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    Il calcio europeo è sempre più di marca USA: Milan e Roma nella top 10 degli investimenti

    Il calcio europeo è sempre più di marca USA: Milan e Roma nella top 10 degli investimenti

    • Marcel Vulpis
      Marcel Vulpis
    Nelle ultime due decadi l’industria del calcio si è profondamente trasformata grazie anche all’ingresso di nuove proprietà straniere, che hanno drenato ingenti risorse nel sistema. Nella top10 degli investimenti calcistici (studiata dalla società di ricerca Football Benchmark) vi sono 5 diversi club inglesi (Chelsea, Manchester United, Everton, Newcastle United e Liverpool) e ben otto di queste operazioni portano la firma di società/investitori americani. Uniche eccezioni il fondo sovrano saudita PIF (negli ultimi 24 mesi ha acquisito il controllo del Newcastle Utd) e il broker cinese Yoghong Li, che, nella primavera del 2017, divenne il proprietario del Milan. In totale investimenti per 8,8 miliardi di euro.

    L’Italia conta 4 operazioni, ma solo 2 club tra i primi 10: nello specifico Milan e Roma. I rossoneri infatti, in poco più di 5 anni (dall’aprile 2017 al giugno 2022), sono passati di mano per 3 volte: prima appunto con Yonghong Li (nell’aprile 2017), poi con l’hedge fund Elliott Capital (nel luglio 2018), e successivamente con RedBird Capital Partners (nel giugno 2022), attuale proprietario della società. In appena un lustro la realtà lombarda è cresciuta di valore: da 415 milioni di euro (in corrispondenza con la fine dell’era Berlusconi), a 740 milioni (con l’operazione messa in campo da Elliott Management Corp.), fino alla cifra record (pari a 1,2 miliardi di euro) pagata da RedBird Capital Partners (legata alla figura di Gerry Cardinale). Una cifra di poco superiore a quanto investito, nel lontano giugno 2005, dalla famiglia Glazer per acquisire il brand Manchester United (1,18 miliardi). Sempre il Milan, grazie a queste tre operazioni finanziarie, ha conquistato il 2°, il 5° e il 7° posto assoluto per valori economici.

    Il focus sulle italiane è completato dalla 6a posizione della Roma, di proprietà della famiglia Friedkin (USA), che, nell’agosto 2020, ha pagato (all’ex presidente James Pallotta) una cifra vicina a 549 milioni. La leadership spetta ad un altro club della English Premier League (EPL): il Chelsea. Nel maggio 2022 è stato acquistato dal consorzio americano BluEco (guidato dall’imprenditore Todd Boehly) per la cifra “monstre” di circa 3 miliardi di euro (per la precisione 2,94 miliardi). Un’operazione nata sull’onda emozionale del conflitto russo-ucraino (nel febbraio 2022), che ha portato ad un serie di restrizioni (nel Regno Unito) nei confronti degli oligarchi russi. Subito dopo l’inizio dell’invasione, infatti, sull’ex presidente Roman Abramovich (magnate molto vicino al Cremlino e consigliere storico del presidente Vladimir Putin) si sono accesi i riflettori delle autorità britanniche, obbligandolo di fatto a cedere, in tempi brevi, il controllo della società (acquisita nel 2003).

    Il podio di Football Benchmark è completato dal 3° posto dei Red Devils (1,18 miliardi di euro). Sempre dalla Premier arrivano altre tre operazioni. La prima porta la firma di 777 Partners (attuali proprietari del Genoa CFC), società americana di investimenti, che, nel settembre 2023, ha acquistato il 94,1% delle azioni dell’Everton (per 754 milioni di euro) posizionandosi in 4° posizione assoluta. Ottavo poi per il Newcastle Utd, dall’ottobre 2021 in mani saudite (con un investimento superiore ai 360 milioni di euro). Nono infine per il Liverpool. I “Reds” sono, dall’ottobre 2010, di proprietà del magnate americano John W. Henry (investimento stimato in 342 milioni), uomo di riferimento di Fenway Sports Group. Fanalino di coda per i francesi dell’Olympique Lyonnais (decimi nel ranking) acquisiti, per 327 milioni di euro, dall’uomo d’affari, anch’egli statunitense, John Textor (ex presidente esecutivo della piattaforma streaming Fubo.Tv).

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