IL CASO. Boa vs razzismo: in Italia più che cultura sportiva manca la civiltà!
Il caso di questa settimana riguarda l'episodio di razzismo subito da Kevin Prince Boateng nel corso della partita amichevole, ma non troppo, disputata il 3 gennaio, ma poi sospesa, alle ore 15 a Busto Arsizio fra Milan e Pro Patria.
Il giocatore ghanese al 27' del primo tempo, dopo i reiterati buu razzisti ai suoi danni, ha scagliato il pallone in tribuna contro i "colpevoli" ed ha abbandonato il campo seguito da compagni e avversari. Tante le manifestazioni di solidarietà, ma anche qualche "bacchettata" ricevuta. In particolare il Presidente della Fifa Blatter e un ex storico come Clarence Seedorf hanno criticato il comportamento di Boateng che starebbe anche pensando di lasciare il nostro campionato per via di questi continui episodi a sfondo razziale
Da troppo tempo il razzismo imperversa nei nostri stadi e nessuno concretamente si è mai mosso per debellare questo problema assurdo se si pensa che siamo nel 2013 e non ai tempi della pietra. Quello che manca in Italia, più che la cultura sportiva è proprio la civiltà di quei personaggi che con i loro comportamenti beceri rovinano la reputazione degli altri tifosi che vogliono solo gustarsi una partita di calcio.
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