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Il messaggio di Tite, la profezia di Julio Cesar: l'Inter con Brazao ha ritrovato il futuro. E ha un piano
SULLE ORME DI ALISSON - Brazao arriva all'Inter nel 2019, acquistato dal Cruzeiro in collaborazione con il Parma, che lo tiene in prestito da gennaio a giugno. Investimento importante, ben 6 milioni di euro, per un portiere di sicuro avvenire. Garantisce Tite: l'allora ct del Brasile, rimasto in carica fino a qualche giorno fa, lo aveva convocato per qualche amichevole nel 2018, mandando un messaggio importantissimo pur senza riuscire a farlo esordire in Nazionale maggiore. Con l'Under 17, in cui era compagno del laziale Marcos Antonio e della stella del Real Madrid Vinicius Jr, aveva raggiunto la semifinale dei Mondiali di categoria, battuto solo dall'Inghilterra ingiocabile di Foden e Sancho in semifinale, ma togliendosi la soddisfazione della nomina quale miglior portiere del torneo. La scelta di andare in Italia è stata scontata, l'Inter è stata veloce e si è fidata di un parere d'eccezione.
SE LO DICE JULIO - Il grande sponsor di Brazao è niente meno che Julio Cesar, storico ex numero... 12 nerazzurro che ha vinto una manciata di scudetti e una Champions League dal 2005 al 2010. Una sorta di padre professionale, che non fa mai mancare una parola d'incoraggiamento per il suo pupillo. "Tra un po' tocca a te", gli scriveva l'Acchiappasogni sotto a un video che celebrava le sue prodezze in nerazzurro. Le premesse c'erano tutte, probabilmente ci sono ancora. Ma entrambe le ginocchia di Brazao non sono state per nulla d'aiuto.
UN VERO CALVARIO - Nel 2021 Brazao torna all'Inter dopo un'esperienza in Spagna tra Albacete e Real Oviedo, una decina di partite tra seconda divisione spagnola e Coppa del Re. Si pensa a un passaggio in Serie B, ma il ginocchio destro fa crac: stagione compromessa. La società decide di rimandarlo in Brasile, proprio nel suo Cruzeiro, che ne guida la riabilitazione fino a quando, proprio sul punto di esordire in gare ufficiali con il club che lo ha lanciato, incappa in un altro infortunio. Lo stesso, sì, ma all'altro ginocchio, il sinistro. Torna a Milano, esasperato ma non domo, e comincia la seconda riabilitazione, con anche un menisco ricostruito nel frattempo. Si rimette, viene convocato per la mini tournée di Malta durante la pausa Mondiali. E ieri, a 11' dalla fine di Betis-Inter, torna in campo dopo circa 18 mesi.
I'M BACK! - Una gioia che Gabriel ha voluto esternare anche sui suoi profili ufficiali: "Sono stato molti giorni lontano dai prati. Giorni di duro lavoro e di fatica per tornare a fare ciò che amo di più. Non è stato facile affrontare l'intero processo e non è stato facile doverlo affrontare due volte. Oggi posso dire di essere tornato! Un nuovo Gabriel, che ha sofferto, imparato ed è cresciuto! Grazie a tutti coloro che sono stati con me fin dall'inizio. Grazie soprattutto alla mia famiglia, e a tutti coloro che hanno fatto parte della riabilitazione! È tempo di continuare a sognare e perseguire i miei obiettivi! Arrendersi non sarà mai un'opzione!". E adesso, la sfida più grande: convincere l'Inter.