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Il chirurgo che operò Vialli: 'Tumore aggressivo, l'intervento era riuscito. Ha affrontato la malattia con coraggio'
LA NOTIZIA - Il professor Zerbi ha spiegato che Vialli aveva preso la notizia "con grande coraggio e lucidità. Ha anche raccontato questa sfida in un libro, che mi mandò. L’intervento era andato tecnicamente bene, tanto è vero che Vialli è tornato a casa dopo pochi giorni anche grazie al suo fisico allenato. Le cure post-operatorie sono state eseguite a Londra, dove abitava. Purtroppo si trattava di una neoplasia particolarmente aggressiva e, come tutti i tumori, poteva ripresentarsi".
LA MALATTIA - Le statistiche dicono che solo l’8% dei malati con un carcinoma pancreatico è vivo a cinque anni dalla diagnosi: "Il tumore è biologicamente più aggressivo di altri, inoltre la sua sede anatomica profonda nell’addome e il fatto che sia sprovvisto di una capsula fa sì che le cellule tumorali pancreatiche possano diffondersi nell’organismo precocemente. A questo si aggiunga la difficoltà della diagnosi, che il più delle volte è tardiva in mancanza di sintomi precoci. La ricerca scientifica sta andando avanti per migliorare la prognosi della malattia e la diagnosi e, negli ultimi anni, stiamo registrando progressi tangibili".