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    Il Milan di Pioli: si riparte dal 4-3-3 e da Suso. Rebic e Paquetà le novità, il 4-2-3-1 può essere la sorpresa

    Il Milan di Pioli: si riparte dal 4-3-3 e da Suso. Rebic e Paquetà le novità, il 4-2-3-1 può essere la sorpresa

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    Il Milan cambia, di nuovo. Stefano Pioli sarà il nono allenatore diverso negli ultimi 7 anni: se non è un record, poco ci manca, ma soprattutto per il club rossonero si tratta dell'ennesimo salto nel vuoto, dell'ennesimo tentativo di avviare un progetto che restituisca un minimo di competitività. Ma chi si aspetta una rivoluzione copernicana dopo il benservito a Giampaolo resterà deluso: nelle sue precedenti esperienze in Serie A, su tutte quelle più significative alla guida di Lazio, Inter e Fiorentina, ha dimostrato di avere nelle corde il 4-3-3, il modulo dal quale ripartirà verosimilmente in questa nuova avventura in rossonero.

    SUSO RESTA CENTRALE - Difficilmente il tecnico emiliano si discosterà da un sistema di gioco che, per le caratteristiche dei giocatori attualmente in rosa e per essere stato quello più utilizzato nelle ultime stagioni, è quello che offre maggiori garanzie. E almeno nell'immediato, considerato che il nuovo allenatore del Milan si insedia nel bel mezzo di una sosta e con una buona fetta di titolari impegnati con le rispettive nazionali, sarà improbabile attendersi grandi stravolgimenti anche nella scelta degli uomini. Chi del 4-3-3 è stato il maggior esponente negli ultimi campionati è lo spagnolo Suso, allo stesso tempo un limite per tutti gli allenatori che si sono recentemente avvicendati ma anche una risorsa, considerando le sue peculiarità, uniche in un organico in cui mancano calciatori capaci di creare la superiorità numerica. Chi saranno i suoi compagni di reparto? Almeno in partenza largo a Leao, l'uomo più in forma del momento e la cui esclusione a Genova rappresenta uno dei motivi della conclusione dell'era Giampaolo, mentre al centro si insisterà nel tentativo di recuperare il miglior Piatek, probabilmente restituendolo negli ultimi 16 metri e senza chiedergli di spendersi in un lavoro di raccordo che non gli appartiene.

    DA BIGLIA A PAQUETA' - Attenzione però a Rebic, sul quale Maldini e soprattutto Boban hanno riposto molte aspettative e che sperano di vedere in campo con molta più continuità: il modulo con le tre punte davanti è quello nel quale sia all'Eintracht Francoforte che con la nazionale croata l'ex Fiorentina ha mostrato le cose migliori di una carriera tuttora incompiuta. Per un nuovo acquisto in cerca di rilancio, ce n'è uno che rischia invece di perdere spazio come Ismail Bennacer, che avrà in Lucas Biglia un concorrente ancora più agguerrito, ricordando la sua centralità nella Lazio di Pioli, in cui l'argentino offrì probabilmente la sua migliore versione. Novità in arrivo anche a livello di mezzali, con Kessie confermato a destra e Paquetà in corsia di sorpasso rispetto al deludente Calhanoglu delle prime 7 giornate di campionato. E un Bonaventura che, dopo la maglia da titolare contro il Genoa, scalpita per proseguire il suo completo recupero dopo quasi un anno di stop.

    ALTERNATIVA 4-2-3-1 - Come con Giampaolo, il poter vantare così tanti interni di centrocampo con la predisposizione all'inserimento senza palla offre a Pioli un'alternativa intrigante al tradizionale 4-3-3, quel 4-2-3-1 che, in determinate situazioni e a seconda del tipo di avversario, può consentire di schierare il maggior numero possibile di calciatori di qualità senza rinunciare alla necessità di mantenere un certo equilibrio. Cambia il Milan, ma non sarà una rivoluzione.

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