Il Diavolo ha bisogno di Messias, il Milan non sbaglia gli acquisti: ecco dove giocherà con Pioli
DOVE GIOCHERÀ- La prima questione da ‘scongelare’ riguarda la posizione del brasiliano nel Milan di Pioli. Finora infatti si è parlato di trequarti, di una staffetta con Diaz, ma non possiamo certo escludere un impiego alternativo sulle fasce, e in particolare a destra, dove attualmente lavora il belga Saelemaekers (a proposito di giocatori seri...).
Qui Messias potrebbe giocare benissimo anche da esterno a piede invertito (è mancino), moltiplicando dribbling e guizzi dove solitamente prevale l’essenzialità e la disciplina di Alexis. Magari per sbloccare una partita, accendere una rimonta, accerchiare meglio l’avversario, insomma deciderà Pioli quando premere questo tipo di pedale nuovo. Anche perché poi gli esterni del Milan entrano volentieri dentro al campo, sotto la prima punta, agendo quasi da trequarti aggiunti. C’è del mescolìo sistematico, per capirci, cosa che potrebbe sposarsi bene con la storia tattica di Messias.
DOVE GIOCAVA - Nel 3-5-2 del Crotone di Stroppa (allenatore evoluto in squadra da retrocessione) il brasiliano giocava prevalentemente da seconda punta. Aveva grandi libertà e un gioco relativamente armonioso alle spalle, palleggiato e in definitiva congeniale. Dopo l’esonero dell’attuale tecnico del Monza, avvenuto ai primi di marzo, con l’arrivo di Cosmi Messias passa a fare la mezzala. In 36 presenze complessive segna 9 gol e firma 4 assist. 6 reti su 9 nel periodo Stroppa. Riporto ora una sequenza emblematica tratta da Crotone-Spezia (4-1), gara in cui Messias segnò una doppietta.
Come punire l’aggressività caratteristica di una squadra di Italiano. Sulla sponda di Simy per Molina, Messias dimostra di appartenere all’ordine degli attaccanti lagomorfi. È una lepre a campo aperto. E gli spazi li attacca bene.
Ricevuto il pallone sulla corsa dal bel lancio di Molina, eccolo che punta l’ultimo baluardo della difesa spezzina. Eccolo che rientra e calcia sul secondo palo. Può essere benissimo utilizzato da Pioli anche come astuto contropiedista.
COSA PORTERÀ- Di sicuro Messias porta dribbling a Milano. È doveroso ribadire il concetto, e ricordare ai lettori la statistica importante che ha fatto circolare Opta: nella stagione 20/21 in Serie A soltanto due giocatori hanno superato la soglia dei 100 dribbling completati. Stiamo parlando di De Paul (122) e Messias (105). Boga, per dire, si è fermato a 87. Guardatelo qua, Messias, contro il Parma.
Finta sulla sovrapposizione del compagno e via, pallone spostato all’ultimo d’esterno, con Gagliolo a terra. Mai fare la prima mossa contro uno come Messias. Te la sposta all’ultimo, quasi ti aspetta.
Chiaramente non conviene nemmeno aprire troppo le gambe.
Altra sequenza che merita: un doppio dribbling ai danni di Rincon del Torino, per gli amici El General. Ci vuole del coraggio, non è vero? Prima gli sfugge con un tacchino.
Poi una forbice interna d’attesa per rinnovare la sfida.
Una contro-forbice esterna per aprirgli le gambe...
... e finalmente il tunnel. Un tunnel a Rincon, capite? Girano voci: quando il venezuelano subisce tunnel al Grande Torino, le squadre della Croce Rossa a bordo campo si attivano all’istante, pronte a intervenire con la barella.
OLTRE AI DRIBBLING - Messias è anche piuttosto vispo sulle seconde palle e sveglio nelle riaggressioni, virtù che interessano moltissimo a Pioli. Prendiamo per concludere il gol segnato al Napoli. Sul colpo di testa di Molina, il centrale Maksimovic è in vantaggio.
Ma il suo controllo risulta lento, prevedibile e macchinoso se a pressarlo è un giocatore agile come Messias.
Il brasiliano lo attacca, lo aggira e alla fine ce la fa, gli sradica il pallone dai piedi, involandosi verso la porta.