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    Il compleanno triste di Balotelli

    Il compleanno triste di Balotelli

    Un compleanno triste, quello di Mario Balotelli. Un compleanno da separato in casa che per nulla somiglia a quello dello scorso anno, quando il Liverpool si apprestava a riportarlo in Inghilterra alzandogli ulteriormente l'ingaggio dopo due stagioni in cui il Milan gli aveva dato un ruolo centrale che solo a tratti Mario aveva saputo sostenere.

    Un anno dopo Balotelli è ai margini della squadra di Brendan Rodgers. Il suo impatto nella squadra è stato negativo. Un solo gol in Premier league e la costante impressione di essersi giocato l'ennesima occasione della sua vita in solitudine totale e - questa volta - senza paracadute. 

    Oggi Mario compie 25 anni, non è più considerato Super, ha visto avverarsi l'amara profezia che lui stesso si rivolse: "Sono un giocatore normale" disse polemizzando con Boban durante un dopopartita in tv. E si trova davanti al bivio: ricostruire da zero o rimanere un giocatore da oltre 4 milioni l'anno accettando magari qualche campionato da "pensionato" del calcio, tipo il Qatar?

    Domenica il Liverpool ha dato l'impressione di non essere ancora al completo, in attacco. Ma allo stesso momento la fermezza di Rodgers non lascia spazio a dubbi: Balotelli non fa più parte del Liverpool.

    In Italia Sampdoria e Fiorentina sono tentate ma poco convinte. La Lazio - si diceva nei giorni scorsi - ci avrebbe fatto un pensierino in caso di qualificazione Champions. Ma dopo le esperienze con Manchester City, Milan e Liverpool - tutte a loro modo diverse - il denominatore comune che caratterizza Balotelli sembra essere quello della discontinuità. Un buon attaccante tutt'al più per un ruolo da comprimario. Gli dareste in mano le chiavi del vostro attacco? 

    La sua migliore stagione in fondo fu quella del titolo del City nel 2011-2012. Di fatto era un attaccante di riserva che entrava e spesso segnava. Chiuse con una media importante: un gol ogni 95' circa. Ma su di lui non c'erano pressioni, eccezion fatta per le bufere che arrivavano per le sue marachelle fuori dal campo. Il vero flop fu nella stagione successiva mentre al Milan il suo apporto era andato via via calando.

    In pochissimi credono ancora in lui, lo circonda un silenzio irreale, rotto solo dall'endorsement di Andrea Pirlo, secondo cui Mario può rilanciarsi e tornare utile alla causa della nazionale. Un silenzio in cui risuonano le parole che un anno fa il suo procuratore Mino Raiola pronunciò all'atto del suo passaggio al Liverpool: "questa è la sua ultima occasione" e che gli fecero dire qualche mese dopo che col senno di poi non avrebbe mai avvallato la decisione di Balotelli di lasciare il Manchester City.

    Sarebbe bello potergli dire che il suo destino dipende solo da lui. Ma non è così. Balotelli oggi è un giocatore imprigionato da un faraonico ingaggio e da una valutazione superiore non tanto al suo valore quanto alla disponibilità di chi potrebbe dargli una chances.

    Il calcio italiano, anche in vista dell'Europeo 2016, non può permettersi di lasciare intentata una strada che tra dodici mesi potrebbe restituire in azzurro l'eroe della semifinale dell'ultimo torneo continentale con la Germania. Ma l'augurio che gli si può fare oggi è che qualsiasi giudizio sul suo futuro venga emesso solo ed esclusivamente dal campo. L'unico che, nel calcio, non sbaglia mai.

    Giovanni Armanini 


    Di seguito il Tweet di auguri della Nazionale italiana a Mario Balotelli.

       
    Di seguito il Tweet di auguri dei New York Red Bulls a Mario Balotelli.
     
    Di seguito il Tweet di auguri del Liverpool a Mario Balotelli.


     

    Di seguito il Tweet di auguri del Milan a Mario Balotelli.

       
     
     

    @desmondnze @cinma1986 @blackhino @antonyuberti happy birthday???grazie25 #really? #payback thanks to everyone for the birthday wishes

    Un video pubblicato da Mario Balotelli (@mb459) in data:


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