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Il gialloblù esalta Kulusevski: con la Svezia come quello di Parma, così con Allegri può rilanciarsi anche alla Juve
No, non è solo per quel gialloblù che domina sulla divisa. Il Dejan Kulusevski visto in campo a San Pietroburgo, nella terza partita dei giorni di Euro2020, ha ricordato quello di Parma. Dominante sulla fascia, decisivo dal suo ingresso in campo: lasciate alle spalle le scorie del Covid che lo hanno costretto a saltare le prime due sfide del torneo, il bianconero è subentrato al 55', timbrando subito il cartellino. Non con un gol, ma con un assist notevole. A quattro minuti dall'ingresso in campo, infatti, ha mostrato quelle galoppate sulla fascia destra che avevano illuminato il Tardini. Forza fisica, palla attaccata al piede, grande dribbling e velocità: un mix di ingredienti letale che ha fruttato il passaggio vincente a Forsberg e ha indirizzato verso Stoccolma la sfida con la Polonia, regalando al ct Andersson il primo posto nel girone.
ALLEGRI SORRIDE - E non è finita qui. Se in precedenza era servita la velocità, nel finale (93') è stata necessaria la tecnica. Protezione di palla e colpo d'esterno per Claesson, bravo a battere Szczesny per il definitivo 3-2. Un rientro di spessore, un valore aggiunto per una formazione che si candida ad essere mina vagante nel tabellone. Sorride, inevitabilmente, anche la Juve, stregata - un anno e mezzo fa - da quelle giocate del Tardini. C'era Sarri, che non l'ha però mai allenato. Lo ha fatto Pirlo, scontrandosi con le tante difficoltà accusate - e mai nascoste - dallo svedese nel suo primo anno alla Continassa. All'orizzonte c'è un nuovo capitolo, l'Allegri-bis che porterà, verosimilmente, anche a novità tattiche. Con un possibile 4-3-3 in grado di esaltare, sulla fascia, le caratteristiche di Kulusevski. Tornato in campo, tornato decisivo. L'augurio di Max è che non sia (solo) per quella maglia gialloblù.
ALLEGRI SORRIDE - E non è finita qui. Se in precedenza era servita la velocità, nel finale (93') è stata necessaria la tecnica. Protezione di palla e colpo d'esterno per Claesson, bravo a battere Szczesny per il definitivo 3-2. Un rientro di spessore, un valore aggiunto per una formazione che si candida ad essere mina vagante nel tabellone. Sorride, inevitabilmente, anche la Juve, stregata - un anno e mezzo fa - da quelle giocate del Tardini. C'era Sarri, che non l'ha però mai allenato. Lo ha fatto Pirlo, scontrandosi con le tante difficoltà accusate - e mai nascoste - dallo svedese nel suo primo anno alla Continassa. All'orizzonte c'è un nuovo capitolo, l'Allegri-bis che porterà, verosimilmente, anche a novità tattiche. Con un possibile 4-3-3 in grado di esaltare, sulla fascia, le caratteristiche di Kulusevski. Tornato in campo, tornato decisivo. L'augurio di Max è che non sia (solo) per quella maglia gialloblù.