficiente di difficoltà (50% a buon fine) e mettendo i propri giocatori offensivi nelle migliori condizioni per sfruttare l’attacco 1vs1 (13 disputati e 9 vinti). Dal punto di vista fisico la sfida è di facile interpretazione con la Sampdoria di Ranieri che unisce alla minor produzione offensiva (solo 10 1vs1) una fase di interdizione naturalmente più attenta, con un Indice di Pressing addirittura superiore a quello dell’Inter dell’1,3%. L’operazione sorpasso per Antonio Conte ripartirà a Genova dove l’Inter ha vinto tutti gli ultimi sei confronti in casa della Sampdoria, con un Lautaro Martinez galvanizzato dalla tripletta contro il Crotone e pronto a diventare il secondo giocatore nerazzurro ad andare in doppia cifra in questo campionato, formando con Lukaku la prima coppia da almeno 10 gol a testa nelle prime 16 giornate dal 1958/59 (Angelillo-Firmani).
Sfida interessante anche all’Olimpico dove si affrontano Lazio e Fiorentina dopo il pareggio all’esordio nel 2021 per entrambe. La squadra biancoceleste sta ancora cercando la migliore condizione dopo le difficoltà di inizio stagione tra impegni europei e indisponibilità per Covid (IET 90,2%, IEF 91%), ma all’Olimpico arriva la mina vagante dell’ultima parte di campionato, quella Fiorentina di Prandelli capace – tra un pareggio e l’altro – di demolire la Juventus in casa propria, firmando il record negativo di Stabilità passando dall’87% contro l’Atalanta al 93% proprio contro i bianconeri. La cura Prandelli però sta portando qualche frutto per la Viola che nelle ultime uscite è in vantaggio un po’ su tutti i fronti rispetto alla Lazio (K-Pass +3%, K-Movement +2,4%, Pressing +1,3%). Toccherà a Simone Inzaghi fare affidamento sui suoi uomini-chiave per risalire la china: la certezza è Ciro Immobile, secondo giocatore nella storia della Lazio, dopo Giuseppe Signori, capace di andare in doppia cifra per cinque campionati di fila; anche Luis Alberto è un punto fermo contro la Fiorentina, la sua vittima preferita, avendo contribuito a sette reti contro i Viola in sei sfide in Serie A (tre gol e quattro assist); poi Milinkovic-Savic. Toccherà anche a questi tre far compiere il salto dall’attuale IET del 92% al 94-95% che rappresentava lo standard della Lazio nella scorsa stagione.