Il Milan era più forte, ma ora l'Inter ha fatto il sorpasso e la Juve punta tutto su De Ligt. La verità solo dal 13 agosto
Il punto è che oggi non siamo al 22 di maggio, ma al 4 di luglio, a poco più di un mese dall’inizio del campionato e le squadre non sono le stesse di allora. Parlando di acquisti già fatti, l’Inter ha sommato alla squadra arrivata seconda in volata, Lukaku e Asslani, Onana e Mkhitaryan, più Bellanova. A oggi ha perso solo Perisic, ma avrà Gosens a tempo pieno. Non ci sono dubbi che sia decisamente più forte, in questo momento anche più forte della squadra che con Conte ha vinto lo scudetto (mancano Hakimi e Perisic, ma in compenso ci sono Miki e Calha, i vice di Handanovic e Brozovic, più Dumfries e Gosens).
Parlando di acquisti virtualmente già conclusi, la Juventus è a un passo dall’annuncio di Pogba e Di Maria, due che da soli cambiano una squadra. Non ci sono ancora, ma in realtà è come se già fossero a Torino, questione di ore. Ha perso Dybala per scelta e avrà il miglior Chiesa solo dopo il Mondiale. Servirà certamente altro, e molto dipenderà dall’effettiva cessione di De Ligt, che da solo potrebbe valere 3 nuovi titolari, cominciando da Zaniolo. La Juventus non è insomma avanti come l’Inter, ma s’è garantita 2 campioni, pagando loro solo l’ingaggio.
Il Milan invece al momento ha solo Origi (4 anni da riserva a Liverpool e naturali necessità di adattamento, prima di capire quanto effettivamente vale) e portato a casa due giovani di belle speranze, apparentemente ancora acerbi per un posto da titolare, Pobega e Adli. Nel frattempo ha perso Kessie e Romagnoli, come sempre a parametro zero. A spanne, oggi il Milan è l’unica delle 3 grandi tradizionali del nostro calcio, delle 3 principali concorrenti al prossimo scudetto, a essere meno forte di quanto non fosse il 22 di maggio.
Certo, poi arriverà anche per l’Inter il momento delle cessioni (indispensabili per fare quadrare il bilancio) e per il Milan l’ora degli acquisti. C’è una piccola parte miope della tifoseria rossonera che non vuole riconoscere meriti a Beppe Marotta, probabilmente solo per ottusa questione di maglia. La situazione economica dell’Inter è certamente la più delicata di tutte, eufemismo, eppure tra prestiti e pagherò l’Inter si è rafforzata come mai aveva fatto negli ultimi anni. Dirlo non significa negare i problemi. Fosse arrivata l’offertona per Martinez, il più forte giocatore dell’Inter, Dybala sarebbe già nerazzurro e Skriniar non dovrebbe essere ceduto. E Inzaghi avrebbe avuto in ogni caso una squadra più forte di quella allenata il primo anno.
Ecco cos’è il metodo Marotta che Maldini e Massara devono applicare per ristabilire le posizioni sulla griglia di partenza: creatività e fantasia, e le operazioni in atto per arrivare a Ziyech e Dybala ne sono evidente dimostrazione. E potrebbe essere anche più facile, perché il Milan a differenza dell’Inter non ha bisogno di vendere per finanziare il proprio rafforzamento: 45 milioni non sono il budget di un top club (ci si compra a prezzo pieno un solo giocatore, di quelli ambiti e conosciuti) ma permettono almeno un paio di scommesse importanti. Poi, appena sistemato il mercato “esterno” sarà il caso di passare urgentemente a quello “interno”, col prolungamento indispensabile di giocatori chiave quali Leao e Bennacer. Perché il giorno che il Milan dovesse stare loro stretto, diventino strumento di autofinanziamento e non allunghino invece la collana di rossoneri scivolati via a parametri zero.
@GianniVisnadi