Calciomercato.com

  • Getty Images
    Il Milan prepara l'ultimo saluto a Ibrahimovic: le volontà, il futuro e la stima di Galliani

    Il Milan prepara l'ultimo saluto a Ibrahimovic: le volontà, il futuro e la stima di Galliani

    • Gabriele Stragapede
    Ci ha provato in tutti i modi. Zlatan Ibrahimovic, con ogni probabilità, saluterà il Milan non da protagonista sul campo. Non sono bastate le doppie sedute, gli allenamenti extra e la genetica da guerriero di Ibra: ancora a parte, lo svedese non ha recuperato dalla lesione al gemello mediale del polpaccio destro, risalente al 23 aprile - durante il riscaldamento nel match vinto per 2-0 dai rossoneri a San Siro contro il Lecce – e dovrà dare il suo ultimo saluto - nella sfida casalinga contro il Verona - ai tifosi rossoneri non sul prato verde del Meazza. Non sarà quindi a disposizione di Pioli per l'ultima giornata di Serie A. Il gigante di Malmoe ha un contratto in scadenza il prossimo 30 giugno – dopo l’annuale rinnovo a 1,5 milioni stipulato nella scorsa annata – e le speranze di continuare il matrimonio con il Milan sono ridotte al lumicino. Il commiato, infatti, sembra già pronto e le ultime indiscrezioni ci hanno regalato le prime scritte sui banner pubblicitari dello stadio meneghino. Godbye. Arrivederci Dio. Ma sottolineiamo: arrivederci, non addio. Perché il numero 11 rossonero non ha alcuna intenzione di smettere.

    SIA FATTA LA SUA VOLONTA’ – Il suo percorso da calciatore professionista non è apparentemente finito, come riferito a Stile, inserto de La Gazzetta dello Sport: Sto bene, sto bene. Ho lavorato tanto, ho forzato tanto, non solo quest’anno anche l’anno scorso. Ma quando ero ko, la squadra aveva bisogno. E quando hai fatto una cosa per tutta la vita, quando sai cosa devi fare ma non riesci a farlo, allora continui, perché non ti dai pace, io non mi do pace. La mia testa è troppo forte, mi sento Superman ogni volta che rientro. Non sono uno che molla. Ma ci deve essere anche gioia in quello che fai, non posso non avere pace in quello che so fare da numero 1, giocare a calcio. Penso che ho ancora da dare. Se penso di smettere? Non credo. Se devo continuare a giocare? Penso di sì.”. E il supereroe svedese ha fatto capire che da Milano non ha alcuna intenzione di andarsene: "Cosa succede nel club non lo so. Io so che sto bene al Milan, Milano è casa mia. Del mio contratto non so nulla, l’anno scorso ho detto a Paolo: fai te. E mi è arrivato un foglio da firmare. Non so cosa c’è dentro, forse c’è un altro anno. A me basta sapere di essere un giocatore del Milan e allora so cosa devo fare. Il resto non mi importa. M’importa solo di tornare in campo. Sono orgoglioso di essere un giocatore del Milan, sono qua per aiutare la squadra in campo”.

    MA IL MILAN… - La volontà di Ibrahimovic è chiara: nessun saluto, nessun arrivederci, nessun addio. Combattere ancora, tornare ed essere nuovamente dominante sul campo, con lo stemma rossonero cucito sul petto. Ma la direzione intrapresa dalla dirigenza rossonera – distante dalle parole di Scaroni che, condizioni fisiche permettendo, auspicava un proseguimento della storia d’amore tra Ibra e il Milan - vira esattamente all’opposto. Un anno fa il rinnovo di contratto fu un atto dovuto, una scelta obbligata, un riconoscimento per chi aveva contribuito a risollevare il Milan dalle ceneri del 5-0 di Bergamo nel dicembre 2019 e l’aveva riportato a maggio ‘22 sul tetto del calcio italiano. Ma ora, la situazione è diametralmente cambiata: poche probabilità di prolungare l’accordo in scadenza fra poco più di 3 settimane. Ipotizzabile, invece, nei pensieri di Maldini e Massara, una nuova pagina nella vita professionale di Ibra: un posto in dirigenza oppure all’interno dello staff tecnico di Pioli. Presupposto che si basa su una decisione fondamentale: che lo svedese scelga di appendere gli scarpini al chiodo. Ma stando alle parole di Zlatan, non c’è alcuna intenzione di smettere così. E a qualche km da Milano, c’è un vecchio amico pronto a dargli un’occasione.

    UNA NUOVA AVVENTURA – La stima di Berlusconi e di Adriano Galliani è risaputa. Lo stesso amministratore delegato brianzolo non ha mai nascosto la sua ammirazione nei confronti del gigante svedese. Lo stesso Ibra ha parlato di questo interessamento: "Galliani? Mi chiama tutti i giorni da tre anni e mi dice sempre che Monza è bella, che c’è una bella natura, che sul tavolo c’è già il contratto”. Contatti costanti, continui che alimentano quella voglia matta di Z di continuare a lottare, continuare a essere importante, continuare a dare libero sfogo alla sua natura, continuare a fare ciò che sa fare meglio da tutta la vita: giocare a calcio. E allora si contano le settimane, i giorni, le ore. Il futuro di Ibrahimovic è a un passo da una svolta. E sarà lui - come sottolineato anche da Pioli nella conferenza stampa della vigilia - a decidere il suo destino: "Deciderà con tutta onestà, con grande responsabilità quello che sarà il suo futuro. Abbiamo parlato ma è giusto che certe cose rimangano tra di noi. Quello che sarà il futuro lo deciderà lui e lo deciderà il club". Intanto, San Siro, i tifosi e il Milan si preparano a salutare il proprio condottiero, la propria divinità con l'iniziativa volta a ringraziare il giocatore per questi anni insieme. È davvero la parola fine del rapporto tra Ibra e i colori rossoneri? Il 30 giugno sta arrivando, le scelte importanti sembrano ormai state fatte dal Milan. Ora la palla passa a Zlatan Ibrahimovic.

    Altre Notizie