‘Uomini forti, destini forti, uomini deboli, destini deboli. Non c’è altra strada’. Il fondamento dello Spalletti-pensiero viene fuori nel settembre 2016, dopo una vittoria della Roma contro la Samp. 

'Ci sono questi giocatori che hanno un animaletto dentro, si chiama tigna. La Juventus ne ha qualcuno in più, ma Radja è uno di quelli: un giocatore normale non sarebbe sceso in campo. Chi non ha questo animaletto è più difficile da stimolare. È come un sassolino dentro le scarpe che ti fa male’. Così in riferimento a Radja Nainggolan, dopo un Roma-Juventus di qualche anno fa.

‘Ma che emozione? Ma che emozione, ma che c… dice…’. Momento cult di Spalletti allenatore, ancora oggi ricordato a più riprese dai social. Lo sfogo arrivò con un giornalista, dopo una partita pareggiata in pieno recupero ai tempi dello Zenit.

‘Se Sarri avesse continuato a lavorare in banca, ora sarebbe ministro dell’economia’. Complimenti particolari per il collega, suo predecessore sulla panchina del Napoli. Il tecnico toscano pronunciò questa frase ai tempi dell’Inter, prima di una partita di campionato contro gli azzurri. 

‘In situazioni normali non c’è un furbo se non c’è un bischero, e a noi la parte del bischero garba poco farla’. Altra frase schietta, pronunciata da Luciano ai tempi dell’Inter. 

’Io non sono nato in Toscana, sono voluto nascere in Toscana. Infatti ho le gambe storte di chi fa solo sali e scendi e non può mai andare pari, su un terreno regolare. Guardi le mani. Anzi, no. Le tocchi proprio. Sono quelle di uno che ama stare nella campagna, potare le piante, dare da mangiare agli animali’. Così parlò appena arrivato all’Inter, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.

‘Voglio un Napoli di scugnizzi’. Semplice e diretta, una frase iconica dello Spalletti al Napoli, pronunciata all’inizio del ritiro della passata stagione.

‘Si può essere uomini o donne senza essere campioni, ma è impossibile diventare campioni senza essere veri uomini o vere donne’. Così, non molto tempo fa, Spalletti aveva parlato alle giovanili del Napoli durante un allenamento della prima squadra.

‘Ero scarso da giocatore e da allenatore, poi mi sono fatto il mazzo e mi è capitato di vincere contro squadre e allenatori più forti’. Questione di mentalità. A Napoli, dopo una partita di campionato contro il Cagliari nella passata stagione, ii tecnico si cimenta in un parallelismo. 

‘I tifosi della Juve sono della maggioranza del Sud, ma c’è un Sud che non tiferà mai Juventus. Per questo Sud, essere napoletani e tifare Napoli è l’unica cosa che conta’. Poco prima di una sfida contro la Juve nella passata stagione, il tecnico degli azzurri infiamma così la rivalità tra partenopei e bianconeri.