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Il fratello di Kean: 'Avevamo detto no alla Juve. Futuro? Dipende da Raiola...'
Carriera iniziata ad Asti? Ha giocato molto poco qui, poi è stato prelevato al Torino dove ha giocato per circa quattro anni al Toro, ma alla fine è stato acquistato dalla Juventus. Reazione? I bianconeri lo hanno cercato fin dal suo secondo anno in granata, ma noi abbiamo sempre rifiutato. I rapporti sono cominciati ad essere stretti quando, dopo mio cugino, arrivai io in bianconero. E alla fine decidemmo di portare anche Moise. Aveva tredici anni quando è sbarcato alla Juve.
Posizione? Sì, ha sempre voluto far l'attaccante. Fin da piccolo ha sempre assistito alle mie partite e a quelle di mio fratello, cercando sempre di apprendere. A lui piace partire dall'esterno per poi accentrarsi e concludere in porta.
L'esordio? Stava lavorando davvero bene in prima squadra, Moise si è sempre fatto voler bene dal mister e dai suoi compagni, lo hanno molto aiutato in questo. E' umile e tranquillo, prende tutto questo come un gioco ed era molto sereno quando ha fatto il suo ingresso allo Juventus Stadium. Non so come ha fatto, io al suo posto sarei stato molto agitato. Aspettava da tanto questo momento, si è voluto godere tutto questo senza pressioni. Quando ci siamo visti in albergo dopo il match, era al settimo cielo.
Champions? La partita si era fatta molto difficile (a Siviglia ndr) e nessuno si aspettava che il mister facesse entrare Moise, ma invece all'ultimo gli ha detto 'spogliati, spogliati che entri'. Una vera emozione. E' entrato benissimo, non dico sia cambiata la partita ma è riuscito ad incidere sulla vittoria finale.
Prima squadra? Si allena con loro, è legatissimo a Sturaro e ha fatto amicizia anche con Marchisio e Lemina. Colui che più lo ha impressionato è stato Dybala, ma ha raccontato anche di Alex Sandro. Osserva molto le attitudini dell'argentino e di Pjaca. Mister? Grosso gli vuole bene, stravede per lui. Con l'Udinese ha fatto veramente un bel gol.
Futuro e rinnovo? Dico sempre a mio fratello di non pensare alle voci di mercato e alle squadre che lo vogliono, deve pensare a svolgere al meglio il proprio lavoro. Se rinnoverà sarà un premio, se andrà da un'altra parte non saprei. Dipende tutto da Mino (Raiola ndr)".