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Il miglior Napoli di Spalletti azzera il peggior Sassuolo di Dionisi: gli azzurri rispettano il programma Champions, ma quanti rimpianti
Un palo (2’, Osimhen), quattro gol nel primo tempo (7’, 15’, 19’, e 21’ con Koulibaly, Osimhen, Mertens e Lozano) e altri tre nel secondo (54’, ancora Ciro Mertens e 80’ Rrahmani e infine Lopez, 87’) sono infatti il racconto breve e intenso assai di questa partita tra il miglior Napoli di Spalletti e il peggior Sassuolo di Dionisi. La sfrontatezza azzurra contro la timidezza emiliana romagnola, si potrebbe dire. La dimostrazione scientificamente semiseria che il Napoli quando non avverte nella testa e nelle gambe l’obbligo del successo sa offrire il meglio e non il peggio di se stesso. Una lezione per il prossimo mercato? Può darsi. Intanto un’altra abbondante dose di rammarico per quello che poteva essere e invece non è stato in questo campionato avaro di gioco e di bellezza.
E il Sassuolo? E chi l’ha visto. S’è spento all’improvviso. Vero, nelle ultime partite gli è andata spesso male, ma come risultati, più che come prestazioni. E certo non possono essere le assenze a sinistra di Traorè e Kyriakopoulos per giustificare la mollezza generale, l’assenza di idee, la mancanza di forze che avvilisce e impietrisce il povero Dionisi, il quale avrà mille domande alle quali dar risposte. Domande, interrogativi che però rincorreranno anche Spalletti. A meno che non si voglia far finta di credere che alla sua squadra siano bastati i ritorni di Ospina, Kuolibaly e Di Lorenzo per cambiare da così a così. O a meno che, si capisce, non si voglia dar ragione a chi ormai da tempo predica la necessità di avere contemporaneamente in campo Osimhen e Mertens assieme a Lozano e Insigne. Già, e se avesse davvero ragione chi vuole un Napoli spudoratamente d’attacco per esaltare le qualità dei singoli e del professore Mertens soprattutto? Questo Mertens in gol due volte, sempre più bomber all time di questa squadra e ora pure vicinissimo al rinnovo per una o due stagioni ancora.
Gran Napoli, insomma. Sì, perché sarebbe ingeneroso spiegare lo strapotere azzurro soltanto con la giornataccia del Sassuolo. Dovranno convincersene anche quegli ultrà che prima del match non avevano risparmiato coracci e insulti a tutti dopo lo sperpero di punti e di speranze degli ultimi tempi.
Un sei a uno che si racconta da solo, insomma. Un risultato che mette il Napoli al sicuro, ormai, da ogni rischio-zona Champions. E, quindi, missione compiuta perchè proprio quest’obiettivo s’era dato dopo due stagioni d’assenza dal salotto buono del calcio d’Europa e da quei ricchi introiti che solo la Champions può e sa assicurare a chi ci sta. Rimpianti a parte – e sì che ce ne sono in casa azzurra -, dunque, programma rispettato. Non così, probabilmente, per il Sassuolo che per capacità ampiamente dimostrate, potrebbe pure aspirare a qualcosa in più d’un anonimo galleggiare in mezzo al gruppo.
Napoli-Sassuolo 6-1: il tabellino
Marcatori: 8' p.t. Koulibaly (N), 15' p.t. Osimhen (N), 19' p.t. Lozano (N), 21' p.t. 9' s.t. Mertens (N), 35' s.t. Rrahmani (N), 42' s.t. M. Lopez (S).
Assist: 8' p.t. 15' p.t. Insigne (N), 19' p.t. Osimhen (N), 9' s.t. Fabián Ruiz (N), 35' s.t. Di Lorenzo (N), 42' s.t. Berardi (S).
FORMAZIONI
Napoli (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo (37' s.t. Zanoli), Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui (37' s.t. Ghoulam); Anguissa, Fabián Ruiz (32' s.t. Demme); Lozano (32' s.t. Politano), Mertens, Insigne; Osimhen (32' s.t. Elmas). All. Spalletti.
Sassuolo (4-2-3-1): Consigli; Muldur, Chiriches (1' s.t. Ayhan), Ferrari, Rogerio; Frattesi (27' s.t. Magnanelli), Maxime Lopez; Berardi, Djuricic (25' p.t. Henrique), Raspadori; Scamacca (1' s.t. Defrel). All. Dionisi.
Arbitro: Rapuano di Rimini.
Ammoniti: 18' p.t. Maxime Lopez (S), 8' s.t. Frattesi (S), 39' s.t. Berardi (S).
Espulsi: -
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