Il giorno in cui il Fenomeno al Tardini incontrò Superman
Lunedì è stato un giorno triste, per chi ama il calcio. L'addio di Ronaldo, grande e fragile campione, ha tolto dalle scene (ufficialmente, perchè in realtà l'addio è stato preceduto da un lungo declino) il più forte calciatore del dopo-Maradona, capace di decidere una finale mondiale pur nella fase già discendente della sua carriera.
Finchè le ginocchia hanno supportato la sua velocità, le sue finte e il suo gioco di gambe, Ronaldo è stato immarcabile. E anche i tifosi del Parma hanno dovuto ammirare - da avversari - le sue prodezze: alcuni gol (uno devastante a San Siro) e un indimenticabile dribbling lungo la fascia sempre a San Siro, a evitare due gialloblù, che da solo aveva giustificato il prezzo del biglietto di quella gara.
Ma a Ronaldo si lega anche un significativo episodio al Tardini. Otto marzo 1998, festa dei 90 anni per l'Inter in lotta per lo scudetto (uno di quelli contesi alla Juve che avrebbe poi animato le discussioni del dopo-Calciopoli): una festa rovinata dal Parma di Ancelotti, che vince 1-0 con gol di Crespo.
Ma il protagonista della domenica è l'ancor giovane Gigi Buffon, che sullo 0-0 strega Ronaldo, quando il Fenomeno va sul dischetto, con l'occasione di sbloccare la gara a favore dei nerazzurri. Ronaldo cerca l'angolo alla sinistra del portiere, ma il ragazzo vola e respinge. Poi, mentre ancora l'azione è in corso, con beata incoscienza va dietro la porta ad esultare su un cartellone pubblicitario rivolto verso la curva.
Per una volta, il fuoriclasse brasiliano è neutralizzato. Ea fine partita, quando Buffon si toglierà la maglia gialloblù di gioco mostrando di avere sotto una t-shirt azzurra con una grande S sul petto, si capirà che a fermare il Fenomeno era stato Superman: lo stesso che, otto anni dopo, si sarebbe rivelato il portiere più forte del mondo, trascinando gli azzurri a raccogliere il testimone di Campioni del mondo, proprio dalla Nazionale brasiliana vittoriosa quattro anni prima con i gol di Ronaldo.