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    Il caso Dazn: la Lega pensa a arraffare soldi fregandosene dei tifosi che pagano. E ha il coraggio di lamentarsi

    Il caso Dazn: la Lega pensa a arraffare soldi fregandosene dei tifosi che pagano. E ha il coraggio di lamentarsi

    • Stefano Agresti
      Stefano Agresti
    Ci stupisce lo stupore. C’era davvero qualcuno che credeva di poter vedere le partite di Serie A su Dazn senza problemi? Come se l’Italia fosse un Paese tecnologicamente evoluto, anziché in competizione con il Terzo mondo. Eppure di ricerche e studi sul nostro livello di digitalizzazione in confronto al resto d’Europa ce ne sono tanti, e tutti danno la stessa risposta: siamo un disastro.

    Quando ha dovuto scegliere a chi affidare l’esclusiva della Serie A per queste tre stagioni, la Lega aveva ovviamente in mano tutti i dati. Ma se ne è fregata, nonostante qualcuno - anche tra gli stessi presidenti - avesse sollevato la questione: non funzionerà niente. Solo che la maggioranza di loro si preoccupa solo di arraffare quanto più denaro è possibile, senza avere rispetto per i tifosi, gli appassionati, gli amanti del calcio, coloro i quali, versando l’obolo mensile, permettono a questo traballante carrozzone di andare avanti. Paghino e non rompano le scatole, insomma. E se non vedono ciò per cui tirano fuori i soldi, pazienza.

    E’ grottesco che adesso la Lega abbia in mente di chiedere conto a Dazn delle difficoltà di visione incontrate da molti, moltissimi utenti. Perché una scelta del genere presuppone che questa situazione fosse imprevista e imprevedibile, anziché ampiamente pronosticabile. Ma loro, i presidenti, credono sempre di essere più furbi degli altri: arraffare e lamentarsi, questa è la regola. Chiagni e fotti, direbbero a Napoli. O forse, stavolta, fotti e chiagni.

    @steagresti

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