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    Il bradipo, l'amante del sesso e il più giovane esordiente della storia della Champions

    Il bradipo, l'amante del sesso e il più giovane esordiente della storia della Champions

    • Cesare Bardaro
    Buon compleanno a

    THIAGO MOTTA
    , 1982, centrocampista brasiliano naturalizzato italiano del Paris Saint Germain, ex Genoa e Inter. Gioca anche, come oriundo, nella nazionale italiana. Di fronte alle polemiche, anche perché indossava la maglia numero 10, agli ultimi europei, Daniele De Rossi dichiarò "è un maestro: chi ne mette in dubbio le capacità dovrebbe fare due palleggi con lui e sciacquarsi la bocca prima di parlarne male".  Ciò nonostante quando, diffidato, fu ammonito, saltando così la partita con la Germania, molti tifosi esultarono paragonandolo a una tartaruga, a un bradipo e a un palo piantato in mezzo al campo. Ha vinto 2 campionati spagnoli, 2 Supercoppa di Spagna, un campionato italiano, due Coppe Italia, una Supercoppa italiana, 4 Campionati francesi, 4 Supercoppa di Francia, 3 Coppe di Lega francese, 2 Coppa di Francia, 2 Champions League e una Coppa del Mondo per Club 

    MARIO MARASCHI, 1939, ex centravanti di Fanfulla, Pro Vercelli, Milan, Lazio, Bologna, Vicenza, Fiorentina, Cagliari, Sampdoria, Trento, Legnago. Campione d'Italia con la Fiorentina nel 1968-69. "Avevo cominciato come ala tornante, poi nel 1968 sono passato centravanti, visto che nella Fiorentina, Amarildo non segnava mai". Fu Chiappella, l'anno precedente a spostarlo al centro dell'attacco. "Mario? Un furbone, nell'area rubava, arrivava dappertutto. Era un giramondo, alla Fiorentina si esaltò e fece 14 gol, diversi su rigore" (Bruno Pesaola). Ha giocato fino a 39 anni: "Sono sempre della stessa idea. Altafini ha un anno esatto più di me, quindi io voglio giocare un anno più di lui. Siccome Altafini continua a giocare nella Juventus, sarò costretto a rimanere altri due anni nella Sampdoria, non voglio perdere il duello". "Tutti parlano di sacrifici per durare. Io di sacrifici non ne faccio. Mi piace mangiare, bere e vivaddio, fare l'amore". "Non sono mai stato un fanatico delle femmine, ma nemmeno mi sono tirato indietro. Sul campo rendevo e allora perché avrei dovuto rinunciare alle gioie del sesso? Mi è sempre piaciuto vivere, non ho fatto mai veri e propri sacrifici per affermarmi. Il pallone non è mai stato lo scopo primario della mia vita. Qual era questo scopo primario? L'ho già detto: vivere". 

    MICHELE PADOVANO, 1966, ex attaccante di Asti, Cosenza, Pisa, Napoli, Genoa, Reggiana, Juventus, Crystal Palace, Metz, Como. Il Daily Mail nel 2009 lo ha inserito al 28' posto tra i peggiori attaccanti che avessero calcato i campi inglesi. Ventinovesimo era Maccarone. Nel 2005 era entrato come direttore sportivo nel Torino, rilevato dall’imprenditore ciociaro Luca Giovannone, che ha dovuto cederlo all’editore Urbano Cairo per la sollevazione dei tifosi. Il 10 maggio 2006 fu arrestato per traffico di droga. "Alle 5 mi hanno portato in carcere a Cuneo. Dieci giorni in isolamento: una cosa atroce, ho mangiato solo tre mele. Mi hanno trasferito nel carcere speciale di Bergamo fino al 31 luglio, poi sono stato 7 mesi ai domiciliari e altri 5 con l'obbligo di firma fino a luglio 2007. Le manette, il blindato: come un delinquente". Nel dicembre 2011 è stato condannato  in primo grado dal Tribunale di Torino a otto anni e otto mesi di reclusione per associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti Il PM aveva chiesto 24 anni. Dopo la condanna, il padre di Mark Iuliano, ex difensore della Juventus ricordato anche per essere stato coinvolto in situazioni di droga. dichiarò sui social network di essere contento della condanna di Padovano, colpevole di aver rifornito droga a svariati calciatori della Juventus, tra cui suo figlio e Jonathan Bachini “era un cancro da estirpare, un trovatello che spacciava già da ragazzo. Dio gli aveva regalato la possibilità di una nuova vita ma lui non l’ha colta. La nostra famiglia, per colpa sua, è stata segnata per sempre”.  A Cosenza era stao compagno di squadra di Donato Bergamini, il giocatore “suicidato” il 18 novembre 1989. Il padre di quest'ultimo dichiarò nel 2001 "Donato mi aveva confidato che Padovano fumava spinelli... Mi aveva raccontato che Padovano a Cosenza era stato fermato dalla polizia per faccende di droga - non mi ricordo se arrestato o solo fermato - e lo avevano rilasciato perché era intervenuta la dirigenza della società, che era riuscita anche a non far finire la faccenda sui giornali... Sono convinto che Padovano sa tante cose che potrebbero essere collegate alla morte di Donato, ma non le ha volute dire, probabilmente per paura".

