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  • Il Divin Codino, Zavatteri a CM: 'Il mio Sacchi, solitario e ossessionato'

    Il Divin Codino, Zavatteri a CM: 'Il mio Sacchi, solitario e ossessionato'

    • Angelo Taglieri
    Antonio Zavatteri, attore italiano, volto e corpo di Arrigo Sacchi ne Il Divin Codino, film firmato Netflix, è intervenuto sul canale Twitch di calciomercato.com, parlando della sua interpretazione nella pellicola su Roberto Baggio: "Per me è stata una novità, per la prima volta ho interpretato un personaggio realmente esistito, un personaggio che per un'intera generazione è nell'immaginario collettivo. Il suo modo di parlare, è stato imitato, è un'icona e quindi è chiaro che il timore di deludere le aspettative... Poi io non sono un imitatore, non sono capace di farlo e non voglio farlo e ho cercato di prenderne un'essenza mia ma mi ha messo agitazione. Sì, mi ha messo soggezione". 

    IL DETTAGLIO - "Ho cercato di carpirne i movimenti della sua personalità e della sua anima, ho visto tonnellate di video. Ho cercato di prenderne vagamente delle sonorità, anche della parlata, un certo tipo di Romagna, ma non troppo, perché il rischio di farne una sorta di macchietta è dietro l'angolo. Non voglio fare delle scelte con la testa, voglio cercare di capire bene. Poi è una personalità molto particolare, come gestisce la comunicazione. Non mi ha chiamato, mi avrebbe fatto piacere conoscerlo ma non è stato possibile". 

    L'ESSERE SOLO - "E' uno degli aspetti che mi ha colpito di più. Non so se sia un uomo solo, ma il suo aspetto relazionale nella professione è quello di un ossessionato, non che gli ossessionati debbano essere persone solitarie, ma mi interessava questo lato, per cui la sua ossessione lo buttava via. Lui ha mollato il calcio per le pressione. Era completamente dedito alla sua attività, ed è quello che succede agli attori come me. E' una solitudine nella sua attività, nella sua sfera professionale". 

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    INTERISTA - "Il mio post su Instagram? E' di qualche derby fa, quello con gol di Icardi su papera di Donnarumma. Mi divertii a mettere quel gol lì. L'addio di Conte? Sono fra quelli a cui non è mai piaciuto Conte, non l'ho mai amato, non mi piace come si è comportato l'estate scorsa, minacciando di andarsene pubblicamente. Tu puoi farlo, ma privatamente. Il calcio è del pubblico, fatto dai tifosi, e quindi vedere delle dichiarazioni così non mi è piaciuto. La sua dedizione è totale, la sua competenza: niente da dire. Io ero e sono un adoratore di José Mourinho. Ma anche lui sbagliò quando la notte di Madrid andò via, non devi farlo, tu esisti perché vivo io, io tifoso. Ogni tanto vorrei un po' di ipocrisia. Conte che si dedica lo scudetto? Non mi piace, non esiste. E la lamentela non mi piace". 

    IL MERCATO - "Chi cederei? Io non so se si tratta di top, ma io di Brozovic farei a meno, sacrificherei lui. Poi gli altri non so, io ero e sono innamorato di Sensi. Il fatto che non riesca a tornare quello delle prime giornate dello scorso anno mi dà fastidio: ho visto in lui un campione raro. Spero in una rinascita". 

    IL BACKSTAGE - "Mi sono trovato molto bene, con tutti, con la regia di Letizia, con Andrea, incredibile: uguale a Roby Baggio e grande professionista. Se fai un film su Baggio sai che stai facendo qualcosa di unico, c'è un affetto incredibile nei suoi confronti, difficile trovare antipatia nei suoi confronti. Devo confessare una cosa: non l'ho ancora visto, lo vedrò con mio figlio. Baggio? Purtroppo non l'ho conosciuto. C'è stato un ottimo rapporto lavorativo". 

    NUOVO FILM - "Sto girando un nuovo film Formello, ma non c'entra il calcio. E no, non porto Simone Inzaghi a Milano. Recitare un nuovo allenatore? Mi piacerebbe uno che ha delle complessità. Guardiola? Bel personaggio, come dire di no, però è fin troppo positivo, sarebbe bello raccontare qualcuno con delle falle, delle cadute. Mourinho. Mourinho sarebbe perfetto. Non ci assomiglio eh, non c'entro niente, però è lo sbruffone per eccellenza. Io lo amo, lo invidio alla Roma. Non avrei voluto un ritorno, ma mi sta proprio simpatico". 

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