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    Il Cagliari ha più tecnica e un Cragno in più del Benevento. Per la salvezza di Inzaghi ora serve un miracolo

    Il Cagliari ha più tecnica e un Cragno in più del Benevento. Per la salvezza di Inzaghi ora serve un miracolo

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Ora serve un miracolo per salvare il Benevento. Trentun punti, tre in meno dello Spezia, quattro in meno del Torino e del Cagliari (13 punti conquistati nelle ultime 5 gare), uscito con la vittoria dallo spareggio del “Vigorito”. E per credere in quel miracolo deve fare almeno 7 punti nelle prossime 3 partite, 7 punti per una squadra che ne ha fatti 2 nelle ultime 7 gare. Il Cagliari ha vinto nel secondo tempo, quando Semplici ha cambiato l’assetto passando al 4-2-3-1 e quando il ritmo è diminuito: la tecnica ha preso il sopravvento sulla corsa e i sardi, quanto a tecnica, stanno meglio, molto meglio del Benevento. Che nel primo tempo ha avuto per tre volte la palla del vantaggio e se il Cagliari ora si sente quasi in salvo lo deve sì alle reti di Lykogiannis, Pavoletti e Joao Pedro, ma anche alle tre parate decisive di Cragno nei primi 45'. L’episodio che ha deciso la partita e forse la salvezza è racchiuso nel giallo di un rigore che Doveri ha concesso a 5' dalla fine al Benevento per un contatto di Asamoah su Viola, rigore che l’arbitro romano è andato a rivedere al Var e quindi ha tolto. In pieno recupero, Joao Pedro ha chiuso la partita sul 3-1.

    GOL-LAMPO - L’inizio sembrava un tornado, in realtà era una di quegli acquazzoni estivi che come arrivano, se ne vanno. L’acquazzone del Cagliari è durato una decina di minuti e l’unico danno al Benevento lo ha fatto dopo 51 secondi con la rete di Lykogiannis. Una squadra non dentro se stessa, una squadra impaurita e con le gambe molli sarebbe saltata in aria, ma il Benevento in quel primo tempo era l’esatto contrario, aveva ancora energie e ancora fiducia, per questo è riapparso il sole sulla sua partita fino a raggiungere il pareggio e a costruire altre tre nitide occasioni da gol.

    ERRORE COLLETTIVO - Il Cagliari si è abbattuto con la furia di Nainggolan, Marin e Nandez sulla difesa campana, conquistando il primo angolo col secondo attacco. Dalla bandierina, schema-Semplici: Marin-Nainggolan-Marin, tocco per Lykogiannis che da oltre 20 metri ha fatto partire un sinistro forte e preciso mettendolo all’incrocio dei pali. Montipò è rimasto sorpreso, ma l’errore è stato di tutta la linea difensiva del Benevento rimasta schiacciata nella propria area, nessuno è salito a chiudere sul greco. La partita si è innervosita, Doveri l’ha capito e non ha perso tempo mostrando il giallo prima a Schiattarella e poi a Pavoletti.

    ERRORE INDIVIDUALE - Il Benevento ha impiegato 10 minuti a riprendersi, ma lo ha fatto con coraggio e organizzazione arrivando al pareggio grazie a un imperdonabile errore di Ceppitelli: passaggio indietro intercettato da Caprari, assist per Lapadula, scavetto del centravanti su Cragno in uscita. Era il 16' e lo spareggio era di nuovo in parità. Da quel momento e fino all’intervallo è stata la squadra di Inzaghi a fare la partita e a costruire le occasioni migliori.

