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    Il Milan aspetta Rebic: con lui Pioli cambia il volto (e i risultati) dell'intera squadra

    Il Milan aspetta Rebic: con lui Pioli cambia il volto (e i risultati) dell'intera squadra

    • Emanuele Tramacere
    Il Milan che si è radunato oggi a Milanello per il ritorno alle attività aspetta ancora con ansia una bella notizia dall'infermeria. C'è infatti un giocatore che in questo inizio di stagione ha cambiato in positivo il rendimento del club rossonero più di chiunque altro e che, dal momento del suo primo infortunio, ha costretto Stefano Pioli ad una turnazione quasi azzerata che ha poi portato ad altri sovraccarichi e rendimento in decadenza. Quel giocatore è Ante Rebic che da jolly d'attacco o esterno in fascia, può essere fondamentale sia partendo dal 1' che dalla panchina e che, almeno per il momento, non ha ancora ripreso l'attività in gruppo.

    I NUMERI NON MENTONO - Esiste infatti un Milan esplosivo con Rebic e uno un po' meno concreto senza. I numeri, si sa, non mentono e infatti con Rebic in campo il Milan ha all'attivo 11 partite giocate, con due sole sconfitte (in Champions di cui quella contro l'Atletico Madrid grida ancora una vendetta turca) e ben 9 vittorie e 2 pareggi (contro Juve e Inter). Senza il dato si trasforma perché in 14 partite sono arrivate 7 vittorie (di cui 3 a ottobre), ma anche 5 sconfitte e due pareggi. 

    CAMBIA IL VOLTO - L'infortunio alla caviglia prima e quello muscolare, con ricaduta, successivo al derby di Rebic hanno di fatto stoppato il volo del Milan di Pioli che con il croato riesce a cambiare il volto dell'intera squadra. Con lui in campo, anche qui numeri alla mano, cresce sia il numero di passaggi chiave che quello di big chance create, aumentando di fatto la pericolosità in zona gol della squadra. Ma al di là dei numeri, la sua presenza in campo da un lato concede a Leao la possibilità di rifiatare nei suoi strappi, ma anche a Theo Hernandez di avere molta più copertura in fase difensiva e quindi libertà in quella offensiva. A giovarne è perfino Brahim Diaz, che con Rebic, (che tende ad accentrarsi più di Leao), ottiene più possibilità di sponde nello stretto. Insomma. il rientro dall'infortunio era atteso per l'inizio del 2022 in modo da poterlo avere fin dal 6 gennaio in campo (magari non dal 1') contro la Roma. L'attesa sta quindi finendo. Ora tocca a Rebic far ripartire il motore del Milan.

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