Redazione Calciomercato
Il Benfica e il caso E-toupeira: gli anni in cui il Portogallo era tutto un leaks
Il caso E-toupeira proseguirà nelle aule giudiziarie col suo percorso ordinario. Il primo grado si è concluso lo scorso 23 febbraio con le condanne di Paulo Gonçalves (ex consulente giuridico del Benfica, 2 anni e mezzo di reclusione con pena sospesa) e di Júlio Nogueira Silva (funzionario del ministero di Giustizia portoghese, 5 anni di reclusione e pena sospesa anche per lui), e con l'assoluzione del terzo imputato Júlio Loureiro (anch'egli funzionario del ministero di Giustizia). Gli avvocati di Gonçalves hanno preannunciato appello ed è probabile che facciano altrettanto quelli di Nogueira Silva. E lungo questo solco andrà a scemare una vicenda giudiziaria che dopo l'uscita di scena del Benfica ha perso il suo soggetto di maggior richiamo.
Nel corso del procedimento l'avvocato Gonçalves si è preso sulle spalle la responsabilità dell'iniziativa di richiedere informazioni riservate a un amico di vecchia data, che aveva possibilità di accesso al sistema informatico del ministero. E sì, chiedeva informazioni sensibili relative al Benfica, ma pur essendo lui l'avvocato del club, il club stesso c'entrava nulla con l'iniziativa. In un impeto di auto-colpevolizzazione Gonçalves è arrivato a accusarsi in aula di essere stato “estupido e inconsciente”. Fine della storia.
Rimane da fare riferimento al contesto in cui il caso è nato. Il Portogallo degli Anni Dieci, un tempo in cui la finanziarizzazione del calcio tocca proprio da queste parti uno dei suoi punti più elevati (che porterà alla messa al bando delle third party ownership, TPO, a partire dal 1° maggio 2015). Ma è anche la fase storica in cui prendono il via operazioni di pubblicazione di informazioni riservate. E ancora una volta tutto parte dal Portogallo.
È settembre 2015 quando, nella forma di un blog aperto sulla piattaforma Wordpress, viene inaugurato Football Leaks. Che in quella prima fase mette addirittura a disposizione i documenti per il download e comincia a svelare una serie di intrecci e promiscuità che il mondo del calcio preferirebbe non far conoscere. Come sanno i lettori di Calciomercato.com, a partire da dicembre 2016 Football Leaks cambia pelle. A assumerne la guida è un consorzio di testate giornalistiche (European Investigative Collaborations) guidato dal settimanale tedesco Der Spiegal. E da quel momento i colpi per la credibilità del calcio sono devastanti, come testimoniato dalle inchieste sull'evasione fiscale dei calciatori tesserati dai grandi club spagnoli o quelle sulle violazioni del fair play finanziario da parte di Paris Saint Germain e Manchester City.
Ma mentre Football Leaks va per la propria strada, in Portogallo altri leaks prendono a essere diffusi. E convergono principalmente sul Benfica. Le danze vengono inaugurate a settembre 2017 da Francisco J. Marques, direttore della comunicazione del Porto. Dalle frequenze dell'emittente Porto Canal, Marques legge i testi di messaggi di posta elettronica che mostrano quanto promiscuo sia il sistema di potere del Benfica. Per un certo periodo quello col direttore della comunicazione del Porto e le mail sul Benfica è un appuntamento settimanale fisso. Come il dirigente portista si sia procacciato quel materiale rimane un mistero. Ma quel mistero semina il panico ai vertici del Benfica, che portano la vicenda in tribunale.
Purtroppo per il club encarnado, il flusso dei leaks non si ferma lì. Perché in quel periodo parte sul web un'operazione denominata “Mercado do Benfica”. Praticamente si tratta di un Football Leaks dedicato a un solo club. Con pubblicazione di materiale riservatissimo, compresi interi archivi di messaggistica emai di dirigenti e tesserati del Benfica. Vengono avanzati sospetti che anche dietro questa operazione ci sia Rui Pinto, il whistleblower da cui è partito Football Leaks. Ma lui smentisce. Gli autori di quella operazione vanno cercati altrove. Magari all'interno dello stesso Benfica? Questo è il sospetto che più di ogni altra cosa inquieta i dirigenti encarnados. Probabile che proprio in cerca di risposte a interrogativi così inquietanti si muova l'avvocato Gonçalves. Che forse si è creato una E-toupeira per cercare di smascherare le altre E-toupeiras. Ma questa verità non la sapremo mai.
@pippoevai