    LE PRODEZZE DELL’EX CRAGNO - Per tre volte il portiere del Cagliari ha salvato la sua porta, la prima sul sinistro di Caprari, la seconda su colpo di testa di Schiattarella, la terza su colpo di testa di Caprari dopo l’azione più bella dei primi 45' avviata da Roberto Insigne e rifinita da un cross di Depaoli. La squadra di Semplici faticava a opporsi per una serie di ragioni. (1) Era diminuito in fretta il tono dinamico di Nainggolan. (2) Dietro solo Godin era affidabile al cento per cento (di testa era imbattibile), non Ceppitelli e tanto meno il giovane Carboni che Lapadula andava a puntare: non a caso a inizio ripresa è rimasto negli spogliatoi. (3) Il lavoro del tridente di Inzaghi era di ottima qualità, a cominciare da Lapadula. (4) Mancava ai sardi l’apporto tecnico di Joao Pedro, fuori da una partita che si giocava molto sui nervi. (5) Avvertiva più del Benevento i 30° sul prato del “Vigorito”.

    L’IDEA DI SEMPLICI - Il tecnico fiorentino ha capovolto la gara nell’intervallo, risolvendo per prima cosa i problemi difensivi: fuori il tenero Carboni e dentro Zappa. Poi quelli offensivi: difesa a quattro, con Ceppitelli-Godin al centro, Zappa a destra, Lykogiannis a sinistra e Cagliari schierato col 4-2-3-1. Il cambiamento ha dato l’effetto desiderato dai sardi. Il ritmo è diminuito, il Benevento non era più aggressivo come nel primo tempo e ora, con due terzini che spingevano e soprattutto crossavano, la soluzione-Pavoletti diventava la prima risorsa. Zappa è sceso due volte, nella prima occasione con il suo cross ha messo la palla sulla testa del centravanti ma la mira non era quella giusta, nella seconda l’ha portata sui piedi di Nandez, cross preciso dell’uruguayano e stavolta Pavoletti (marcato male da Glik e Depaoli) non ha sbagliato, colpo di testa e Cagliari di nuovo davanti.

    I CAMBI DI INZAGHI - Preso il secondo gol, Pippo ha cambiato quattro giocatori in 5 minuti, potenziando l’attacco con Gaich per Insigne, scongiurando un secondo giallo di Schiattarella con l’ingresso di Viola, rinfrescando il centrocampo con Improta per Hetemaj e togliendo infine Depaoli, primo responsabile della rete di Pavoletti, con l’inserimento di Letizia. Poi dentro anche Di Serio (per Caprari) e Benevento con un tridente puro.

    IL GIALLO DEL RIGORE - A 5' dalla fine è scoppiato il finimondo. Semplici aveva messo Asamoah perché Lykogiannis si era infortunato e proprio Asamoah è intervenuto in area su Viola. Per Doveri era rigore. Palla sul dischetto con Godin e compagni a urlare che quello non era rigore. Mazzoleni, davanti al monitor, ha consigliato al collega di andarlo a rivedere e le certezze di Doveri sono svanite. Quando ha detto che il rigore non c’era più, Inzaghi gli ha urlato di tutto. Dalle immagini il dubbio restava, il ginocchio di Asamoah ha comunque toccato la gamba di Viola. In pieno recupero, è partito ancora Nandez in contropiede, assist per Joao Pedro e gol del 3-1.

    :(actionzone)
    IL TABELLINO
    Benevento-Cagliari 1-3 (primo tempo 1-1)

    Marcatori: 1' Lykogiannis (C), 17' Lapadula (B), 64' Pavoletti (B), 95' Joao Pedro (C)

    Benevento (4-3-2-1): Montipò; Depaoli (71' Letizia), Glik, Caldirola, Barba; Hetemaj (71' Improta), Schiattarella (66' Viola), Ionita; R. Insigne (66' Gaich), Caprari (76' Di Serio); Lapadula. All. Inzaghi

    Cagliari (3-4-2-1): Cragno; Ceppitelli, Godin, Carboni (45' Zappa); Nandez, Marin (87' Duncan), Deiola (87' Rugani), Lykogiannis (76' Asamoah); Joao Pedro, Nainggolan; Pavoletti (95' Cerri). All. Semplici

    Arbitro: Daniele Doveri di Roma 1

    Ammoniti: 9' Schiattarella (B), 12' Pavoletti (C), 55' Tello (B), 57' Deiola (C)
     

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