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Il Milan a Firenze ha perso le certezze. Ma le lacune vere sono in attacco: luce spenta senza Leao
LUCE SPENTA - La partita di ieri sera contro la Fiorentina ha messo in evidenza tutte le difficoltà del reparto offensivo del Milan. Le squalifica di Leao e l’infortunio di Brahim Diaz non hanno permesso a Pioli di averli a disposizione per l’incontro dell’Artemio Franchi ed ecco che, come d’incanto, la luce si è spenta. Brillantezza, vivacità, soluzioni. È mancato tutto al Milan. Specialmente il portoghese – vero e forse unico fuoriclasse della squadra – è capace di determinare, anche nelle serate più buie, con una giocata, un’invenzione dal nulla. Tolto il numero 17, i rossoneri davanti stentano. Le soluzioni alternative non sono riuscite ad incidere come avrebbero dovuto. Rebic è un giocatore irriconoscibile rispetto alle scorse annate, Origi – piccoli sprazzi di classe a parte – non ha mai illuminato con i colpi che, da un giocatore del suo talento, ci si aspettava. Ma ciò che è più lampante sottolineare nel Milan è la mancanza di scelta come punto di riferimento centrale in attacco.
UN SOLO 9 - Olivier Giroud, lungo tutto il corso della stagione, si è messo sulle spalle l’attacco rossonero. Titolare inamovibile, numero 9 per eccellenza nello scacchiere di Pioli, il centravanti francese non ha mai avuto modo di rifiatare e risparmiare le energie per i match decisivi. Lazetic è stato mandato in prestito in Austria a farsi le ossa, Ibrahimovic è appena rientrato da lunghissimo infortunio al ginocchio. Per quanto la carriera, la classe e l’infinito talento non manchino allo svedese, a preoccupare la dirigenza è la carta d’identità del numero 11. E non solo. Perché ai 41 anni di Ibra, si contrappongono i 36 anni di Giroud. E se il francese sembra essere proiettato verso un rinnovo contrattuale – con adeguamento sull’ingaggio – ecco che il futuro di Ibrahimovic è ancora tutto da scrivere. L’attacco rossonero ha bisogno di una rinfrescata ed il prossimo mercato estivo sarà decisivo per mettere le basi del Milan del domani. Gianluca Scamacca – vecchio pallino di Maldini – può essere un’idea interessante, una scelta da valutare, un investimento su cui puntare. Le opzioni sono varie, l’estate sarà lunga. Il Milan deve risolvere il problema attacco.