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E Conte sorride sotto i baffi
Ricordo poprio Lippi a una tavolata con staff e dirigenti interisti, quattordici anni fa. Era il 14 maggio del 2000, la domenica di quello scudetto juventino affogato ed evaporato a Perugia. "Con me non sarebbe successo", disse. In verità lo pensavano in tanti. E fu la condanna di Ancelotti. Ma la domanda è: Lippi aveva segretamente sperato che la sua ex Juventus non vincesse lo scudetto? Risposta affermativa, anche se non contemplata dal calcio politically correct.
Mazzarri l'anno scorso guardava il Napoli di Benitez, Delio Rossi la Samp di Mihajlovic, Allegri il Milan di Seedorf e così via per tutti gli abitanti delle panchine fino alla terza categoria. Quest'anno Conte ad ogni intervista elogia le virtù della Juve e poi la etichetta "più forte" o "più esperta" o "più europea". Ma se la sua ex squadra è così "più", perché l'ha lasciata dicendo che non poteva cenare in un ristorante di lusso (la Champions) con in tasca dieci euro (il budget)? La risposta non esiste. Ma se la Juve migliora il percorso in Champions, Conte non ci fa bellissima figura.
Succede anche nelle relazioni personali. Avete mai conosciuto un uomo entusiasta del rapporto tra la sua ex donna e un nuovo fidanzato? Ecco: figuriamoci se c’è di mezzo un'affascinante Vecchia Signora. Senza farsi notare, conviene gufare. Così fan tutti: che male c'è?
Sandro Sabatini (giornalista Sky Sport)
@SabatiniSky24