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  • Il derby dell'Inter: Frattesi 'dolce rovello' di Inzaghi, ma può spaccare la difesa del Milan

    Il derby dell'Inter: Frattesi 'dolce rovello' di Inzaghi, ma può spaccare la difesa del Milan

    • Luca Bedogni
      Luca Bedogni
    Frattesi quasi certamente non partirà titolare nel derby di sabato, nonostante la prestazione straordinaria in Azzurro contro l’Ucraina, dove è esplosa tutta la sua voglia di giocare. Resta una minaccia pendente sulla difesa del Milan, che da quando c’è Inzaghi sulla panchina dell’Inter, soffre terribilmente gli inserimenti a sorpresa dei nerazzurri. Forse a partita in corso, dunque, Inzaghi potrà scatenare quest’arma devastante, imitando a metà (o meglio, a modo suo) quello che ha fatto Spalletti-Oppenheimer martedì sera a San Siro. È che, mentre per il nuovo CT Frattesi è una benedizione che risolve il 4-3-3 (tra lui e Tonali, nella funzione di invasore, non c’è paragone, e si è visto…), per Inzaghi invece è ancora un “dolce rovello” del 3-5-2. Quasi un rebus con cui dilettarsi nei ritagli di tempo. Non tanto il giocatore in sé, appunto, ma l’Inter che ottiene, cambiando il centrocampo che l’ha portato in finale di Champions e che considera ancora il miglior centrocampo possibile, tra l’altro con ottime ragioni.  


    COME FRATTESI PUÒ SPACCARE IL MILAN - Ma che Frattesi possa seminare distruzione nella difesa del Milan, lo si capisce da molti indizi. Non ci vuole il distruttore di mondi. Basta prendere Bologna-Milan e ad esempio questa azione. 

    Il derby dell'Inter: Frattesi 'dolce rovello' di Inzaghi, ma può spaccare la difesa del Milan

    Ho visto Posch che la passa a Zirkzee, che la passa ad Aebischer, in una sorta di Mon Amour cantato da Thiago Motta. Il tutto mentre Thiaw e Tomori vengono adescati e aperti. 

    Il derby dell'Inter: Frattesi 'dolce rovello' di Inzaghi, ma può spaccare la difesa del Milan

    È una situazione ideale per Frattesi, che da quella parte costringerebbe Reijnders a seguirlo fin dentro l’area un milione di volte.

    Il derby dell'Inter: Frattesi 'dolce rovello' di Inzaghi, ma può spaccare la difesa del Milan

    Ecco una sponda di Arnautovic nel secondo tempo di Cagliari. Gli inserimenti di Frattesi tra centrale e centrale o centrale e terzino sono delle martellate costanti. Tanto prevedibili quanto sfiancanti.

    Il derby dell'Inter: Frattesi 'dolce rovello' di Inzaghi, ma può spaccare la difesa del Milan

    Inoltre non ha importanza che venga assecondato o meno (in questo caso, per dire, Calhanoglu riconsegna il pallone ad Arnautovic nello spazio generatosi alle spalle di Frattesi). Basta solo la minaccia per cambiare il comportamento o le misure della difesa avversaria, dopodiché si gioca sulle conseguenze. 

    SENZA FRATTESI -  L’Inter senza Frattesi, tuttavia, funziona forse meglio nel complesso, al momento è più armonica, fluida. Lo abbiamo visto in queste prime giornate, dove Calhanoglu, Mkhitaryan e Barella hanno gestito palla divinamente. Ma nessuno di questi tre si inserisce come Frattesi. Anzi, Barella soprattutto, che gioca dalla parte di Frattesi ha trasformato il suo modo di giocare nel passaggio Conte-Inzaghi. È cresciuto nella qualità dei raccordi ed è diventato meno diretto.

    Il derby dell'Inter: Frattesi 'dolce rovello' di Inzaghi, ma può spaccare la difesa del Milan

    Sui cross di Dimarco o sulle discese di Bastoni (forse più frequenti senza Frattesi), o raccoglie respinte e rimorchi dal limite o si limita a presidiare uno spazio. E questa funzione si riflette anche nell’utilizzo che ne ha fatto Spalletti in queste due prime uscite. Più mezzala di qualità che di inserimento.

    Il derby dell'Inter: Frattesi 'dolce rovello' di Inzaghi, ma può spaccare la difesa del Milan

    IL MOSTRO - Insomma l’Inter, con Frattesi in campo, ai due attaccanti aggiunge sempre un altro saltatore perenne. A differenza di Barella, Davide vuole sempre entrare in area, anche solo per effettuare una torre.

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    È come se il corpo della squadra si deformasse irrobustendo a dismisura un arto, appesantendo un concetto. Del resto il mostruoso è sempre figlio della sproporzione, dello sbilanciamento e dell’eccesso. Spalletti ci è già riuscito, tocca a Inzaghi ora portare da mangiare al mostro. 

     

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