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Il meglio alla Lazio, il cuore all'Inter, la burrasca Fiorentina: Milan, Pioli cerca il suo rilancio
GLI INIZI - Paolo Maldini e Zvonimir Boban hanno deciso di puntare sul tecnico di Parma, dopo le difficoltà riscontrate nella strada che portava a Luciano Spalletti. Da giocatore era considerato una giovane promessa, vincendo la Coppa dei Campioni, la Supercoppa europea e la Coppa Intercontinentale (da comprimario) in maglia Juventus nella stagione 84/85, non mantenendo però le premesse, per via anche dei tanti infortuni. Gli inizi da allenatore vincendo il campionato Allievi Nazionali col Bologna, poi la Salernitana e il Modena. Alla Lazio si è vista la sua versione migliore, tra Inter e Fiorentina, invece, ha vissuto esperienze contrastanti.
CUORE NERAZZURRO - "Tifo Inter da sempre" le sue parole dopo il primo giorno in nerazzurro. E inizia col botto, nel 2016: chiamato per sostituire De Boer, ne vince 9 consecutive tra Italia ed Europa, mettendo nel mirino addirittura il quarto posto. Poi, la battuta d'arresto, i soli 2 punti conquistati tra la 29esima giornata e la 35esima, con l'esonero che arriva a inizio maggio. Mette insieme il 50% dei punti a disposizione: arrivato in corsa, lascia prima del tempo. Dopo l'Inter, la Viola.
ASTORI NEL CUORE - Alla Fiorentina chiude ottavo al primo anno e viene esonerato al secondo, sull'orlo della retrocessione, colpito dal comunicato del club viola, che ne mette in dubbio la professionalità: "La società inoltre chiede al tecnico Pioli di gestire questo momento con la competenza e la serietà che ha dimostrato nella prima parte del Campionato". Ma quello che segna, umanamente, Stefano Pioli è l'addio di Davide Astori: la morte del capitano colpisce tutto il mondo del calcio, ancora di più chi lo viveva quotidianamente. Si è tatuato "#DA 13" accompagnato dal fiocco nero che simboleggia il lutto, ha cercato di portare avanti, insieme alla squadra, i valori che provava a trasmettere il suo indimenticato capitano. Ora cerca il suo rilancio. E passa da quello del Milan.