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  • Il derby di Berlino certifica i sogni dell'Union, Hertha ad un passo dal baratro

    Il derby di Berlino certifica i sogni dell'Union, Hertha ad un passo dal baratro

    • Roberto Cusimano
    L’ultimo turno di campionato della Bundesliga ha visto disputarsi all’Olympiastadion, davanti ad una splendida cornice di quasi 75 mila spettatori, il derby di Berlino tra Hertha e Union. Per la terza volta in stagione ad avere la meglio è stata la squadra allenata da Urs Fischer: dopo il 2-0 casalingo della gara di andata e la vittoria negli ottavi della Coppa di Germania, l’Union Berlino si è imposto di nuovo battendo i rivali concittadini con un netto 1-4 che ha aumentato ulteriormente il margine di distacco in classifica. I biancorossi, attualmente settimi, continuano a inseguire l’accesso in Europa League, obiettivo distante quattro punti; la Vecchia Signora del calcio tedesco, penultima, deve invece ben guardarsi da una clamorosa retrocessione.

    L’UNION SOGNA IL BIS – La vittoria nel derby contro l’Hertha è solo l’ultima soddisfazione che i ragazzi di Fischer hanno ottenuto finora. Leverkusen, M’Gladbach e Lipsia sono state alcune delle altre vittime illustri fermate dai Schlosserjungs in quest’ottima stagione. Nonostante quello attuale sia soltanto il terzo anno dell’Union Berlino nella Bundesliga, il suo percorso è stato finora un crescendo di prestazioni e ottimi risultati che lo hanno portato a raggiungere il 7° posto lo scorso anno con conseguente qualificazione in Conference League. L’avventura europea è stata agrodolce (la qualificazione alle fasi finali è sfuggita per poco), tuttavia i biancorossi quest’anno stanno dimostrando continuità di rendimento e risultati e le possibilità di centrare per il secondo anno consecutivo una qualificazione in Europa non sono poche. Inoltre Awoniyi e compagni sono attesi dall’importante semifinale in Coppa di Germania contro il Lipsia, competizione già sfiorata nel 2001. Quando manca circa un mese al termine della stagione, con due obiettivi ancora alla portata, i calciatori dell’Union hanno la possibilità di portare alto l’onore di un’intera città.

    L’HERTHA SULL’ORLO DEL BARATRODall’altra parte infatti c’è chi naviga in brutte acque. Solo una volta nell’ultimo decennio l’Hertha si è ritrovata a rischiare così tanto la retrocessione in Bundesliga 2. La rovinosa sconfitta interna nel derby è soltanto l’ultima di una serie interminabile di ko che hanno fatto precipitare i biancoazzurri allenati da Magath in fondo alla classifica. I numeri sono impietosi: 7 vittorie, 5 pareggi e 17 sconfitte; a questo si aggiuge il fatto di avere la seconda peggior difesa del torneo (66 reti subite, peggio solo il Furth con 72). Per fortuna il calendario sorride all’Hertha: le prossime tre partite saranno dei veri e propri spareggi salvezza (Augsburg, Stoccarda e Bielefeld) in cui conterà soltanto la vittoria. La squadra si affida ai suoi uomini di più talento come Jovetic, Serdar e il giovane Ekkelekamp. I loro gol potrebbero risultare decisivi per evitare una retrocessione che sarebbe un duro colpo per i tifosi, l’ambiente e l’intera città di Berlino. Perfino il capitano dell’Union, Christopher Trimmel, all’indomani della vittoria nel derby aveva detto: “Mi auguro che l’Hertha possa salvarsi, non voglio che Berlino perda questo duello. Diventi un calciatore per vivere partite come questa”. In un periodo in cui la violenza, spesso anche gratuita, fa da padrona l’austriaco ha voluto trasmettere al mondo intero un bell’esempio di sana competizione.

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