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  • Il derby sarà dell'Inter anche se il Milan gioca meglio, ma Inzaghi ha Lautaro e due quinti che attaccano da ali

    Il derby sarà dell'Inter anche se il Milan gioca meglio, ma Inzaghi ha Lautaro e due quinti che attaccano da ali

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Tifano tutti per il pareggio. Tutti, eccetto interisti e milanisti, ovvio. Ma chi insegue - cioé Juventus, Napoli, Atalanta e Lazio - vorrebbero che il derby finisse pari. E il perché non va di certo spiegato. Al contrario, io sono convinto che un vincitore ci sarà e che sarà l’Inter. In primo luogo, perché finora non ha subito reti. In secondo, perché segna quanto il Milan, ma Lautaro lo fa più di Giroud. In terzo, perché non ha le assenze dei rossoneri in difesa (Tomori e Kalulu), ma anzi, abbonda sia in quel settore, sia in altri.

    Naturalmente, come tutti i pronostici, anche questo presenta almeno un’incognita. La partita più importante della giornata si colloca dopo la sosta per le Nazionali. Detto che, ad uscire malconci, sono stati due milanisti (Kalulu e Giroud, seppur recuperabile), le soste spesso lasciano scorie nascoste che nemmeno gli allenatori sanno eliminare. Ecco spiegata, la ragione per cui il Milan potrebbe, assolutamente a sorpresa - almeno per quel che mi riguarda - strappare il pareggio tanto agognato dalla canea inseguitrice. Parliamoci chiaro: il Milan sa giocare anche meglio dell’Inter, è una squadra armonica e armoniosa, sempre votata all’attacco e, almeno finora, con un equilibrio invidiabile. Tuttavia, oltre a presentarsi con Kjaer al centro della difesa, teorico punto debole dell’intera squadra, è meno implacabile dell’Inter. Alla quale, invece, va tolta, una volta per tutti, l’etichetta di squadra che gioca un calcio italianista o, in subordine, che attacca con almeno un uomo in meno, solo perché fa il 3- 5-2. L’osservazione sacchiana (dal nome del suo propugnatore) sarebbe pertinente se i due “quinti”, cioé gli esterni, arretrassero a terzini. Ma, poiché fanno le ali - e le ali vere -, finiscono per essere i maggiori fornitori di assist per le punte. Fino a quando Lautaro non sbaglierà partita, l’Inter è destinata non solo a vincere, ma anche a subire poco, perché compattissima a centrocampo. E, se a questa considerazione, aggiungiamo che Simone Inzaghi recupera, per derby, anche Acerbi (oltre a contare su Pavard), si capisce bene a quale solidità possa aspirare il reparto arretrato.

    Inter - AC Milan (18:00 16/09)
    In teoria, ma solo in teoria, Simone potrebbe coltivare un dubbio a centrocampo, dove dovrebbe - almeno secondo me - trovare posto Frattesi. Tuttavia in tema di formazioni, Inzaghi è un conservatore e probabilmente non toglierà Mkhitaryan per mettere l’ex Sassuolo, cioé il calciatore italiano più in forma in questo momento. Se lo fa, non vedo come l’Inter non possa vincere. L’unica cosa che i nerazzurri hanno contro è la statistica o, meglio, la numerologia. Quello di domani è il quinto derby nell’anno solare. I precedenti quattro sono stati vinti tutti dall’Inter. Perciò, per la legge dei grandi numeri, il tabù della sconfitta del Milan potrebbe essere sfatato. Poi c’è un altro dato, veramente cabalistico: il Milan ha vinto quattro degli ultimi derby proprio giocando nel giorno di sabato alle 18. Significherà qualcosa? Per me, no. Anche se qualsiasi partita può offrire spazio all’imponderabile. Mettete che, dopo mezz’ora, un calciatore venga espulso. O, poniamo, che si infortuni Lautaro o Leao. Che partita sarebbe mai? E’ chiaro, allora, che il pronostico ci sta esattamente ci sta come la cabala. Nello sport, soprattutto quelli individuali, vince quasi sempre il più forte. Ma il calcio non è uno sport, è un gioco. Dove vince la combinazione di molti fattori, dall’umore ai sentimenti.

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