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  • Roma, il braccio di ferro Milik-Napoli blocca Dzeko alla Juve: tensione alle stelle

    Roma, il braccio di ferro Milik-Napoli blocca Dzeko alla Juve: tensione alle stelle

    • Nicola Balice
    Oggi è il 19 settembre, domani il 20. Firme e ufficialità alla mano, la Juve non ha il suo centravanti. Quello della Roma è ancora Edin Dzeko. E Arek Milik è sempre un giocatore del Napoli. Eppure è più di una settimana che tra tutte le parti sono stati raggiunti i vari accordi. La Juve ha alzato l'offerta alla Roma per Dzeko, che verrà pagato 16 milioni bonus inclusi e firmerà un ricco biennale. La Roma ha convinto il Napoli con un'operazione da 25 milioni tutto incluso, riuscendo pure a ottenere il sì di Milik. Ma allora perché ognuno è ancora al proprio posto? Perché i rapporti tra Milik e il Napoli sono più tesi che mai, tanto che nessun vuole rinunciare a un solo euro tra multe, stipendi arretrati e pendenze varie. Perché dopo le visite mediche in Svizzera la Roma forse preferirebbe rivedere almeno in parte l'accordo con il Napoli. Perché poi in certe situazioni si instaurano anche meccanismi che poco hanno a che vedere con il campo e c'è chi vuole dimostrare la propria forza anche politica. Solo che ora non c'è più un'ora da perdere, non c'è più spazio per troppe puntate di una telenovela che sta rimandando l'ultima puntata già oltre il tempo massimo previsto e prevedibile.

    QUI MILIK Il polacco ha detto di sì alla Roma. Questo è un fatto. Ma non è ugualmente disposto a concedere alcun sconto a una società come il Napoli che lo ha scaricato. In ballo ci sono soldi e punti d'orgoglio, Milik non vuole rinunciare a nessuno stipendio come per esempio ha dovuto fare Allan per sbloccare il suo passaggio all'Everton. Non solo, vuole che sia fatta giustizia dal suo punto di vista a proposito di alcune multe pendenti, quella del famoso ammutinamento e quella legata ai diritti di immagine per aver sponsorizzato un ristorante di sua proprietà in Polonia. Aurelio De Laurentiis dal canto suo ama essere il controllore del gioco, il ruolo di chi detta i tempi e controlla il mercato anche di altre squadre gli piace particolarmente, non molla di un centimetro e tiene botta come se fosse solo un problema di Juve e Roma se poi Milik andasse via a parametro zero. Nel frattempo impazzano le voci legate alle visite mediche del polacco in Svizzera, superate ma forse non a pieni voti, effettuate da luminari di fiducia di Dan Friedkin però non specializzati in medicina sportiva: niente che possa portare la Roma a una retromarcia, ma a un tentativo (fuori tempo massimo) di rivedere al ribasso l'accordo col Napoli forse sì. Un bel pasticcio insomma.

    QUI DZEKO Più lineare la situazione legata a Dzeko. Tra Verona e Roma rimbalzano gossip e rumors, alcuni portano addirittura al rifiuto del bosniaco a scendere in campo (il bosniaco rimane poi in panchina per tutti i 90'). In realtà il rapporto con Paulo Fonseca già da tempo non sembra proprio idilliaco, in generale Dzeko ora vuole la Juve esattamente come la Juve vuole Dzeko. D'altronde la Juve ha fretta, nelle ultime 48 ore la dirigenza bianconera ha fatto capire in ogni modo sia alla Roma che al Napoli di non avere più pazienza, che nessuno faccia scherzi insomma. E che questa telenovela arrivi presto alla parola fine. Altrimenti riprenderà a guardarsi attorno, Olivier Giroud è già bloccato per esempio, Moise Kean è un'altra soluzione che non dipende da Dzeko ma può tamponare in attesa, chissà, di Luis Suarez: esempi, suggestioni, congetture. Che però fan capire come pure la Juve possa a un certo punto decidere che il tempo è scaduto.

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