    Auguri anche a

    GRAZIANO PIANGERELLI, 1957, ex portiere di Fano, Vicenza, Cesena, Pescara, Palermo, Messina, Foggia, Riccione, Ancona

    GUIDO UGOLOTTI, 1958, ex attaccante di Roma, Avellino, Pisa, Campobasso, Arezzo, Latina, Forlì, Brindisi, Potenza. Allenatore attualmente svincolato. La stagione scorsa ha allenato il Melfi.

    DANIELE ARRIGONI, 1959,  è il CT delle rappresentative della lega Pro. Ex difensore di Cesena, Udinese, Ancona, San Marino, Forlì, Siena, Monopoli, Triestina.  Quando era giocatore lo compravano a scatola chiusa. Ex allenatore di Montevarchi, Vis Pesaro, Messina, Palermo, Frosinone, Cagliari, Torino, Livorno, Bologna, Triestina, Sassuolo, Cesena, Forlì.

    FLAVIO DESTRO, 1962, allenatore della Fermana. ex difensore di Reggina, Rondinella, Catanzaro, Ascoli, Pescara, Cesena, Empoli. E' il babbo di Mattia, attaccante del Bologna

    GIAMPAOLO PIACERI, 1939, ex attaccante, Camaiore, Torino, Cagliari, Anconitana, Genoa, Lazio, Trani, Potenza, Pisa, Viareggio.

    DANIEL ANDERSSON, 1977, ex difensore svedese di Bari, Chievo, Venezia, Ancona.

    LORENZO SIMONETTI, 1996, centrocampista del Parma.

    Per la categoria METEORE, buon compleanno a

    BOJAN KRKIC
    , 1990, attaccante spagnolo dello Stoke City, ex Roma e Milan. Figlio, e omonimo, di Bojan Krkic senior, ex giocatore e talent scout del Barcellona, è appunto , un prodotto della cantera del club catalano, E la dimostrazione che anche lì non sempre i talenti mantengono le promesse Il 22 settembre 2007, nella partita contro il Lione diventa, a 17 anni e 25 giorni, il più giovane esordiente nella storia della Champions League Il 20 ottobre, contro il Villareal  conquista altri due primati di precocità della storia del Barça: diventa il titolare più giovane e, grazie al gol segnato, è, a 17 anni e due mesi, il più giovane marcatore nella Liga, battendo il precedente record detenuto da Lionel Messi. E proprio come “nuovo Messi” venne immediatamente etichettato. 

    MARIO VESOVIC, 1991, terzino destro del HNK Rijeka, in prestiyo dallo Spezia, ex Torino.

    CARSTEN JANCKER, 1974, ex attaccante tedesco all'Udinese dal 2002 al 2004 «Sono venuto a Udine per giocare: sono convinto di togliermi delle belle soddisfazioni. So che qui in Friuli Bierhoff ha giocato molto bene, ma non ho paura del fantasma di Oliver, penso e spero di poter fare altrettanto». «Ho avuto tanta pazienza col tedesco, adesso basta: ci sta prendendo in giro, evidentemente e’ venuto in Italia a fare il turista» (Giampaolo Pozzo, Patron dell' Udinese).

    CHRISTOPHE GALTIER, 1966, allenatore del Saint Etienne, ex difensore del Monza da ottobre 1997 a luglio 1998, "Aveva un curriculum importante con un'esperienza nell'Olympique Marsiglia- era stato acquistato per aggiungere esperienza in un gruppo giovane. Non aveva grandissime qualità fisiche, ma abilità tecnico-tattiche al di sopra della norma. Per la Serie B era un valore aggiunto. Fece molto bene, giocavamo a tre dietro. Io ero uno dei due centrali insieme a Castorina e Sadotti ed eravamo più sulla marcatura mentre lui copriva i buchi e leggeva le situazioni a livello tattico. È sempre stato molto determinato, intelligente, dotato tecnicamente, Ricordo un aneddoto. Era appena arrivato a Monza. Gli avversari stavano calciando una punizione. Noi gli dicevamo di saltare in barriera, lui si gira e ci fa: 'Cosa vuol dire salta?'. A fine partita abbiamo riso molto su questo episodio". (Fabio Moro, ex bandiera del Chievo di Delneri che aveva mosso i suoi primi passi proprio in quel Monza).

    ROBERT ENGLARO, 1966, ex difensore sloveno di Foggia e Atalanta- A Bergamo   12 presenze in campionato e 5 in Coppa Italia-  Nella memoria degli appassionati restano le istantanee che lo vedono reclamare palla agli altri dieci in campo a braccio alzato, nella vana e speranzosa attesa che l'agognato attrezzo da lavoro raggiungesse celermente i suoi piedi. 

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