Il lato oscuro dell’Hercules
C’è una squadra che forse più di tutte riassume luci e soprattutto ombre del calcio spagnolo attuale: disorganizzazione, insostenibilità finanziaria e dubbia sportività – eufemismo! – da un lato, buon spessore tecnico dall’altra.
A fine anni ’90 la Liga attraversò un’epoca in cui, sull’onda della Legge Bosman e della bolla dei diritti televisivi, tutte le società si ingozzavano di campioni stranieri senza badare troppo ai bilanci. Epoca ampiamente passata; ora più d’un club è in bolletta e si accontenta di giovani, scarti e ricicli. L’Hércules però rinverdisce quei fasti coi suoi ambiziosi acquisti estivi (Trezeguet, Nélson Valdez, il prestito di Drenthe) presto seguiti dall’attuale incapacità a pagare gli stipendi. Una fregatura cui Drenthe si è ribellato, rifiutandosi di tornare dalle vacanze natalizie: in teoria senza troppo torto, ma con sommo risentimento da parte dei compagni, anche loro senza stipendio eppure non ammutinati. Drenthe è tornato, ha chiesto invano di essere ceduto e si allena ora a singhiozzo, immalinconito da un rapporto con squadra e tifosi ormai compromesso.
Ma l’ombra più grande viene dalle intercettazioni estive, riferite a un Hércules-Cordoba della passata Segunda, nelle quali l’azionista di maggioranza Enrique Ortiz si vanta di aver corrotto il portiere del Córdoba. Vicenda sconcertante eppure senza conseguenze, perché l’autorità giudiziaria ha negato le intercettazioni (effettuate indagando su un’altra ipotesi di reato) alla Federcalcio e perché la frode sportiva è entrata nell’ordinamento penale spagnolo solo nel dicembre scorso. Ancora una volta l’impressione è quella di un calcio spagnolo restio a fare piena luce sui propri lati più inquietanti, dal presunto Athletic Bilbao-Levante combinato del 2007 alle possibili estensioni della Operación Puerto al calcio.
In tutto questo marciume, una nota necessariamente piccola per ciò che dice il campo. Qui, bisogna dirlo, l’Hércules ha dalla sua una vittoria al Camp Nou, una prestazione casalinga fenomenale contro il Real Madrid (nonostante la sconfitta finale) e un discreto calcio, soprattutto fra le mura amiche, anche se rispetto alla promozione il validissimo Esteban Vigo propone un undici un po’ più abbottonato. Ma l’eccessiva timidezza fuori casa al momento tiene l’Hércules solo un punto sopra la zona salvezza. Attaccanti come Trezeguet e Valdez (16 dei 22 gol totali!) però a questi livelli la differenza la fanno alla grande.