AFP via Getty Images
Il burofax della discordia, così Messi ha detto addio al Barcellona. E i tifosi non perdonano: 'Traditore'
COS'E' IL BUROFAX - Il termine emerso nella serata di ieri ha generato confusione in mezzo mondo, una parola inusuale per gran parte del globo e che persino il New York Times ha visto apparire per la prima volta sulle proprie colonne. D'altronde, si tratta di uno strumento che resta molto utilizzato soprattutto in Spagna. Il burofax è una tipologia di documento che certifica in modo legalmente affidabile mittente, destinatario, invio avvenuto e messaggio da trasmettere: è gestito da un ufficio postale, che trattiene nei propri registri l'originale del documento trasmettendo invece al destinatario la copia certificata assieme a un modulo. Un tempo utilizzato solo via fax, ora si svolge anche online con tempi rapidi, entro le 24 ore, ma passando sempre dalla gestione di un ufficio postale. Perché? Il burofax viene sfruttato per comunicazioni ufficiali e che possano essere legalmente valide, come per esempio documento che possano incoraggiare l'avvio di azioni legali: spiegato il motivo per cui Messi ha scelto questo veicolo per comunicare al Barcellona la propria volontà.
IRA DEI TIFOSI - Una modalità legittima dal punto di vista formale, che tuttavia non è stata proprio digerita dal mondo blaugrana. Se è vero che il principale bersaglio dei tifosi culés è il presidente Josep Bartomeu per la gestione della vicenda Messi e non solo, a tal punto da invocare le sue dimissioni, è altrettanto vero che i fan non hanno risparmiato alla Pulce la sua dose di rimproveri e insulti. I tifosi che si sono radunati nella notte davanti al Camp Nou e quelli sui social non si spiegano come dopo 20 anni Messi abbia scelto una sterile comunicazione postale per recidere il rapporto: freddo, distaccato. "Ingrato". E' questo uno dei termini che circolano con più frequenza sui social vicini al mondo Barça, assieme ad altri più pesanti come "traditore". Emblematico in questo senso, il video di un tifoso diventato virale sui social e accolto da molti come manifesto del pensiero blaugrana: il ragazzo, in lacrime, grida "Maledetto traditore. Quando ti abbiamo preso non avevi un soldo. Ti abbiamo salvato la vita, dato soldi, dato da mangiare - in riferimento alle costose cure sostenute dal Barcellona per la disfunzione ormonale di cui soffriva Leo fin da bambino -. Il Bayern ci ha rifilato otto gol. E tu ci abbandoni. E tu ci ripaghi così. Ti auguriamo che ti vada tutto male, non ti perdoneremo mai". Il modo peggiore per chiudere una delle storie d'amore e appartenenza più uniche del mondo del calcio. Tutto per quel maledetto burofax.
@Albri_Fede90