Il Milan, Dida, Maguire, Kjaer e Old Trafford: 'la porta dei sogni' è quella sotto la East Stand
When memories come flooding back
— AC Milan (@acmilan) March 11, 2021
Non ce la faccio troppi ricordi #MUFCACM #UEL #ClashOfDevils#SempreMilan pic.twitter.com/mx4oPuJy2w
"Non ce la faccio, troppi ricordi", come recita il Milan citando Aldo, Giovanni e Giacomo. "Sarà quel senso di deja vu", aggiungiamo noi, sempre in onore del trio, che, ironia della sorte, è interista. Come interista è chi ha scritto "La porta dei sogni", Luciano Ligabue: "E mi attacco alle stelle, che altrimenti si cade". Anche quelle del passato, come Maldini e Dida, stelle luminose che sanno indicare la via da seguire.
Ed è così che in quella porta, lì dove Dida aveva ipnotizzato Montero, Trezeguet e Zalayeta in rigoroso ordine alfabetico, lì dove Sheva aveva spiazzato Buffon, Maguire prende il palo sbagliando un gol fatto, per la sua disperazione e quella di Solskjaer: "Unbelievable". Ed è sempre in quella porta che, nel finale, Simon Kjaer da Horsens, con la specialità della casa, trova il primo gol in rossonero e la rete del pareggio nell'andata degli ottavi di Europa League. Questa volta, dietro quella porta, non c'era nessuno; 18 anni fa, invece, c'erano i tifosi della Juventus, costretti a veder esultare Sheva e Dida. Dida che avrà rivisto tutto, ieri, attraverso quella rete. Che lui ha difeso fino all'estremo. E che Kjaer ha attaccato fino all'ultimo.