Getty Images
Il Cagliari ha più tecnica e un Cragno in più del Benevento. Per la salvezza di Inzaghi ora serve un miracolo
GOL-LAMPO - L’inizio sembrava un tornado, in realtà era una di quegli acquazzoni estivi che come arrivano, se ne vanno. L’acquazzone del Cagliari è durato una decina di minuti e l’unico danno al Benevento lo ha fatto dopo 51 secondi con la rete di Lykogiannis. Una squadra non dentro se stessa, una squadra impaurita e con le gambe molli sarebbe saltata in aria, ma il Benevento in quel primo tempo era l’esatto contrario, aveva ancora energie e ancora fiducia, per questo è riapparso il sole sulla sua partita fino a raggiungere il pareggio e a costruire altre tre nitide occasioni da gol.
ERRORE COLLETTIVO - Il Cagliari si è abbattuto con la furia di Nainggolan, Marin e Nandez sulla difesa campana, conquistando il primo angolo col secondo attacco. Dalla bandierina, schema-Semplici: Marin-Nainggolan-Marin, tocco per Lykogiannis che da oltre 20 metri ha fatto partire un sinistro forte e preciso mettendolo all’incrocio dei pali. Montipò è rimasto sorpreso, ma l’errore è stato di tutta la linea difensiva del Benevento rimasta schiacciata nella propria area, nessuno è salito a chiudere sul greco. La partita si è innervosita, Doveri l’ha capito e non ha perso tempo mostrando il giallo prima a Schiattarella e poi a Pavoletti.
ERRORE INDIVIDUALE - Il Benevento ha impiegato 10 minuti a riprendersi, ma lo ha fatto con coraggio e organizzazione arrivando al pareggio grazie a un imperdonabile errore di Ceppitelli: passaggio indietro intercettato da Caprari, assist per Lapadula, scavetto del centravanti su Cragno in uscita. Era il 16' e lo spareggio era di nuovo in parità. Da quel momento e fino all’intervallo è stata la squadra di Inzaghi a fare la partita e a costruire le occasioni migliori.
LE PRODEZZE DELL’EX CRAGNO - Per tre volte il portiere del Cagliari ha salvato la sua porta, la prima sul sinistro di Caprari, la seconda su colpo di testa di Schiattarella, la terza su colpo di testa di Caprari dopo l’azione più bella dei primi 45' avviata da Roberto Insigne e rifinita da un cross di Depaoli. La squadra di Semplici faticava a opporsi per una serie di ragioni. (1) Era diminuito in fretta il tono dinamico di Nainggolan. (2) Dietro solo Godin era affidabile al cento per cento (di testa era imbattibile), non Ceppitelli e tanto meno il giovane Carboni che Lapadula andava a puntare: non a caso a inizio ripresa è rimasto negli spogliatoi. (3) Il lavoro del tridente di Inzaghi era di ottima qualità, a cominciare da Lapadula. (4) Mancava ai sardi l’apporto tecnico di Joao Pedro, fuori da una partita che si giocava molto sui nervi. (5) Avvertiva più del Benevento i 30° sul prato del “Vigorito”.
L’IDEA DI SEMPLICI - Il tecnico fiorentino ha capovolto la gara nell’intervallo, risolvendo per prima cosa i problemi difensivi: fuori il tenero Carboni e dentro Zappa. Poi quelli offensivi: difesa a quattro, con Ceppitelli-Godin al centro, Zappa a destra, Lykogiannis a sinistra e Cagliari schierato col 4-2-3-1. Il cambiamento ha dato l’effetto desiderato dai sardi. Il ritmo è diminuito, il Benevento non era più aggressivo come nel primo tempo e ora, con due terzini che spingevano e soprattutto crossavano, la soluzione-Pavoletti diventava la prima risorsa. Zappa è sceso due volte, nella prima occasione con il suo cross ha messo la palla sulla testa del centravanti ma la mira non era quella giusta, nella seconda l’ha portata sui piedi di Nandez, cross preciso dell’uruguayano e stavolta Pavoletti (marcato male da Glik e Depaoli) non ha sbagliato, colpo di testa e Cagliari di nuovo davanti.
I CAMBI DI INZAGHI - Preso il secondo gol, Pippo ha cambiato quattro giocatori in 5 minuti, potenziando l’attacco con Gaich per Insigne, scongiurando un secondo giallo di Schiattarella con l’ingresso di Viola, rinfrescando il centrocampo con Improta per Hetemaj e togliendo infine Depaoli, primo responsabile della rete di Pavoletti, con l’inserimento di Letizia. Poi dentro anche Di Serio (per Caprari) e Benevento con un tridente puro.
IL GIALLO DEL RIGORE - A 5' dalla fine è scoppiato il finimondo. Semplici aveva messo Asamoah perché Lykogiannis si era infortunato e proprio Asamoah è intervenuto in area su Viola. Per Doveri era rigore. Palla sul dischetto con Godin e compagni a urlare che quello non era rigore. Mazzoleni, davanti al monitor, ha consigliato al collega di andarlo a rivedere e le certezze di Doveri sono svanite. Quando ha detto che il rigore non c’era più, Inzaghi gli ha urlato di tutto. Dalle immagini il dubbio restava, il ginocchio di Asamoah ha comunque toccato la gamba di Viola. In pieno recupero, è partito ancora Nandez in contropiede, assist per Joao Pedro e gol del 3-1.
:(actionzone)
IL TABELLINO
Benevento-Cagliari 1-3 (primo tempo 1-1)
Marcatori: 1' Lykogiannis (C), 17' Lapadula (B), 64' Pavoletti (B), 95' Joao Pedro (C)
Benevento (4-3-2-1): Montipò; Depaoli (71' Letizia), Glik, Caldirola, Barba; Hetemaj (71' Improta), Schiattarella (66' Viola), Ionita; R. Insigne (66' Gaich), Caprari (76' Di Serio); Lapadula. All. Inzaghi
Cagliari (3-4-2-1): Cragno; Ceppitelli, Godin, Carboni (45' Zappa); Nandez, Marin (87' Duncan), Deiola (87' Rugani), Lykogiannis (76' Asamoah); Joao Pedro, Nainggolan; Pavoletti (95' Cerri). All. Semplici
Arbitro: Daniele Doveri di Roma 1
Ammoniti: 9' Schiattarella (B), 12' Pavoletti (C), 55' Tello (B), 57' Deiola (C)