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Rossi, ct Ungheria a CM: 'Siviglia-Roma non sarà spettacolare. Tanti scout a Budapest, vi segnalo tre giovani'
Da sinistra: il ct dell'Ungheria Marco Rossi, l'allenatore dell'Ungheria di volley femminile Alessandro Chiappini e l'assistente di Rossi Cosimo Inguscio
Finale di Europa League, a Budapest, con una squadra italiana in campo.
"Vedere che quest'anno ci sono squadre italiane in tutte e tre le competizioni europee, per noi che viviamo e lavoriamo all'estero da tanti anni è un motivo d'orgoglio".
Che partita sarà?
"Non per forza bella, l'importanza della posta in palio potrebbe frenare lo spettacolo. Per lo stile di gioco di entrambe le squadre però credo non sarà una gara noiosa, entrambe cercheranno di fare un gioco verticale e diretto; ci sarà da divertirsi... Credo che possano essere decisive le seconde palle e i duelli in area".
Chi sono i giocatori da tenere d’occhio?
"Nella Roma, al di là di Dybala che bisogna capire se giocherà o meno, mi piace molto Spinazzola: credo sia un giocatore che, al netto degli infortuni, sarebbe potuto essere uno degli esterni sinistro più forti al mondo. Penso possa essere il giocatore decisivo per la Roma, oltre a Pellegrini. Nel Siviglia se è in giornata occhio a Ocampos, mi piace anche En-Nesyri e poi bisogna vedere se Lamela giocherà all'inizio".
Si aspettava la seconda finale europea consecutiva di Mourinho con la Roma?
"Da uno come lui bisogna aspettarsi di tutto. E' un allenatore che divide perché c'è chi lo accusa di non fare un gioco spettacolare, ma io credo nel calcio conti vincere. E se si ha Mourinho in panchina le possibilità aumentano".
17 e 20 giugno ci sono due partite di qualificazione all’Europeo. Chi arriva dall'Italia?
"Abbiamo chiamato il centrocampista del Pisa Nagy e il difensore del Parma Balogh".
A che livello è arrivato il calcio ungherese?
"E' cresciuto. Non nella qualità dei giocatori, che qualche anno fa era superiore a oggi, ma nel ranking: adesso siamo al 25° posto, soprattutto grazie ai risultati del Ferencvaros. Come campionato non è ancora così performante come altri, chi fa bene qui potrebbe non emergere in altri Paesi".
C’è qualche giovane che vuole consigliare ai club di Serie A? "Ultimamente stanno inziando a venire scout sempre più frequentemente. Alcuni ragazzi nati dal 2000 in poi stanno entrando nel giro della nazionale. Se devo fare qualche nome, uno su tutti è Milos Kerkez che sta andando al Benfica; poi vorrei citare anche il 2002 dell'Amburgo Andras Nemeth e il 2005 del Ferencvaros Krisztian Lisztes".
Ci pensa mai a tornare ad allenare in Italia?
"Credo che difficilmente si potrà concretizzare una cosa del genere, per far sì che avvenga le parti d'accordo devono essere due. E in 11 anni che sono in Ungheria non ho mai ricevuto nessun tipo di chiamata".
E da altri Paesi le sono mai arrivate proposte?
"Un paio di approcci dalla Premier League e dalla Bundesliga cui sono stati".
Da ex giocatore della Sampdoria (due stagioni tra 1993 e 1995) che idea si è fatto di quello che e successo?
"I calciatori e gli allenatori hanno vissuto una stagione che li avrà fatti invecchiare di cinque anni, è stata una situazione paradossale. Quasi irreale. Spero solo che alla fine la Samp possa ripartire dalla Serie B per risalire presto, e tornare dove merita".
@francGuerrieri