Il Milan di Pioli come l'Inter di Conte: 22 partite a tutta per lo scudetto. Ce la può fare, ma a due condizioni
CARTE IN REGOLA - Il Milan ora non ha più scuse, né alibi, ne distrazioni: è primo in classifica e gli restano 22 partite da giocare a tutta. Prima le ultime tre partite del girone d'andata, per il platonico titolo di campione d'inverno, e poi le 19 giornate del ritorno, con l'obiettivo scudetto nel mirino. Il Milan che abbiamo ammirato da gennaio 2020 in avanti, e sono ormai quasi due anni, ha tutte le carte in regola per farcela, sotto tutti i punti di vista: tecnico, fisico, motivazionale.
LE DUE CONDIZIONI - Le condizioni per poter imitare l'Inter sono due, per il Milan: innanzi tutto mettere fine alla sequela di infortuni che ha falcidiato la rosa nelle ultime settimane, costringendo i rossoneri a giocare contro il Liverpool con un solo attaccante a disposizione, Ibrahimovic, a causa della assenze di Giroud, Rebic e Leao (e anche Pellegri e Castillejo sono infortunati, ma fuori dalla lista Champions). In secondo luogo c'è il mercato di gennaio, nel quale con un paio di interventi mirati (un difensore, per rimpiazzare Kjaer, e un attaccante) la società potrebbe sopperire in maniera definitiva ai limiti attuali della rosa.
Alla vigilia del match con i Reds, Pioli era stato profetico: "Troppi infortuni? Lavoriamo per evitarli, ma fino a gennaio stringiamo i denti". Già, il Milan ora deve stringere i denti, per poi spiccare il volo.