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    Il ko del Milan ha riacceso l'Atalanta, quello di Gervinho ha spento il Parma

    Il ko del Milan ha riacceso l'Atalanta, quello di Gervinho ha spento il Parma

    • Francesco Marolda
      Francesco Marolda
    Qual è la squadra che in Europa ha il miglior attacco da trasferta? Sì. È così: è l'Atalanta. E allora non c’è da meravigliarsi se faccia tre gol pure a Parma e vinca una partita durata un tempo solo. Sino a quando il Parma ha tenuto testa ai nerazzurri troppo motivati dall'avvicinamento alla zona Champions per non vincere un'altra volta fuori casa con un gol di Pasalic e una doppietta del solito Zapata, dato per stanco dopo gli impegni con la sua Nazionale. Maladomenica, invece, per il Parma che continua la sua serie disgraziata, fatta d'una sola vittoria nelle ultime otto di campionato.

    Al "Tardini" è scontro, confronto tra due scuole diverse di pensiero. Tra due filosofie diverse: quella di Gasperini, il quale costruisce gioco e successi sul possesso della palla, e quella di D'Aversa, al quale, invece, il pallone "puzza". Tant'è che pur essendo  di nuova leva - almeno per la A -  è di scuola antica: difesa e contropiede per sfruttare al meglio le qualità dei suoi. E infatti, com'era nelle attese, così si presenta la partita: Parma che pressa immediatamente alto e appena in possesso del pallone va a caccia dello spazio aperto e del suo attaccante più veloce: Gervinho, manco a dirlo, mentre l'Atalanta non tradisce il suo profilo di squadra che s'avvicina alla porta col palleggio rapido e veloce e non rinuncia mai alla sua proposta di pallone. A maggior ragione questa volta. Perché la sconfitta del Milan con la Samp le ha rispalancato la porta della Champions. Motivazioni forti, dunque, mentre dall'altra parte il Parma ha dalla sua la forza e la tranquillità di chi sa d'aver ormai centrato una meritatissima salvezza.

    Ci sono anche delle assenze da tutte e due le parti, certo, ma con tutto il rispetto per gli acciaccati, la partita non sembra patirne più di tanto. Comunque sia, nel Parma non ci sono Inglese e Biabiany, e per completare il trio d'attacco D’Aversa deve rispolverare Ceravolo che da quattro mesi non era titolare. Nell'Atalanta, invece, non ci sono Toloi e Ilicic e quindi pure Gasperini deve un po' rivedere le sue cose. La posizione di Gomez soprattutto. Tattica, equilibrio, attesa, dunque. Ma poi, si sa, basta niente  per far saltare tutto. E quel niente arriva presto, all'ottavo minuto, quando Pasalic perde una palla velonosa in mezzo al campo e Scozzarella offre a Gervinho l’occasione di mettere la quarta e fare gol

    L'antica filosofia colpisce ancora, ma non avvilisce l'Atalanta che torna al suo calcio, magari soltanto un poco più arrabbiato. Con Pasalic a dannarsi più d'ogni altro. Cosicché non meraviglia che proprio il croato, dopo un'occasionissima sprecata (21'), riporti il conto in pari con un tocco di punta che intimidisce Sepe. Uno a uno, dunque, e giusto così. Perché se la giocano senza aver paura, il Parma e l'Atalanta. Con un finale di tempo che vede Gollini gran protagonista. E' lui, infatti, il portiere nerazzurro, ad esaltarsi prima su una bomba di Bruno Alves con palla ferma e poi negando la replica a Gervinho solo davanti a lui. Il calcio è così: forse gioca un pizzico meglio l'Atalanta, ma è il Parma che sfiora il il secondo gol.

    Uno a uno, dunque, ma se la cosa tutto sommato può accontentare il Parma, non è così per l'Atalanta che con un solo punto non asseconda certo le sue ambizioni di squadra d'altissima classifica. Non che non ci provi a fare gol anche col Papu (48'), ma il Parma è "tosto". Almeno sino a metà tempo, quando arriva l'episodio che cambia la partita. E’ un accidente muscolare che costringe Gervinho ad andar via. E' un insulto alla coscia dell'ivoriano che costringe D'Aversa, già vedovo d'Inglese e Biabiany, a rivedere tutto. Fuori il bomber, infatti, e dentro Gazzola,  esperto e attempato, ma proprio attaccante no.

    Cosicchè il Parma arretra, rinsecchisce nel gioco e nelle idee e lascia spazio all'Atalanta che ne approfitta immediatamente con Zapata. Costruita egregiamente da Gomez e da Castagne la geometria del gol che riporta in paradiso i nerazzurri, ormai padroni del pallone. Tant'è che alla fine c'è ancora gloria per Zapata, il quale con la sua doppietta mette il timbro ad un successo chiaro e meritato. Successo che, in attesa degli altri risultati, porta l'Atalanta a tre punti dalla Champions. E assolutamente non è poco per chi ha da pensare anche alla Coppa Italia.

    IL TABELLINO

    Parma-Atalanta 1-3 (primo tempo 1-1)


    Marcatori: 8’ p.t. Gervinho (P), 25’ p.t. Pasalic (A), 31’ s.t. e 45’ s.t. Zapata (A)

    Assist: 25’ p.t. Gomez (A), 31’ s.t. Castagne (A)

    Parma (4-3-3): Sepe, Gagliolo, Bastoni, Alves, Iacoponi (1’ s.t. Sierralta); Kucka, Scozzarella, Rigoni; Gervinho (20’ s.t. Gazzola), Ceravolo (29’ s.t. Schiappacasse), Siligardi. All. D’Aversa

    Atalanta (3-4-2-1): Gollini; Mancini (42’ s.t. Djimsiti), Palomino, Masiello (17’ s.t. Reca); Hateboer, Freuler, De Roon, Castagne; Pasalic (8’ s.t. Ilicic), Gomez; Zapata. All. Gasperini

    Arbitro: Chiffi di Padova

    Ammoniti: 12’ s.t. Castagne (A), 32’ s.t. Scozzarella (P)

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