Dopo Natale, attenti agli avanzi. Ruspante e antica, ma sempre regola saggia per sedersi a tavola. E per il calciomercato di gennaio, che tanti anni fa si chiamava “mercato di riparazione” ed era ambientato in autunno. A novembre si tentava di rimediare ai guasti dell’estate. E’ storia. Quasi preistoria. Oggi la cronaca cancella i ricordi e titola: a caccia di un fantasista, la Juve vuole Sneijder. 

Ma qualcuno ha visto come gioca l’olandese al Galatasaray? Domanda senza malizia. Solo curiosità. L’impressione è che sia sparito il maghetto interista dell’ultimo passaggio ai tempi del Triplete. Meno scatti e guizzi, pochi dribbling e assist: ormai gioca “alla Pirlo”. Ecco, servirebbe questo Sneijder alla Juve? Rispondete e andiamo avanti. 

Grazie all’eco arrivata da Madrid, dove è stato spedito il pacco Torres, ovazione per Cerci al Milan. Bellissimo addobbo natalizio e talento da giocate strappa-applausi, ma con un piccolo particolare: l’anno d’oro al Toro dimostra che è una seconda punta, non più un’ala da 4-3-3. Si esalta se gioca “alla Menez”, per intendersi. 

Intendiamoci: sono dettagli tattici. Non errori di persona, né ansie da shopping compulsivo. Insomma, non quel mercato di gennaio 2001 quando Moratti vide sfumare l’attaccante brasiliano Romario e per la smania di piazzare l’ultimo colpo prese il difensore slovacco Gresko. Oppure il caso mitico di Luis Silvio, che era scarso a prescindere e poi disse che giocava “ponta” (“ala” in brasiliano) e alla Pistoiese lo misero punta, unica e malinconica. E inutile. Un disastro. Tempi lontani. Allora, per avere informazioni si chiedeva in giro. Ora, in un attimo girano i video su youtube. 

E poi ci sono i social. Strumenti utili anche per sapere che Lavezzi non selfa il malumore verso il Paris Saint-Germain, Shaqiri non sbuffa un tweet per lasciare il Bayern, di Diamanti si sono perse le tracce. Da quando è andato in Cina, non si sa più nemmeno se ha ancora quei capelli che sembravano pettinati con i petardi.